STORIA DI PAVIA
Il primo nucleo abitato nel territorio pavese sorse ad opera dei Levi e dei Marici, tribù di stirpe celtica o ligure,che, tuttavia, vennero travolti nel IV secolo a.C. dall'invasione gallica. la città in epoca romana era un municipium con il nome di Ticinum e rivestì una certa importanza. Ne era originario lo storico Cornelio Nepote. Il centro storico di Pavia, un quadrato di circa 1 kmq, ha ancora oggi la tipica pianta derivata dal castrum, l'accampamento militare romano, dotato di due assi perpendicolari, il cardo e il decumano. La conservazione della pianta della città è dovuta dal fatto che la città non è mai stata distrutta completamente. Negli ultimi secoli di Roma, quando è ancora attestata una manifatturia di archi,Ticinum diventa la roccaforte contro la minaccia continua delle invasioni e il territorio è spesso teatro di sanguinosi scontri con i barbari. La città venne saccheggiata da Attila nel 452 e da Odoacre nel 476. Crebbe di importanza come centro militare nel periodo delle invasioni dei Goti. Teodorico fece costruire un palazzo, dei bagni, un anfiteatro e nuove mura. Narsete riconquistò Ticinum per l'Impero Romano d'Occidente, ma dopo un lungo assedio la dovette cedere ai Longobardi nel 572. La città divenne, con il nome Papia, da cui il moderno "Pavia", la capitale del Regno longobardo e come tale una delle più importanti città italiane. Con la conquista di Pavia e la cattura di Desiderio nel 774, Carlo Magno distrusse definitivamente la supremazia longobarda. la città continuò ad essere il centro del potere carolingio in Italia e fu costruita una residenza reale nelle vicinanze. Ha inizio, e continuerà anche dopo la dissoluzione dell'impero carolingio, una lunga sfilata di celebri figure, come Berengario, Enrico II e Federico Barbarossa, incoronati nella Basilica di San Michele. Sotto il regno di Berengario la città fu saccheggiata e incendiata dagli Ungari e il vescovo fu ucciso. Nel 951 si celebrò a Pavia il matrimonio tra Otto I e Adelaide, che esercitarono un importante influenza sulle relazioni tra l'impero e l'Italia. Ma, quando la successione alla corona d'Italia venne contesa tra l'imperatore Enrico II e Arduino di Ivrea, la città appoggiò il secondo. La città fu quindi distrutta da Enrico, che fu attaccato dai cittadini nella notte dopo la sua incoronazione nel 1004. Nell'XI e XII secolo Pavia viene chiamata la seconda Roma. La gelosia tra Pavia e Milano si trasformò in una guerra nel 1056 e Pavia chiamò gli odiati imperatori. Non prese però probabilmente parte alla battaglia di Legnano e in gran parte rimase schierata con il partito ghibellino fino alla fine del XIV secolo. Dal 1360, quando Galeazzo fu nominato vicario imperiale da Carlo IV, Pavia cadde in pratica sotto la dominazione della famiglia Visconti e parte del Ducato di Milano. Dovette pagare una terribile multa nel 1500 per via dell'insurrezione contro la guarnigione francese nel 1499 e nel 1512, dopo la vittoria di Ravenna, Pavia presentò a Luigi XII, come segno di fedeltà uno stendardo magnifico, che fu però rubato da mercenari svizzeri e spedito a Fribourg come trofeo di guerra (oggi distrutto).La città fu fortificata da Carlo V e così potè porre resistenza a Francesco I, che fu disastrosamente sconfitto nelle vicinanze. Tuttavia due anni più tardi i francesi, guidati da Lautrec, sottomisero la città ad un saccheggio di sette giorni; durante l'assedio, il Castello Visconteo perse l'ala nord - la più bella, perché conteneva gli appartamenti ducali, con stanze affrescate dal Pisanello - e le due torri di nordovest e nordest, le campagne attorno alla città furono devastate ed alcune chiese suburbane, o vicine alle mura, furono distrutte o talmente danneggiate da non essere più utilizzabili. Nel 1655 il principe Tommaso di Savoia attaccò Pavia con un armata di 20 mila soldati francesi, ma dovette ritirarsi dopo un assedio durato 52 giorni. Pavia fu in seguito sotto diverse dominazioni straniere. Nel 1706 fu occupata dagli austriaci, nel 1733 dai francesi, nel 1743 da francesi e spagnoli; nel 1746 dagli austriaci, nel maggio 1796 da Napoleone, che la punì per un' insurrezione condannandola ad un saccheggio di tre giorni. Nel 1814 tornò sotto gli austriaci. Il movimento rivoluzionario del Febbraio 1848 fu represso duramente dagli austriaci: nel mese successivo per breve tempo le forze del Regno di Sardegna ne ottennero il controllo, perdendolo però subito dopo, fino al 1859 quando Pavia divenne parte del regno insieme al resto della Lombardia. Nel corso del Risorgimento, l'Università di Pavia fu un attivo focolaio di cospirazione. Nel 1918 Benito Mussolini soggiornò Pavia e tre anni dopo ci fu la prima manifestazione di massa del fascismo pavese e lomellino,la "sagra fascista" di Mortasa.