Si narra che a Boffetto, alla mezzanotte esatta del primo Novembre, i morti escano dal cimitero del paese e si rechino in processione al lume di candela nella vicina chiesa. Questo sarebbe possibile poiché, secondo una credenza popolare diffusa in molti paesi cristiani, durante la festa di Tutti i Santi viene meno la separazione tra il mondo dei morti e il mondo dei vivi. Durante una di queste famose notti, un contadino curioso, in barba alla tradizione che consiglia di chiudersi in casa e non assistere all’evento, si fece chiudere dentro la chiesa, desideroso di poter vantarsi dell’impresa con gli altri abitanti del paese oltre a voler sfamare la propria curiosità. Giunta la mezzanotte, la processione di morti entrò cantando salmi e con le candele in mano. Le anime si sedettero ed iniziarono la celebrazione della liturgia in onore di Tutti i Santi. Il contadino però non aveva con sé alcuna candela; il dettaglio non passò inosservato e una delle anime dei defunti gli si avvicinò e ne diede una anche a lui. Finita la funzione, le anime se ne andarono, disperdendosi per le varie vie del paese per far visita nelle dimore dei propri parenti. Fu solo allora che il contadino si soffermò su quanto teneva in mano : ciò che pensava fosse una candela, notò con raccapriccio, erano in realtà le ossa del dito di uno scheletro.
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