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LOMBARDIA.IT - Ultimo aggiornamento 7 Marzo 2006 - 21:09
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MONUMENTI DI LECCO


San Nicolò

Chiesa di San Nicolò, facciataLa chiesa principale di Lecco è intitolata a San Nicolò, patrono dei naviganti, ed è situata sopra un poggetto a specchio del lago. Fu costruita con impianto neo classico dall'architetto Giuseppe Bovara su una preesistente chiesa del Richini, che a sua volta modificava un tempio romanico della fine del secolo XI. La parte della chiesa romanica meglio conservata è la facciata meridionale. Il primo documento scritto in cui si parla della chiesa è datato 1252, si sa, inoltre, che nel 1283 il campanile serviva anche da torre. Nella volta sono raffigurate due serie di sei scene ciascuna d'episodi della vita di S. Antonio Abate. Sul perimetro di questa cappella è impostato il vecchio campanile, costruito probabilmente nel XV sec. mentre la loggia è stata aggiunta nel secolo dopo. Nel 1596 inizia un'opera di ricostruzione della basilica, al posto della cappella di S. Pietro Martire si realizza il battistero e si costruisce anche una nuova sacrestia. Solo tra il 1652 e il 1660 si compirono i restauri della facciata, del campanile e si costruì una nuova scalinata. Nel 1617 era terminata una cappella dedicata a S. Carlo e nel 1622 s'iniziava quella della Madonna del Rosario, mentre alla facciata, che non era stata ancora terminata, si dedicò Antonio Maria Fontana, designato tramite un concorso, che vi lavorò tra il 1768 e il 1774, arrivando ad una veste neoclassica, con frontone sorretto da sei colonne corinzie. I lavori eseguiti fino a quel momento non avevano sostanzialmente modificato l'impianto primitivo e solo nel 1824 si arrivò all'idea di un ampliamento o di una chiesa completamente nuova, verso l'attuale Piazza Garibaldi. Oggi la chiesa presenta una navata centrale con una veste neo classica. Fra le semicolonne delle prime arcate Casimiro Radice ha affrescato 10 riquadri con scene evangeliche. La cupola è opera del Morgari e rappresenta l'apoteosi della Madonna del rosario. Sulle pareti sottostanti sono dipinte le predicazioni di S. Stefano e il miracolo simbolico della trinità compiuto da S. Nicolò al Concilio di Nicea. Sono dello stesso autore le cupolette delle navate laterali con scene della vita di Cristo. La Via Crucis della basilica è formata da 14 pannelli di bronzo creati da Manfrini. Il paliotto dell'altare maggiore è in bronzo e raffigura l'Ultima Cena di Leonardo. Le porte principali (Le porte della Misericordia) sono realizzate con formelle di bronzo. Sono anch'esse opere dello scultore Enrico Manfrini.


Santa Marta

Chiesa di Santa Marta, affrescoLa più antica chiesa di Santa Marta venne resa irriconoscibile da restauri secenteschi e successivi. È il rifacimento seicentesco di un antico oratorio dedicato a San Calimero. Durante la rivoluzione francese la chiesa fu annessa ad un club giacobino e solo nel 1800 venne riconsacrata. Originariamente accanto ad essa c'erano dei locali adibiti ad ospizio, gestito dai disciplinari di S. Marta, che poi assegnarono il nome alla chiesa. Si presenta con una facciata porticata a vento ed un maestoso campanile del Settecento mentre l'interno, ad unica navata con volta a botte del 1615 vanta nella volta del presbiterio un affresco barocco raffigurante "la Gloria di Santa Marta" e alle pareti quattro arazzi del XVIII - XIX secolo.


Municipio e Teatro

Il palazzo municipale, sulla piazza del Mercato, d'architettura barocca, non conserva più nulla di caratteristico. Soltanto ha nell'interno un buon ritratto del Medeghino, il leggendario pirata del Lago di Como. Il teatro è un edificio pure di stile neoclassico. Realizzato in origine come ospedale su progetto dell'architetto Neoclassico Giuseppe Bovara (1836-53); dei quattro cortili porticati previsti ne fu compiuto solo uno inaugurato nel 1843. L'opera fu compiuta dieci anni più tardi. Nel 1928 furono effettuati i lavori di modifica per l'adattamento a sede municipale.


Monumento a Giuseppe Garibaldi

Interessanti, se non di prim'ordine, sono a Lecco i monumenti. Nella piazza Garibaldi si trova il monumento in marmo dedicato all'eroe di Caprera dello scultore Francesco Confalonieri di Costa Masnaga in Brianza (1884).


Monumento a Manzoni

Francesco Gonfalonieri è l'autore del monumento in bronzo al Manzoni nella omonima piazza (1891). La statua raffigura il Manzoni seduto in atto meditativo contemplando il paese scelto a teatro del suo romanzo, seduto sopra una poltrona imbottita. È alta 2,80 m. e poggia su un massiccio basamento di granito rosso di Baveno alto 4,50 m. Quest'ultima opera rivela non solo tutto lo studio, ma anche l'amore posti dall'artista per erigere un ricordo monumentale degno del grande italiano. Vi sono tre altorilievi, anch'essi opera di Gonfalonieri, in bronzo decorano il piedestallo. I due Promessi finalmente sposati a capo del villereccio corteo nuziale: Renzo offre il braccio destro a Lucia, che, timida, rimane indietro, mentre con la mano sinistra, alto levata, toltosi il cappello, saluta con paesana gaiezza bene espressa e dal gesto e dal volto. Da un lato il ratto di Lucia, che invano si dibatte fra le braccia vigorose degli sgherri, e dall'altro il padre Cristoforo che con un gesto mostra a Renzo il suo ricco e borioso rivale disteso mezzo nudo su un pagliericcio al Lazzaretto. Il monumento fu inaugurato l'11 ottobre 1891 alla presenza di Giosuè Carducci, che per l'occasione pronunciò il "discorso di Lecco", che servì a sfatare la diceria di un'avversione del poeta per il gran romanziere.

Fonti: http://www.larioonline.it


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