Passerino Bonacolsi imprigionò nella rocca di Castel d’Ario Francesco Pico della Mirandola e due suoi figli e li fece morire di fame. Sette anni dopo successe la stessa cosa a due nipoti di Passerino per opera dei Gonzaga. Nell’Ottocento furono ritrovati degli scheletri ancora incatenati, ciò spiegherebbe il fatto che durante le notti di luna piena una campana invisibile inizia a suonare e chiama a raccolta le anime di coloro che sono morti così tragicamente.
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