Narra la leggenda che, per difendere il territorio inglese dagli invasori, due frati francescani idearono una muraglia d'ottone che corresse lungo i confini.
Per realizzare l’enorme impresa, i frati progettano prima una testa meccanica in grado di spiegare come costruire il muro.
Ci vollero sette anni per costruire la testa. Terminato il lavoro, si accorsero però che non parlava.
Allora, per darle la parola evocarono uno spirito, che spiegò: «Attendete, e siate pronti quando la testa parlerà».
I frati rimangono seduti di fronte alla testa per tre settimane. Manon accadde nulla.
Sfiniti decisero di concedersi una notte di sonno e misero un guardiano a vigilare, perché li svegliasse in caso di bisogno.
Si erano appena addormentati, quando la testa parlò: «È il momento» disse. Ma il guardiano considerò la frase troppo poco significativa e non volle svegliare i due frati.
Mezz’ora dopo la testa parlò di nuovo: «Era il momento». Anche questa volta i1 guardiano non diede importanza alla cosa.
Dopo un’altra mezz'ora, la testa disse le sue ultime parole: «Il momento è passato», ed esplose.
La leggenda ci dice che i frati erano un certo Bungey e Ruggero Bacone (1214-1294).
Bacone, grande scienziato e filosofo, due secoli prima di Colombo aveva immaginato di raggiungere l'India navigando dalla Spagna verso ponente. E trecento anni prima di Galileo aveva pensato che lenti di vetro disposte in maniera opportuna avrebbero consentito di studiare la Luna e i pianeti.
Egli aveva immaginato anche uccelli e altre creature meccaniche, e aveva profetizzato che un giorno sarebbero esistite macchine capaci di volare o di muoversi sott'acqua, e carri meccanici in grado di sfrecciare veloci sulla Terra senza essere trainati da animali.
"The question is not whether intelligent machines can have emotions, but whether machines can be intelligent without any emotions" Minsky, The Society of Mind