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LOMBARDIA.IT - Ultimo aggiornamento 7 Marzo 2006 - 21:09
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STORIA DI BRESCIA


Abitata fin dall'Età del Bronzo dai Liguri, poi dagli Etruschi e verso la fine del VII secolo a.C. dai Celti, nel 27 a.C. Brixia (bric-montagna, brig-fortezza, da etimologie celtico-liguri) conquistò il titolo di colonia romana. Sede vescovile dal IV secolo, nel 452 fu saccheggiata dagli unni di Attila. Al declino dell'impero divenne capitale di un ducato longobardo (VII sec. d. C.) con re Desiderio che fondò il Monastero di San Salvatore (oggi di Santa Giulia). Nei suoi chiostri Alessandro Manzoni ambientò la tragedia Adelchi, narrando di Ermengarda, la sfortunata figlia del re andata sposa a Carlo Magno re dei Franchi che poi conquisterà la città. Intorno all'anno 1000, Brescia divenne libero Comune e partecipò alla battaglia di Legnano contro Federico Barbarossa. In quel periodo un suo cittadino, il frate Arnaldo fu arso sul rogo come eretico in quanto si opponeva alla corruzione del clero. Dopo il '200 la città fu contesa fra Milano e Venezia. Nel 1438 i milanesi assediarono la città e, secondo la tradizione, l'apparizione dei Santi patroni Faustino e Giovita mise in fuga i soldati nemici. Nel 1512 anche le truppe francesi di Gastone di Foix assediarono Brescia. In questo secolo i pittori Foppa, Romanino, Moretto e Savoldo crearono le opere più famose del Rinascimento bresciano, conservate nella Pinacoteca Civica e nelle chiese cittadine. Seguì un lungo periodo di pace durante il quale la dominazione veneta favorì lo sviluppo delle attività agricole e artigianali, come la fabbricazione delle armi che la resero famosa in tutta Europa. Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Napoleone posero fine alla dominazione della Serenissima: Brescia fece parte della Repubblica Cisalpina e del Regno d'Italia. Alla caduta di Napoleone la città entrò nei domini asburgici del Lombardo Veneto. Nel periodo risorgimentale durante le Dieci Giornate avvenute tra il 23 marzo e il 1° aprile del 1849la città insorse contro gli austriaci conquistandosi l'appellativo di Leonessa d'Italia. Dopo l'unificazione del Regno italiano, nel 14 marzo 1861, il bresciano Giuseppe Zanardelli (1826-1903) divenne più volte ministro e capo del governo (1901-1903). Negli anni '30 con un esemplare intervento di modernizzazione del centro cittadino venne inaugurata piazza della Vittoria, significativa testimonianza delle tendenze urbanistiche del regime fascista. Dopo la seconda guerra mondiale ebbe inizio un periodo di ricostruzione (la città fu devastata da 11 bombardamenti aerei tra il 1944 e 1945) e un grande sviluppo industriale che la pose fra le più importanti città italiane per le attività economiche. Il 28 maggio 1974 ebbe luogo la cosiddetta Strage di Piazza della Loggia: una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione indetta dai sindacati e dal Comitato antifascista. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre novanta. Tra i cittadini più illustri di Bergamo è da ricordare Giovanni Battista Montini divenuto Papa Paolo VI (1897-1978), al quale è stata dedicata la piazza del Duomo. Nell'era contemporanea la parte sud della città denominata "Brescia due" rappresenta un modernissimo slancio verso il futuro per il forte sviluppo tecnologico. Per quanto riguarda l’economia, Brescia con la sua area urbana è la terza area industriale italiana. Le principali attività manifatturiere sono quelle metalmeccaniche (macchine utensili, mezzi di trasporto, armi), tessili, dell'abbigliamento e alimentari. Le aziende bresciane sono tipicamente di dimensioni medio-piccole spesso a conduzione familiare. Negli ultimi quaranta anni sono notevolmente aumentati i posti di lavoro nel settore terziario. A Brescia è in funzione uno dei più grandi e moderni termovalorizzatori d'Europa, del tipo combinato con inceneritore a recupero energetico. È in costruzione una metropolitana leggera, limitata però al territorio comunale.


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