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TALETE

Talete è considerato il più antico filosofo greco ed è acclamato come il primo vero matematico ossia il fondatore dell’impostazione deduttiva della geometria. Noto come uno dei “sette sapienti”, nacque a Mileto nel 624 a.c. e morì nel 547 a.c.

Poche e incerte sono le notizie della sua vita e delle sue opere, ma possiamo dire per certo che fosse un mercante.

Pare che egli viaggiasse molto e passasse la maggior parte del suo tempo in Egitto e in Babilonia.

In questi Paesi venne a contatto con le loro culture.

In Egitto stupì il re Amasi determinando l’altezza di una piramide dalla lunghezza della sua ombra. Secondo la leggenda, egli piantò un bastone verticalmente nel terreno e attese finchè la lunghezza dell’ombra del bastone fu uguale a quella del bastone stesso; allora egli misurò la lunghezza dell’ombra della piramide che era uguale all’altezza della piramide.

Erodono racconta che Talete predisse un eclissi solare in base alle conoscenze acquisite dai Babilonesi, questi ultimi, secondo lettere provenienti da astrologi della corte assira, si erano cimentati nel predire l’eclissi di sole e di luna fin dal 700 a.c..

Altre leggende dipingono Talete come un mercante di sale, come un contemplatore delle stelle, come un sostenitore del celibato o come lungimirante statista.

Questi racconti però non forniscono nessuna documentazione ulteriore circa l’importante questione se Talete abbia o no ordinato un certo numero di teoremi geometrici in una sequenza deduttiva.

Il racconto che egli riuscisse a calcolare la distanza di una nave in mare basandosi sulla proporzionalità dei lati dei triangoli simili non prova nulla, poiché i principi che stanno a  fondamento di tale calcolo erano noti da lungo tempo in Egitto e in Mesopotamia.

Anche il celebre teorema di Talete relativo ai rapporti che  un fascio di rette parallele individua su una trasversale, pare non fosse noto ai tempi di Talete e neppure la teoria della similitudine che Euclide fa discendere da quel teorema.

In ogni caso, Talete è il primo uomo nella storia al quale siano state attribuite specifiche scoperte matematiche. Benché probabilmente queste storie su Talete  debbano essere considerate leggende, tuttavia esse ci illuminano sulla sua fama e sugli interessi scientifico-matematici del suo tempo.

L’utilità didattica di un ipotetica ricostruzione degli albori del pensiero scientifico, dove gli attori sono uomini che indagano la natura con mezzi minimi sia pratici che teorici, consiste anche nel fatto che in quei personaggi le forme iniziali di ragionamento razionale sono analoghe a quelle che ritroviamo nei giovani che si accostano, sprovveduti, a un pensiero scientifico, come se il precorso storico riproponesse in grande lo sviluppo del pensiero dell’individuo.