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L’inquinamento delle acque consiste nell’introduzione di sostanze (come prodotti chimici e scarichi industriali e urbani) che ne modificano la qualità, distruggendo anche l’ecosistema limitrofo.
Le acque interne risultano inquinate da scarichi industriali, agricoli e urbani.
Gli inquinanti più diffusi sono: acque di scarico contenenti materiale organico; batteri e parassiti; fertilizzanti e pesticidi; petrolio e suoi derivati; idrocarburi; metalli.
Inoltre sono presenti materiali solidi di varie dimensioni, di natura minerale o organica (come sabbie e detriti); sostanze radioattive provenienti da centrali nucleari e da industrie.
L’inquinamento marino è creato dal deflusso delle acque interne inquinate e dallo scarico diretto operato da industrie e insediamenti costieri o da imbarcazioni.
Inoltre, gran parte degli inquinanti atmosferici prima o poi finiranno in mare.
Un’altra forma di inquinante è quella termica causata dal calore liberato nei fiumi dagli impianti industriali attraverso le acque di raffreddamento, in quanto provoca alterazioni della temperatura che possono gravemente compromettere l’equilibrio degli ecosistemi acquatici.
Lo scarico di composti tossici e di rifiuti di origine industriale è fatale agli organismi acquatici; possono anche causare la morte della flora acquatica e del plancton.
Gli strati superficiali di petrolio e altri idrocarburi costituiscono vere e proprie barriere impermeabili tra aria e acqua, impedendo il disciogliersi dell’ossigeno atmosferico nelle acque e provocando così la morte per asfissia dell’intero ecosistema acquatico.
Tali sostanze recano danni anche alle spiagge, alla vegetazione litoranea e alla fauna acquatica di superficie.
Gli ecosistemi lacustri sono molto sensibili all’inquinamento; l’eccessivo utilizzo di fertilizzanti derivanti dai terreni agricolo può provocare l’inizio di un processo di eutrofizzazione, cioè di crescita incontrollabile di flora acquatica. La grande quantità di alghe e di piante acquatiche oltre a modificare il paesaggio, quando si decompone, può provocare sgradevoli odori.
Un’altra forma di inquinamento è costituita dalle cosiddette piogge acide, che hanno già causato la morte di ogni essere vivente in molti laghi dell’Europa settentrionale e orientale e del Nord America.
Le sostanze inquinanti possono provocare innumerevoli danni per la salute dell’uomo, una volta venuto in contatto con l’acqua contaminata.
La presenza di nitrati nell’acqua potabile provoca nei bambini una particolare situazione patologica che in alcuni casi può condurre alla morte.
Il cadmio presente in certi fanghi usato come fertilizzante può essere assorbito dalle colture e giungere fino all’uomo: se assunto in dosi elevate può provocare forti diarree e danneggiare reni e fegato.
Tra gli inquinanti più pericolosi e nocivi per l’uomo vi sono alcuni metalli pesanti come il mercurio, l’arsenico, il piombo, e il cromo.
"Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli."
Capriolo Zoppo
"La Scrittura (...) ci ricorda la responsabilità di "custodire" il creato difendendolo dalla rapina, dall'inquinamento, dalla desertificazione e nello stesso tempo salvandolo da quella limitatezza di uso che nasce dalla ingordigia del nostro occidente ricco. Mentre noi, il 20% della popolazione del mondo, costruiamo una società del benessere, gli altri popoli del mondo restano nella ristrettezza, nella fame, nell'ignoranza e nella povertà."
Carlo Maria Martini