Quando gli studiosi di robotica iniziarono i primi tentativi di imitare l'andatura di uomini e animali, scoprirono che era incredibilmente difficile. La capacità di cacalconecessaria superava quella che le nostre capacità tecniche rendevano possibile. Così si cercarono alternative: semplici robot con le ruote furono usati per esperimenti su comportamento, navigazione, e studio del percorso.
Quando gli ingegneri furono pronti a tentare di far camminare di nuovo i robot, scelsero di provare con piattaforme a più zampe, simili per forma e movimento agli insetti ed agli artropodi. Questa scelta ha portato a risultati preziosi, di grande flessibilità ed adattabilità a diversi ambienti. La maggiore stabilità statica data dalle quattro o più zampe rende più facile il movimento.
Solo in tempi molto recenti si sono fatti progressi verso robot deambulanti bipedi.
I robot di oggi sono soltanto meccanismi automatici, capaci di muoversi ma solo grazie a precise istruzioni. Non hanno né volontà né coscienza di sé o del mondo che li circonda.
Data | Descrizione |
---|---|
1973 | Wabot-1 (Università di Wasesa, Giappone): il primo robot della storia con aspetto umano a grandezza naturale. Ha un sistema visivo, uditivo, tattile e sa camminare, ascoltare e parlare (in giapponese), raggiungere e afferare oggetti. |
1983-88 | Greenman (Usa): costruito dai lilitari del centro Nrad, a San Diego, sa afferrare e maipolare oggetti. |
1984 | Wabot-2 (Università Waseda, Giappone): robot musicista, sa ascoltare e parlare, leggere una partitura ed eseguirla a prima vista su un organo, nonchè accompagnare con semplici accordi una persona che canta. |
1985 | Whl-11 (Waseda Hitachi Leg 11, Giappone): sa camminare su superfici piane (un passo ogni 13 secondi), e cambiare direzione. Wasubot (Giappone): ancora un robot musicista, suonà l'Aria sulla quarta corda di J.S. Bach assieme a un'orchestra sinfonica. |
1986-89 | Manny (Usa), robot manichino costruito per l'esercito statunitense. |
1995 | Hadaly (Giappone): sviluppato all'Università Waseda di Tokyo per studiare la comunicazione fra umani e robot: dirige la testa e lo sguardo verso chi parla, poi ascolta e risponde a chi chiede indicazioni sui luoghi del campus, indicando anche col braccio la direzione da prendere. |
1986-96 | P2, Honda Human Robot (Giappone), alto quasi due metri e pesante 130 chili, sa camminare, salire una scala, spingere un carrello, afferrare oggetti grandi come una noce. Almeno finchè dura la batteria: 15 minuti. |
Nome/Luogo | Descrizione |
---|---|
P3 | Nuovo progetto della Honda Motor. Alto 1.60 m, è candidato a giocare a calcio nei prossimi tornei della Robocup. |
Cog e Kismet | I celeberrimi bambini robot creati e accuditi dal gruppo di Rodney Brooks e Lynn Stein al Mit. |
Korea Institute of Science and Tecnology, Seoul | Progetto di un robot simile a Cog. |
Saika ("Intelligenza straordinaria" in giapponese) | Androide dell'Unicersità di Tokyo, delle dimensioni di una persona. Per ora è solo un busto con due braccia, capace di manipolare oggetti. |
Waseda University, Tokyo | Un gruppo di ricercatori lavora ad un androide alto due metri e pesante oltre cento chili, che per ora cammina a malapena. Progetto parallelo per un robot femminile, di nome Wendy. |
DB | Progetto, da concludere nel 2002, per la costruzione di un robot umanoide alla Japan Science and Technology Corporation, a Kyoto. |
Shadow | Gruppo di ricercatori indipendenti che producono e vendono robot bipedi capaci di camminare. |
Strut | Robot della Osaka University, capace di camminare. |
Città universitaria di Tsukuba | Il gruppo diretto da Yasuo Kunioshi lavora a un robot umanoide alto 1.60 m e pesante 60 kg. |
Università di Yokohama | Altro progetto di robot bipede autonomo, diretto da Atsuo Kawamura. |
Elvis | Piccolo androide di 60 cm, prototipo di un robot maggiore cui sta lavorando un gruppo alla Chalmers University, in Svezia. |
Isac | Robot della Vanderbilt University, è capace di imparare interagendo con le persone. Lo scopo è farne un robot infermiere. |
H2 | Robot per arti marziali costruito dalla Faustex System Corporation a Houston. |
"The question is not whether intelligent machines can have emotions, but whether machines can be intelligent without any emotions" Minsky, The Society of Mind