Si narra che durante l’epidemia di peste, che si sviluppò nel 1630, la popolazione di Bellaggio evitò il contagio grazie alla conformazione del territorio. Bellaggio produceva del pane con grano sano per gli abitanti di Varenna. Lo scambio veniva effettuato su un grosso masso, poco lontano dalla riva, dove veniva lasciato il pane. Quelli che lo compravano, dopo aver preso il pane, depositavano i soldi in un contenitore riempito d’aceto per disinfettarli. Il sasso fu successivamente fatto esplodere perché rappresentava un pericolo per la navigazione.
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