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Ultimo aggiornamento: 28/3/2008

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L'effetto serra

L’effetto serra consiste in un riscaldamento del pianeta per effetto dell’azione dei cosiddetti gas serra, composti presenti nell’aria a concentrazioni relativamente basse (anidride carbonica, vapor acqueo, metano, ecc.).

I gas serra permettono alle radiazioni solari di passare attraverso l’atmosfera mentre ostacolano il passaggio verso lo spazio di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superficie della Terra e dalla bassa atmosfera.

Questo processo è sempre avvenuto naturalmente e fa sì che la temperatura della Terra sia circa 33°C più calda di quanto lo sarebbe senza la presenza di questi gas.

Ora si ritiene che il clima della Terra sia destinato a cambiare perché le attività umane stanno alterando la composizione chimica dell’atmosfera.

Le enormi emissioni di gas serra provocate dagli uomini stanno causando un aumento della temperatura terrestre, con profondi mutamenti climatici a livello planetario.

Il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici ritiene che la temperatura media del pianeta sia aumentata di circa 0,6°C dal 1861. Inoltre, sulla base delle tendenze attuali di emissione dei gas serra, si prevede un ulteriore aumento della temperatura terrestre tra 1,4 e 5,8°C nel periodo fra il 1990 e il 2100. Il clima influenza fortemente l’agricoltura, la disponibilità delle acque, la biodiversità, la richiesta dell’energia e la stessa economia. C'è motivo di allarme!

Che cosa è successo fino ad oggi?

  • La temperatura media superficiale globale è aumentata nel XX secolo di circa 0,6°C.

  • Come mostrano i satelliti, dalla fine degli anni '60, l'area coperta dalle nevi è diminuita del 10%.
    In particolare si stanno ritirando velocemente le nevi e i ghiacciai equatoriali, sulle Ande peruviane e in Africa

  • Nell'Antartide Occidentale, ed in particolare della Penisola Antartica (a Sud dell'America Latina), si osservano spesso massicci crolli di vaste aree ghiacciate con formazione di iceberg.

  • Il livello dei mari si è innalzato a causa dell'espansione termica delle acque (causa principale) e del ritiro dei ghiacciai. L'incremento durante il XX secolo è stato di 20-30 centimetri.

Che cosa possiamo prevedere per questo secolo?

  • Aumento della temperatura superficiale globale media da 1,4 a 5,8 °C nel periodo 1990-2100: anche la velocità di riscaldamento dovrebbe aumentare rispetto al XX secolo. Il riscaldamento dovrebbe essere più pronunciato in alcune aree del pianeta (parte nord del Nord America, Asia del Nord e centrale)

  • Ondate di calore, siccità, suoli più aridi

  • Evaporazione dell'acqua più intensa, con più energia nell'atmosfera : tempeste, tornadi, uragani più violenti e frequenti

  • Continuerà l'innalzamento del livello dei mari: sono possibili erosioni delle spiagge di sabbia ed inondazioni di popolose aree costiere (delta del Nilo, Bangladesh) e piccole isole (in particolare sono minacciati gli atolli del sud Pacifico)

  • Più facile trasmissione di alcune malattie infettive, fra cui malaria e febbre gialla

Quanto dureranno i cambiamenti climatici?

Le emissioni dei gas serra più persistenti hanno un effetto duraturo sul clima: per esempio, parecchi secoli dopo che avvengono le emissioni di CO2, circa un quarto di esse permane nell'atmosfera. Dopo una ipotetica stabilizzazione della concentrazione dei gas serra, le temperature medie globali superficiali ed il livello dei mari continuerebbero ad innalzarsi per centinaia di anni, a causa del grande ritardo con cui il profondo oceano segue il cambiamento climatico.

Cosa possiamo fare contro l'effetto serra?

Per limitare l' effetto serra sono state suggerite alcune azioni:

  • Risparmio energetico; uso di energia da sorgenti rinnovabili o, fra i combustibili fossili, preferenza al gas naturale rispetto al petrolio o al carbone

  • Eliminazione graduale dei clorofluorocarburi; riduzione degli altri gas serra

  • Riduzione della deforestazione

Previsioni: qualche dettaglio

I ghiacci polari si scioglieranno

Le temperature dell'artico sono aumentate di oltre 2 Celsius negli ultimi 30 anni, il doppio che nel resto del mondo, in alcune aree sono più alte di addirittura 4 Celsius. Il ghiaccio artico è sempre stato normalmente spesso più di tre metri, ma è stato rilevato dai sottomarini russi e americani che ha perso il 40% del suo spessore a partire dagli anni '70.

La copertura della Groenlandia si è assottigliata di un metro ai suoi margini meridionali e orientali. A questo tasso, il ghiaccio estivo andrà perduto entro in 2040 e gli orsi polari si avvieranno alla morte. Nella penisola antartica la temperatura è salita di 2.5 gradi negli ultimi 50 anni; fra il 1973 e il 1993 il ghiaccio marino è diminuito del 20%.

I ghiacciai si scioglieranno

Dal 1850 il numero dei ghiacciai del Glacier National Park è passato da 150 a 50.

In Africa, il più grande ghiacciaio del monte Kenya ha perduto il 92% della sua massa e il monte Kilimangiaro il 75% del suo ghiaccio.

In Argentina, il ghiacciaio Upsala si ritrae di 60 metri l'anno.

In Nuova Zelanda il ghiacciaio della Tansmania di è ritirato di 2.7 km a partire dal 1971. Gli scienziati prevedono che entro il 2050 un quarto dei ghiacciai montani del mondo sarà scomparso

Gli oceani si riscalderanno

Fra la metà degli anni '50 e la metà degli anni '90 gli oceani del mondo si sono riscaldati di 0.006 Celsius ad una profondità di 3000 metri e di 0.31 Celsius nei 300 metri più superficiali.

Nell'emisfero nord la superficie degli oceani si scalda di 0.55 Celsius a decennio, quasi quanto l'aumento complessivo sull'intero pianeta dell'ultimo secolo.

La primavera giungerà in anticipo

In Europa un ampio studio sui giardini ha rilevato che la primavera arriva con un anticipo di sei giorni e l'autunno con circa cinque giorni di ritardo.
In Inghilterra le rane depongono le uova 9-10 giorni prima della norma, negli Stati Uniti le migrazioni primaverili che raggiungono la Penisola settentrionale del Michigan sono state registrate in anticipo

Ci sarà un incremento di precipitazioni e inondazioni

Con una temperatura più alta evapora più acqua dagli oceani, causando più piogge torrenziali e più neve. I dati della NOAA (National Oceanic and Atmosferic Administation) americana mostrano che nelle bufere più forti la quantità di precipitazioni per uragano è cresciuta di circa il 10% negli ultimi decenni. Il disboscamento e l'interramento delle zone umide peggiora le inondazioni.

Più incendi nelle foreste e più danni derivanti da insetti

Nel 1998 in Florida ci sono stati i peggiori incendi degli ultimi 50 anni, e il Messico ha avuto la sua peggiore stagione di incendi in assoluto.

In Canada l'area di foresta consumata dal fuoco ogni anno è salita costantemente a partire dagli anni '70 e il Canadian Forest Service prevede un incremento del 50% entro il 2050.

Gli scienziati sostengono che in Alaska 20 milioni di ettari di foresta sperimentano un attacco senza precedenti di vermi dei boccioli, risultato del clima più caldo.

Previsione: L'ecosistema verrà sconvolto

Dalle Bermuda alla Grande Barriera, le barriere coralline stanno morendo a causa della temperatura più calda dell'oceano, ma qui dimora più del 65% di tutte le specie di pesci del mondo.

Nel Nord Pacifico i salmoni muoiono di fame a causa della scomparsa del loro cibo, e migrano verso nord per sfuggire le acque più calde di 7 Celsius. Ciò significa che anche orche, aquile, orsi, che dipendono da loro per nutrirsi, se ne andranno.

In Europa e in California l'areale delle farfalle si sposta verso nord. Con lo scioglimento dei ghiacci marini invernali la popolazione di pinguini delle Andelie dell'Antartico è crollata del 33% dal 1975. Il WWF ha avvertito che un terzo degli habitat del mondo potrebbero scomparire o divenire irriconoscibili entro il 2100.

Si diffonderanno le malattie tropicali

Le zanzare hanno trasmesso la malaria nel nordest degli Stati Uniti e a Toronto, il virus del Nilo occidentale è arrivato a New York; in Messico e in Colombia è arrivata la febbre dengue ad altezze più elevate.

Incremento dei disastri legati al clima

Dal Mozambico all'Honduras, a dal Canada alla Cina, i disastri causati dal clima stanno proliferando.

Nel 1998 la violenza del clima ha causato danni per 89 miliardi di dollari, uccidendo 32000 persone e facendo 300 milioni di profughi.

Dal 1990 al 1998 le compagnie di assicurazioni hanno versato 91.8 miliardi di dollari in perdite per disastri naturali collegati al clima, quattro volte di più di quelli versati per la stessa regione negli anni '80.

Nel 1999 in Cina l'inondazione del fiume Yangtze ha ucciso 3500 persone, ha distrutto 5 milioni di case, ha costretto a spostarsi 200 milioni di uomini.

Nel 2000 le catastrofi naturali sono salite da 100 a un record di 850, le bufere hanno contato per il 73% delle perdite assicurate, le inondazioni per il 23%


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"Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario

e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
così copriranno di fango persino i pianeti
vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
i crimini contro la vita li chiamano errori."

Pierangelo Bertoli


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