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risaie

Ecomuseo del Parco Sud Milano

ultimo aggiornamento: 26/9/2007

Monumenti

Il territorio è caratterizzato da numerosi punti di interesse disseminati per il Parco, come musei, cascine, castelli e abbazie, che testimoniano le tradizioni del territorio e creano un importante punto di riferimento per i cittadini.
Il territorio è caratterizzato anche da una moltitudine di tesori non segnalati nelle guide, come tabernacoli e cappelli votive, che possono essere scoperte solo se ci si inoltra lungo le stradine che costeggiano i campi a piedi o in bicicletta.

monumenti

Cornaredo - Ghiacciaia di Cascina Favaglie-San Rocco

La ghiacciaia costruita nei pressi della cascina Favaglie S.Rocco,  per lungo tempo dimenticata, è una delle più grandi della Provincia di Milano: misura 10 metri alla base, per una altezza di 6 metri. Le prime notizie certe si riferiscono alla fine del Settecento, quando apparteneva alla famiglia Serbelloni per usi domestici. Poi passò alla famiglia Litta che la tenne fino al primo dopoguerra. Successivamente la ghiacciaia venne rimessa in funzione ed utilizzata fino al 1945. Antenata del moderno frigorifero, la ghiacciaia serviva per conservare tutto ciò che era deperibile, come carni, formaggi e vini.
Il principio era molto semplice: una cupola fatta di mattoni di cotto dove veniva posto del ghiaccio a blocchi. La temperatura veniva mantenuta fresca da uno strato di terra posto sopra la cupola, che impermeabilizzava anche la struttura. La costruzione del tipo a cupola a tutto sesto è completamente eseguita in muratura di mattoni. E' provvista di due ingressi: il primo a nord per l'introduzione del ghiaccio, il secondo a ovest. La coibentazione della ghiacciaia era assicurata dalla ricopertura in terreno vegetale, che -oltre ad impermeabilizzare la volta- assicurava anche stabilità ai contrafforti. Il ricambio dell'aria era ottenuto mediante 4 fori per l'aerazione diametralmente opposti, situati presso la chiusura della volta stessa.
Dall'interno della cupola si constata facilmente che non si tratta di una struttura costruita in maniera omogenea con la disposizione radiale dei mattoni ad anelli concentrici, ma che è stata realizzata attraverso la costruzione di due singole arcate disposte a crociera e collegate alla sommità della volta, probabilmente per non eseguire un cassero troppo complesso. I quattro archi e le volute sono completati dalla chiusura dei rispettivi spicchi di muratura, con la messa in opera delle grosse catenarie e dei quattro contrafforti.
La ghiacciaia, restaurata con un contributo del Parco, è gestita dall'associazione Italia Nostra.

Cusago - Castello Visconteo

Il castello di Cusago si trova a breve distanza da 2 siti naturalistici di grande interesse: la Riserva Naturale Bosco di Cusago, individuata nel P.T.C. e di prossima istituzione e la Riserva Naturale Fontanile Nuovo di Bareggio, istituita dal 1984. Si tratta in entrambi i casi di Siti di Importanza Comunitaria proposti. Tutta l'area è inoltre ricchissima di fontanili tra cui il fontanile Gadola, di notevole interesse naturalistico.
Il Castello Visconteo di Cusago venne fondato nel 1350 da Bernabò Visconti come residenza di campagna, in un territorio fittamente boscoso e ottimo per le battute di caccia.
La costruzione, priva di torri angolari, non era una costruzione a carattere militare, nonostante la sua pianta rettangolare. Posto sulla piazza principale del paese, privo di fossato ma dotato di portone a saracinesca, l'edificio ha quindi un'unica torre di guardia centrale.
Filippo Maria Visconti lo rese raggiungibile attraverso una via d'acqua, il Naviglio Grande, facendo scavare un canale all'altezza di Gaggiano. Di fronte al castello si trova la quattrocentesca chiesa dei Santi Fermo e Rustico, con soffitto notevole e opere d'arte (tele, un gruppo ligneo, ex voto).
Ad un secolo dalla sua costruzione Ludovico il Moro lo restaurò e lo abbellì con la caratteristica loggetta sporgente posta sull'ingresso. Il castello necessita urgentemente di restauri.
L'attuale proprietà ha elaborato un progetto di notevole respiro che comprende, oltre al restauro, la localizzazione nel castello e nelle sue immediate vicinanze di una serie di attività, tra cui una Scuola del verde.

Gaggiano - Certosa

La Certosa di Gaggiano, posta nella frazione di Vigano Certosino, è un antico insediamento monastico (mentre gli antichi documenti la descrivono come castello), già dipendente dalla Certosa di Pavia. La Certosa di Gaggiano fu fino al 1769 possedimento dei Certosini (che nel 1400 avevano ricevuto estesi terreni da Gian Galeazzo Visconti) che la utilizzavano come loro residenza o come casa di abitazione comune; l'edificio, ancora conservato, presenta tracce di dipinti di epoche varie. Nel loro dominio i Certosini edificarono la piccola Certosa nel periodo compreso tra il 1497 e il 1511; nonostante le trasformazioni successive, la Certosa ha conservato quasi intatta la facciata, pregevole per i dipinti del pittore pavese Bernardino de' Rossi, lo stesso che ha realizzato anche gli affreschi della Porta Grande della Certosa di Pavia.

Buccinasco - Cascina Magnana

Cascina Fagnana è inserita nell'antico borgo di Buccinasco Castello, in un contesto ambientale piuttosto antropizzato a breve distanza dalla tangenziale ovest di Milano.
Il complesso denominato Cascina Fagnana comprende al suo interno un castello la cui parte più antica risale al 13° secolo. Si sviluppa su 2 piani e si presenta in cattivo stato di manutenzione; attualmente è adibito a magazzino e abitazione di un conduttore agricolo.
Il castello serviva come caposaldo di difesa della città di Milano in epoca viscontea e divenne, con Ludovico il Moro, residenza ducale per battute di caccia nel vasto bosco che la circondava. L'edificio attuale è il risultato di queste trasformazioni cinquecentesche.

Zibido San Giacomo - Palazzo Salterio

Palazzo Salterio è situato lungo il Naviglio Pavese, sulla destra idrografica del corso d'acqua, ed è inserito in un contesto rurale di pregio, che è stato individuato dal P.T.C. del Parco come area a Parco Naturale. Nelle vicinanze è possibile osservare il nido dove l'unica coppia stabile di Cicogna bianca del territorio del Parco, alleva da alcuni anni i suoi piccoli.
Il nido si trova sul campanile della chiesa di Mairano, in comune di Noviglio, e allo scopo di evidenziare e valorizzare al meglio l'eccezionale evento, sul posto il Parco ha installato in collaborazione con la L.I.P.U. due bacheche didattiche che illustrano la biologia di questi animali. Al fine di rafforzare l'esigua popolazione nidificante, il Parco, sempre in collaborazione con la L.I.P.U., ha realizzato una stazione di ambientamento per la cicogna nella frazione di San Pietro Cusico di Zibido, visitabile ad una certa distanza onde evitare disturbo agli uccelli. Il complesso denominato Palazzo Salterio, è frutto di un progetto unitario realizzato nell'800 su preesistenze settecentesche. La realizzazione del complesso è in stretta relazione con l'apertura del naviglio Pavese, realizzata nel 1819, lungo il quale il palazzo si affaccia in prossimità di Moirago. Il complesso svolgeva diverse funzioni: la funzione di rappresentanza della famiglia proprietaria, con la grande corte centrale e la casa padronale, la funzione di vetrina agricola, attraverso il lungo stallone e la Pila, la funzione di residenza dei lavoratori salariati. Il complesso, cui si accede da un ingresso principale sottolineato da una lunga cancellata sul naviglio, consta, in particolare, della casa padronale, con corte d'ingresso e giardino, tuttora utilizzata e ben conservata dai proprietari, della casa del fattore, attualmente disabitata, delle case dei salariati, occupate da affittuari, della Pila, edificio utilizzato per accumulo e lavorazioni di prodotti agricoli, in buone condizioni, e infine dello stallone, in pessime condizioni statiche per il parziale crollo della copertura.
Il Piano di recupero, predisposto su richiesta dei privati dall'amministrazione comunale di Zibido S.G., prevede la conservazione e il recupero dei fabbricati, definisce gli ambiti di insediamento di eventuali nuovi volumi, e, infine, destina:

Viene ipotizzato l’utilizzo del palazzo come Museo della Scienza e della Tecnica - Sezione di Agricoltura
Altri luoghi di interesse naturalistico nelle vicinanze sono rappresentati dai laghi di Carcana, ex cave di sabbia e di ghiaia, oggi importante rifugio per la fauna acquatica, oggi in corso di valorizzazione da parte del Comune di Zibido.

Opera - Abbazia di Mirasole

mirasoleL'Abbazia di Mirasole è inserita in un contesto tipicamente agricolo rappresentato soprattutto da risaie. Nei dintorni sono presenti due interessanti aree naturalistiche, quali l'area naturalistica di Tolcinasco, di proprietà del Comune di Pieve Emanuele, visitabile su richiesta al Comune, e il Lamberin, in comune di Opera e di Pieve Emanuele, di proprietà del Parco, che sarà presto aperta ai visitatori. Posta fuori dalla Porta Vigentina, a 10 km da Milano, in comune di Opera, l'Abbazia di Mirasole fondata dall'Ordine degli Umiliati agli inizi del XIII secolo, rappresenta con Viboldone e Monluè, un significativo esempio dell'architettura umiliata milanese. Fanno parte del complesso la chiesa di S. Maria Assunta ad aula unica, il campanile e il chiostro, risalenti al XIV secolo, e il complesso della grangia che comprende un corpo orientale, munito di torre-porta attraverso cui si accede alla vasta corte. La corte, chiusa a nord dall'insieme del chiostro e della chiesa, è delimitata a ovest e a sud dagli edifici rustici, un tempo adibiti a stalle e fienili con portici. L'intera struttura venne assegnata in proprietà da Napoleone all'Ospedale Maggiore di Milano che, anche sotto l'impulso dell'Associazione per l'Abbazia di Mirasole, costituitasi nel 1981, ne sta curando i restauri, ormai in dirittura d'arrivo. Attualmente l'edificio è così utilizzato:


Viene ipotizzata la creazione di una fondazione che gestisca varie attività, tra cui un Centro congressi per medici con residenze, concerti e manifestazioni all'aperto, mostre del Comune di Milano, Punto Parco.

Pieve Emanuele - Castello di Tolcinasco

Realizzato alla fine del XVI secolo dalla famiglia dei d'Adda, il Castello di Tolcinasco, una volta baluardo difensivo, è oggi una dimora che ospita le suite di un elegante albergo, oltre che un centro sportivo al servizio di un campo da golf.

Locate Triulzi - Santuario di Santa Maria ad Fontem

Appena fuori dal centro abitato di Locate Triulzi sorge il Santuario di Santa Maria ad Fontem, la cui origine risale al XIV secolo, quando venne realizzata un'edicola votiva presso una sorgente.
Nel XV secolo Gaspare Trivulzio fece erigere una cappella sulla prima, per celebrare il miracolo delle lacrime di San Girolamo che sarebbero sgorgate da un dipinto attualmente posto sull'altare della chiesa superiore. La cappella è immersa nel verde ed è inserita in un contesto ambientale di pregio.

Corsico - Cascina la Guardia

Il complesso si sviluppa lungo le 2 sponde del Naviglio Grande, in un contesto antropizzato. Nelle vicinanze si trova il Lago Boscaccio, oasi naturalistica di grande interesse ambientale, soprattutto per l'elevato numero di uccelli acquatici che ospita, soprattutto durante il periodo invernale di svernamento.
Il complesso delle cascine Guardia di Sotto e Guardia di Sopra, tipici esempi delle grandi aziende agricole del milanese, in questo caso appartenute ai Visconti, si sviluppa a cavallo del Naviglio Grande con lunghi corpi a porticato cieco paralleli alla via d'acqua che celano i fabbricati padronali e di servizio nelle corti retrostanti.

Carpiano - Grangia  

Il territorio di Carpiano fu donato da Gian Galeazzo Visconti nel 1396 alla Certosa di Pavia che lo amministrò fino al 1781.
A testimonianza di quel periodo resta la Grangia certosina fortificata edificata sopra un castello visconteo; antistante è la Chiesa di San Martino, eretta in forme gotiche nel XV secolo e dotata di un ricco apparato scultoreo: l'altare maggiore con le Storie della Vergine, è importante opera di maestri campionesi (fine XV secolo).

Melegnano - Castello di Melegnano

Il Castello di Melegnano si trova in prossimità del Fiume Lambro che, a dispetto dell'inquinamento delle sue acque, dà vita, lungo il suo corso, ad alcuni ambienti di notevole interesse naturalistico, individuati nel P.T.C. del Parco come aree a Parco naturale.
L'origine di questo castello riporta alla crescente potenza della famiglia Visconti, signori di Milano: nel 1243 il podestà di Milano, Cattellano Carbone, responsabile della difesa della città e della campagna circostante, ordinò la costruzione di una fortezza in Melegnano.
Questa fortezza venne chiamata con il nome di “receptum”, un vocabolo che identifica un luogo dove si potessero raccogliere cose e persone, sia per difendersi che per attaccare. La fortezza fu chiamata anche con il nome di “motta”, che significa rialzo di terra formato appositamente nella pianura e munito di fosse, bastioni e torrette.
La necessità della costruzione di una fortezza a Melegnano era sorta per contrastare gli assalti di Federico II, nipote di Barbarossa, che, nel tentativo di conquistare Milano, attaccava dal Ticino e dall'Adda. Milano sostenne uno sforzo assai grande negli anni 1244-1245, riuscendo a resistere al grande imperatore.
Il castello di Melegnano, con pianta a U, presenta una struttura laterizia compatta e chiude con la sua monumentalità piazza della Vittoria. Il contesto circostante era caratterizzato fino agli anni '50 da prati e giardini, in quanto la sua estremità meridionale era aperta verso i campi. In origine presentava pianta quadrilatera, come era nel tipo dei castelli dei Visconti: quattro corpi di fabbrica dotati di quattro torri che serravano all'interno un ampio cortile.
Oggi i corpi di fabbrica sono 3: la facciata, il lato est e il lato ovest, e rimangono due massicce torri agli angoli che hanno i lati di circa 10 metri. L'unico corpo di fabbrica che ci è giunto intero è quello che guarda la piazza e che ne costituisce la facciata. Il lato di fondo, dunque, è tutto mancante, ma certamente esisteva e fu atterrato nella settimana dal 1° al 6 marzo 1449 da Francesco Sforza, quando colpì con le macchine da guerra distruggendo due torri e le mura che erano tra le due torri.

San Giuliano Milanese - Borgo di Viboldone

Il Monastero di Viboldone di cui rimane unicamente il Palazzetto del Priore ornato da splendidi affreschi, fu fondato nel 1176 dall'Ordine degli Umiliati. La presenza degli Umiliati, unitamente a quella dei Cistercensi, portò ad una rinascita di questi luoghi che, dopo la caduta dell'impero romano e le invasioni barbariche, avevano conosciuto un lungo periodo di abbandono e rovina. Al pari dei Cistercensi anche gli Umiliati si occuparono di riorganizzare l'assetto idrico della zona, con l'utilizzo delle risorgive, il ripristino del corso della Vettabbia e l'introduzione del sistema di coltivazione delle marcite.
 Viboldone era un tempo una delle case umiliate più importanti di tutta la Lombardia. Nel secolo XIII si alternava infatti con Rondineto (Como), Vigalone (Pavia) e San Cristoforo di Lodi al governo di tutte le altre. Per questa prerogativa fu spesso sede del Generale dell'Ordine ed ebbe ospiti illustri, come papa Gregorio X alla fine del '200, Matteo e Galeazzo Visconti nel '300.
La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo fu fondata insieme al monastero nel 1176. I lavori si protrassero fino al 1348, data di compimento della facciata. L'interno è a 3 navate, di 4 campate ciascuna, inquadrate da archi trasversali a sesto acuto.
La quinta campata si identifica con il transetto. L'elemento dominante della facciata è il laterizio, associato talvolta per decorazione al marmo bianco e all'intonaco.
Nella facciata, ad elementi tipicamente lombardi, come la forma a capanna racchiusa da possenti contrafforti, le bifore aperte sul cielo, l'ampio oculo centrale contornato da una cornice marmorea, se ne aggiungono altri di gusto toscaneggiante quali, ad esempio, le due edicole pensili ai lati del portale e le ghimberghe. Annesso alla chiesa è il Monastero delle Suore Benedettine dell'architetto Caccia Dominioni. Fanno parte del borgo anche interessanti corti agricole, alcune purtroppo in preoccupante stato di degrado e abbandono.
Al primo piano della palazzina che fiancheggia a sinistra la chiesa si affaccia la Sala della Musica, singolare testimonianza iconografica degli strumenti musicali in uso a Milano tra la fine del '400 e i primi anni del '500.
 Gli affreschi in essa conservati, restaurati a cura dell'Amministrazione Provinciale di Milano, Ente Gestore del Parco, rendono l’immagine di un portico, dove le lesene ripartiscono lo spazio in dodici finestroni, quattro sulle pareti longitudinali e due sulle pareti trasversali, che contengono ogni sorta di strumenti musicali dipinti a grandezza reale a monocromo di terra rossa con ombreggiature nere e lumeggiature ocra su fondo bianco. Sopra l’architrave un fregio in terra rossa su fondo rosso rappresenta armi ed armature.
E' probabile che il preposito della domus Sancti Petri de Vicoboldono, Ludovico Landriani, figlio del tesoriere del Moro, avesse commissionato questo ciclo d’affreschi, durante i lavori di consolidamento e ristrutturazione da lui intrapresi e probabilmente terminati nel 1509.

San Giuliano Milanese - Rocca Brivio

Rocca Brivio si trova in prossimità del Fiume Lambro che, a dispetto dell'inquinamento delle sue acque, dà vita, lungo il suo corso, ad alcuni ambienti di notevole interesse naturalistico, individuati nel P.T.C. del Parco come aree a Parco naturale.
Rocca Brivio fu costruita nella seconda metà del Seicento dai marchesi Brivio, che già verso la fine del '200 avevano acquistato il castello preesistente e i terreni circostanti dai Torriani. Esempio classico di residenza padronale è situata al centro di tre cascine in un punto strategico per il controllo sull'intero territorio fra le due valli fluviali del Lambro e del cavo Vettabbia.
Ospitò personaggi come Francesco I, S. Carlo Borromeo, Napoleone III, e si trovò al centro di notevoli episodi bellici, quali la battaglia di Marignano del 1515, tra le truppe svizzere e quelle francesi per il controllo del Ducato di Milano, e la battaglia che oppose francesi e austriaci l'8 giugno 1859, data in cui Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrarono vittoriosi a Milano.
 Dal 1968 è attiva l'Associazione Rocca Brivio, associazione culturale senza finalità di lucro, impegnata nella tutela e custodia della proprietà di Rocca Brivio. L'Associazione ha organizzato e ospitato, nell'arco di trent'anni, numerose iniziative nel campo dello spettacolo, dell'arte, della cultura, dell'ambiente e del sociale. Il 30 dicembre 1997, il complesso monumentale di Rocca Brivio è stato acquistato dall'Associazione e dai comuni di San Giuliano Milanese, San Donato Milanese e Melegnano.

Peschiera Borromeo - Castello di Peschiera

Nei pressi dello storico borgo di Mirazzano, si erge il Castello di Peschiera Borromeo, eretto da Vitaliano Borromeo nel 1432. L'edificio ha impianto quadrangolare ed è circondato da un fossato. Il castello è proprietà privata e viene utilizzato prevalentemente per feste private e banchetti nuziali.

Milano - Abbazia di Chiaravalle e annesso Mulino

chiaravalleAll'interno del complesso monumentale di Chiaravalle è presente un arboreto da legno e altri interventi di carattere ambientale, finanziati dal Parco. Attualmente l'area intorno al complesso si presenta piuttosto degradata, in attesa di un suo recupero da parte del Comune di Milano, che prevede la riattivazione della roggia che passa sotto il mulino e la ricreazione delle marcite dei frati.
Il Monastero Cistercense di Chiaravalle venne fondato nel 1135 nella Pieve di San Donato da Bernardo di Clairvaux. L'insediamento monastico dell'Ordine dei Cistercensi rappresentò una fase importante di trasformazione territoriale.
Nelle campagne intorno all'Abbazia infatti i monaci svolsero un'efficace opera di bonifica, introducendo nuove colture. In questo ambito, pare, nacquero le marcite, prati umidi artificiali che attraverso l'impiego di sofisticate tecniche idrauliche e l'utilizzo delle acque provenienti dai fontanili, consentono una produzione di foraggio durante tutto l'arco dell'anno.
Di particolare bellezza è la visione del complesso da lontano, nel quale spicca la bella torre, la Ciribiciaccola, della prima metà del 1300, caratterizzata dal vivace contrasto fra il rosso dei mattoni e il bianco dei piccoli archi che la alleggeriscono in un delicato gioco di traforo.
La Chiesa evidenzia linee di ispirazione francese a motivi di tradizione romanica lombarda. L'interno, a croce latina, mostra tre navate divise da pilastri cilindrici e archi ogivali, delineati da sottili cordonature. Artisti toscani contribuirono alla decorazione del tiburio ottagonale, che nasce però da una struttura a base quadrata, affrescando nella prima metà del trecento le storie sacre della Vergine.
Il Mulino di Chiaravalle sembra essere stato costruito contemporaneamente all’Abbazia, anche se il primo documento che lo cita è un testimoniale del 1238 che individua, però, solo il corpo centrale e le due ruote. Bisogna aspettare fino al 1700 per avere ulteriori notizie al riguardo, con indicazioni più precise sulla sua attività e sulla definizione dello spazio. Nel 1798 il Mulino, di proprietà dei Padri Cistercensi, venne venduto. Successivamente il manufatto subì diverse trasformazioni: prima divenne casa del mugnaio e poi fu suddiviso addirittura in tredici subalterni.
L’edificio fu definitivamente abbandonato intorno al 1963, con il trasferimento delle ultime famiglie. Sebbene i cistercensi fossero rientrati a Chiaravalle già nel marzo del 1952, dopo più di un secolo e mezzo di forzata lontananza, la Comunità riacquisì l’antico mulino e l’annessa marcita solo nel 1977. L’edificio, posto a cavallo di un corso d’acqua derivato dalla più famosa Vettabbia che, mediante una paratoia, giungeva alla ruota, si affaccia su un ampio cortile cintato (che si prevede di recuperare con un accurato progetto) nel quale sorgevano la cascina ed altre attrezzature.
 Il mulino si compone di locali di epoche diverse, raggruppati intorno ad un edificio del XII secolo ed è diviso in due parti: la prima è costituita da un piano terra e un primo piano utilizzati a suo tempo come deposito di frumento, mentre la seconda consta di un piano terra inserito nel fossato, dove c’è tuttora la sella della ruota, e un piano superiore che poggia su archi impostati sugli argini del fossato.
La tipologia di impianto è a pianta rettangolare con muro di spina, copertura a due falde in coppi con capriate a vista e prospetti scanditi da bucature ad arco e monofore. Sono in corso lavori di ripristino statico e di restauro, da parte della Provincia di Milano, Ente Gestore del Parco, e con il contributo di CARIPLO, con l'inserimento di una ruota in legno per le nuove funzioni molitorie, utilizzando le acque provenienti dall'impianto di depurazione di Nosedo.
Si ipotizza la creazione di un Museo del pane, Spaccio di prodotti naturali di Donne in campo

Rodano (e altri comuni) - Tenuta Invernizzi di Trenzanesio

Nel territorio comunale di Rodano è presente la grande Tenuta Invernizzi di Trenzanesio, visibile dalla strada Rivoltana. Si tratta di una grande proprietà condotta a parco con imponenti filari di pioppi cipressino e aree boscate, alternate a fontanili e corsi d'acqua, dove scorazza in semilibertà un piccolo nucleo di daini, introdotto dalla proprietà.
Al centro della tenuta sorge Villa Litta, risalente alla seconda metà del '500. La tenuta è inserita in un grande ambito a Parco naturale, individuato nel P.T.C. del parco, che comprende anche la Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta.

"La natura è lo spirito visibile, lo spirito è natura invisibile"
Schelling