Lombardia misteriosa

Codera: il ritrovo delle streghe

Verso Codera, e più precisamente al maggengo di Cii, possiamo trovare  l’ambientazione di una singolare leggenda. Un giorno, un giovane, mentre stava andando a trovare la propria fidanzata, si imbatté in una vecchia sul sentiero che porta da Codera a Cii. Seguendola si accorse che si dirigeva proprio a casa della sua fidanzata. Incuriosito, la spiò e vide che la vecchia signora e la madre della sua fidanzata, indossando i vestiti della festa, si ungevano polsi e caviglie pronunciando una stravagante formula magica. Finito il rito le vide volar via attraverso la cappa del camino. Deciso ad andare in fondo alla faccenda, entrò in casa ed eseguì anche lui il rituale. Improvvisamente si ritrovò in un grande salone, dove erano riunite molte persone, anche morte. Notò anche un misterioso individuo dalle gambe caprine che scriveva su di un grosso libro nero i nomi di tutti i presenti. Il giovane, che non sapeva scrivere, segnò una croce sul libro per firmare. Ecco allora che il ragazzo, così velocemente come era arrivato, altrettanto velocemente si ritrovò nudo, con il grosso libro nero in mano, in cima al pizzo d’Arnasca (chiamato anche pizzo Ligoncio). Riuscito a scendere a valle incontrò due donne che lo vestirono a patto che lui cancellasse i loro nomi dal libro. Il giovane allora capì che la misteriosa sala altro non era che un ritrovo per streghe e stregoni presieduto dal diavolo. Corse quindi dal Vescovo di Como per raccontare l’accaduto. Il Vescovo allora lesse pubblicamente, nella cattedrale, i nomi segnati sul libro. Ogni volta che un nome veniva pronunciato, la persona corrispondente appariva miracolosamente. In questo modo streghe e stregoni furono presi e mandati a bruciare al rogo.