Secondo gli abitanti del piccolissimo paese di Maccastorna, durante le tempeste ed i temporali sugli spalti della Rocca appaiono i fantasmi. Sono 12 (o forse più), avvolti in lenzuola macchiate di sangue, vagano fra i merli del castello invocando vendetta. Emettono lamenti strazianti e rumori di catene.
Si dice che si tratti delle anime dei Cavalcabò (Carlo, signore di Cremona, ed i suoi fratelli Giacomo e Lodovico; il giureconsulto Andreasio ed altri) ospiti del loro castellano Cabrino Fondulo e da questi fatti trucidare nel sonno e gettati poi nelle acque profonde del grande fossato che cingeva allora la Rocca.
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