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LOMBARDIA.IT - Ultimo aggiornamento 7 Marzo 2006 - 21:09
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MONUMENTI DI BRESCIA


Piazza Paolo VI (o Piazza del Duomo)

Sull'estesa piazza di origine medievale si affacciano dal lato est la Torre civica e la Loggia delle grida comprese nel Broletto, il Duomo Nuovo e il Duomo Vecchio. Il Duomo Nuovo fu iniziato nel 1604 e concluso nel 1825: la grande cupola domina l'imponente facciata in pietra di Botticino, mentre l'interno a pianta centrale racchiude numerose opere d'arte. La vicina Rotonda, o Duomo Vecchio (o Rotonda), il più importante edificio romanico della Lombardia dalla singolare struttura circolare, fu edificata fra l'XI e il XII secolo. Nell'interno molto suggestivo si segnala il magnifico sepolcro trecentesco del vescovo Berardo Maggi. Il Palazzo del Broletto è il più antico palazzo pubblico della città; in età comunale fu sede delle magistrature civiche e dal XV al XVIII secolo residenza delle autorità venete. Occupa un intero isolato con una vasta corte interna centrale: tre lati conservano ancora l'aspetto medievale, mentre il solenne porticato a nord risale agli inizi del '600. Attualmente l’edificio ospita la Prefettura, un posto di Polizia, l'Amministrazione Provinciale ed uffici comunali. Di singolare importanza è la Fontana del Broletto. Al centro del cortile maggiore del Broletto, nel cuore della Brescia monumentale, è possibile ammirare la fontana in marmo di Botticino di epoca settecentesca. E infatti l'esterno della vasca mostra uno scudo scalpellato e la data del 1718, per altro incisa sia sulla parte sinistra e sia sulla parte destra dello scudo, probabilmente riferita all'inaugurazione della fontana stessa. Si sa per certo che la fontana ha preso il posto di un'altra fontana, "bellissima" come riferisce il cronista veneto Marin Sanudo nel 1483, di cui purtroppo non si sa nulla. la fontana è composta da una vasca polilobata al centro della quale si innalza un basamento che regge il bacino superiore. Nel tempo la fontana ha subito vari interventi di manutenzione, i più lontani dei quali erano ancora oggi molto evidenti per le integrazioni lapidee e per l'inserimento di zanche di ferro. L'intervento di restauro, condotto magistralmente dall'equipe del prof. Luciano Formica, ha provveduto alla rimozione delle integrazioni, alla passivazione del ferro e ad integrare il tutto con nuove sigillature.

Piazza della Loggia

La maggiore piazza cittadina fu aperta nel 1433. E' dominata dal grandioso edificio rinascimentale di Palazzo Loggia sede del Comune, iniziato nel 1492 e completato nella parte superiore intorno al 1570, con interventi di Jacopo Sansovino e di Andrea Palladio. La ricchissima ornamentazione scultorea è di ispirazione classicheggiante. Da notare, sul lato sud della piazza, le facciate dei Monti di Pietà (con l'Ufficio di Informazioni Turistiche) dei secoli XV e XVI, nelle quali sono inseriti reperti lapidei di epoca romana. Soprastante il porticato orientale, si trova il bellissimo orologio astronomico cinquecentesco con i Macc dè lé ure (i matti delle ore), i due automi che battono le ore all'uso veneto.

Piazza del Foro

In epoca romana era il centro della vita politica, religiosa e commerciale di Brescia. Vi si affacciavano il Tempio Capitolino, l'antico tribunale o Basilica ed ai lati due colonnati con botteghe retrostanti. Oggi i resti romani, i palazzi nobiliari e le vecchie case compongono un ambiente urbano di grande suggestione. Il Tempio Capitolino o Capitolium fu eretto dall’imperatore Vespasiano fra il 73 e il 74 d.C e chiudeva a settentrione il Foro dell’antica Brixia. Fra il IV e il V secolo il tempio venne in gran parte distrutto da un incendio e solo nel 1823 fu riscoperto. Dal 1939 ha assunto l’aspetto attuale. All’interno delle tre camere vi è una ricca raccolta di epigrafi, steli commemorative e votive romane, provenienti dalla provincia di Brescia. I materiali archeologici dell’ex Museo Romano quali i reperti di scavo, gli oggetti provenienti da collezioni, (come la splendida serie di bronzi ritrovati in loco fra cui famosa è la Vittoria alata), le raccolte di vasi greci ed etruschi, i vetri romani e gli oggetti d’uso domestico sono esposti nel nuovo Museo di Santa Giulia. Palazzo Martinengo si affaccia sulla piazza del Foro e sulla via dei Musei. Era composto da più edifici. La facciata prospiciente la piazza, conclusa nel 1663, presenta due portali bugnati (paramento murario costituito da pietre lavorate in modo che la parte a vista sia a punta) con gli stemmi delle famiglie Martinengo Cesaresco; la seicentesca facciata sulla via dei Musei è resa importante dal portale sovrastato da due aquile che sostengono il balcone. Lo sfondo del cortile con la fontana del Nettuno è arricchito dalla statua di Cesare IV Martinengo, committente del palazzo. Oggi l’imponente edificio, in parte di proprietà dell'Amministrazione Provinciale, è adibito a sede di esposizioni d'arte e centro culturale.

Chiesa di San Francesco d'Assisi

Una delle più belle chiese monastiche d'Italia, conserva l'atmosfera di pace e serenità tipicamente francescane in uno stile tardo romanico semplice e severo. Terminata nel 1265, fu eretta secondo la pianta basilicale a tre navate divisa da archi a sesto acuto poggianti su pilastri cilindrici. La facciata è a capanna con un grande rosone centrale. Da segnalare all'interno gli antichi affreschi medievali, la pala dell'altare maggiore del 1515 del Romanino ed il suggestivo chiostro della fine del '300.

Castello

Sorge sul colle Cidneo che fu abitato fin dalla preistoria. In età romana vi sorse un grandioso tempio, mentre dal medioevo in poi la sommità del colle venne fortificata: furono edificati la Torre Mirabella, il trecentesco Mastio Visconteo e, durante la dominazione veneta, i Bastioni e i Magazzini. Attraversato l'imponente ingresso cinquecentesco, un tempo con ponte levatoio, è possibile accedere ai giardini panoramici ai due musei del Risorgimento e delle Armi. Il Museo del Risorgimento, nell’edificio del Grande Miglio, espone cimeli e documenti del periodo risorgimentale in particolare bresciano, interessanti opere di pittura storica e ritratti. Il Museo delle Armi, nel Mastio Visconteo, sulla sommità della fortezza, è considerato tra i primi in Europa; raccoglie armi ed armature antiche, strettamente legate alla storia dell'economia locale, nel periodo compreso tra il XIV e la fine del XVII secolo. Tra i numerosi pezzi esposti si segnalano corazze e scudi dalla preziosa lavorazione incisa ed a rilievo.

Chiesa di Santa Maria del Carmine

Iniziata nel 1429 fu completata in cinquant'anni. La monumentale facciata, in mattoni a vista, è coronata da slanciati pinnacoli in cotto. Il bellissimo portale è sormontato da una lunetta con l’Annunciazione affrescata da Floriano Ferramola. All'interno, fra le molte opere d'arte, è da ammirare il gruppo del Compianto di Cristo morto: le statue dalla tragica intensità, in terracotta policroma, sono un capolavoro ascritto a Maestro lombardo o emiliano del secolo XVI. Appartengono al complesso monumentale tre chiostri adiacenti alla chiesa, prossima sede della Biblioteca dell’Università degli Studi di Brescia.

Monumento alle X Giornate

L'origine dell'opera risale al voto espresso da Vittorio Emanuele II il 19 giugno 1859, nel corso della sua visita al Castello, come segno doveroso per commemorare le eroiche gesta di cui era stata teatro la città appena dieci anni prima. Del progetto fu incaricato lo scultore Giovan Battista Lombardi (Rezzato, 1823-1880) ed il 21 agosto 1864 avvenne la solenne inaugurazione nel luogo dove un tempo sorgeva la colonna con il Leone di San Marco atterrata dai Giacobini nel 1797. La statua, nota ai bresciani come la "Bella Italia", simboleggia appunto la Nazione che incorona i Martiri del '49. Particolarmente pregevoli i piccoli bassorilievi del basamento, che raffigurano momenti epici delle X Giornate. In origine il complesso monumentale era protetto da una pregevole chiusura in ferro battuto, una sorta di grande catena che impediva al passante di avvicinarsi eccessivamente al monumento che fu poi eliminata. Esistono numerose immagini dell'epoca che documentano la chiusura.

Monumento ai SS Faustino e Giovita

Il monumento dedicato ai S.S. Faustino e Giovita si trova in Via Avogadro, l'arteria cittadina che da piazzale Arnaldo porta al Castello. Su questo lato del monumento insiste un prezioso bassorilievo che raffigura i due Santi patroni della città. Sul lato opposto del monumento, quello che guarda verso la frequentatissima via Turati, insiste un secondo bassorilievo, grosso modo della stessa grandezza del precedente, anch'esso realizzato su una lastra di marmo di Botticino, raffigurante i due Santi patroni in armi. Anche questa rappresentazione simboleggia la richiesta di protezione avanzata dai cittadini di Brescia per scongiurare i pericoli imminenti e immanenti delle X Giornate. Questo monumento fu eretto per volontà della cittadinanza, per ricordare l'ostensione che molti bresciani fecero delle immagini dei due Santi protettori, a difesa delle proprie case, durante le Dieci Giornate. Nei momenti più drammatici della lotta, i Santi vennero invocati, come testimoniano alcuni scritti del tempo, a protezione della città. La speranza della fede popolare era forse che essi si levassero ancora sulle mura a fermare i proiettili nemici, come già per la creduta apparizione durante l'antico assedio delle truppe di Nicolò Piccinino il 13 dicembre 1438.


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