Si dice che a Gazzaniga, là dove ora c’è il colorificio Bellora, si stendesse un grande prato con una casa colonica, nella quale nei giorni di festa i giovani si radunavano a ballare con grande disappunto del parroco. Una notte una giovane, che ballava con un elegante damerino, abbassandosi per allacciarsi una scarpa, si accorse con orrore che il suo ballerino aveva piedi e stinchi di caprone. Gridò e tentò di svincolarsi dalle braccia del giovane, ma questi sparì, sollevando
una fumosa fiammata e facendo crollare tutto il cascinale. Da allora quel prato fu chiamato il «Prato
del Diavolo».
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