Vivere il Ramadan è seguire i precetti ecologici. È quello che propongono gli attivisti della IFEES (Islamic Foundation for Ecology and Environmental Sciences) di Londra. Da un paio d’anni, Ifees organizza una “Organic Iftar”: invita gli studenti musulmani a riunirsi nell'atrio dell'Università al tramonto, portando solo cibi biologici, preferibilmente piatti fatti in casa, per lo scioglimento del Ramadan. I pasti vengono preceduti dalle riflessioni dello studioso di Cambridge Abdal-Hakim Murad sui rapporti fra Islam e ambiente, ovvero sul dovere di tutti gli esseri umani di rispondere alla responsabilità affidata da Dio di salvaguardare il pianeta.
Nonostante la grande importanza conferita dal Corano alla natura, i musulmani sinora hanno fatto poco sia nell’impegno politico sul tema, sia per contribuire direttamente a costruire città sostenibili. Grazie a queste iniziative della Ifees e agli stimoli di Murad si sta formando una nuova generazione di ambientalisti musulmani in Gran Bretagna. Questa ha creato il suo punto d'incontro nel Line (London Islamic Network for the Environment), fondato da Muzammal Hussain, attivista del World development movement ed ex responsabile di progetto per la Ifees. Egli prende a prestito l'approccio di altri movimenti base per la giustizia sociale. Così ha mirato a incontri mensili, campagne ed eventi organizzati da altre associazioni ambientaliste, quali la marcia Campaign for climate change. Sia Line che Ifees collaborano inoltre con London sustainability exchange (Lsx) in un progetto a Tower Hamlets. Questo consiste nel sostenere sermoni del venerdì su problemi ambientali. L'approccio locale di Line e la politica della porta aperta di Hussain hanno fatto sì che l'iniziativa si sia replicata nelle Midlands, a Sheffield e nel Galles. Questo autunno Islamic Relief, la più importante organizzazione senza scopo di lucro solidale musulmana internazionale del Regno Unito, partecipa a una marcia sul cambiamento climatico organizzata da Christian Aid: un grande evento a mostrare come le persone di fedi diverse possano presentarsi in pubblico insieme per una causa.