La leggenda narra che nel 1518, nella pacifica cittadina di Pisogne, paese aggiunto alla Val Camonica dal XIV sec, molte giovani donne persero la vita in modo crudele per accuse non provate di stregoneria. Otto donne, incriminate per aver praticato riti satanici, vennero condotte nella piazza Umberto I, dove furono bruciate vive. Vennero condotte in processione accompagnate da sacerdoti che chiedevano loro di confessare in pubblico i peccati e rinnegare Satana. Poi furono legate ai pali e morirono arse vive tra grida di consenso da parte della gente.
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