Nella contrada Carale, nell’Alta Valle Brembana, si narra ancora oggi la leggenda del ‘Rossal’, un uomo burbero, selvatico e violento, che viveva di ruberie ai danni delle persone del luogo. Il suo soprannome era dovuto al colore rossiccio dei capelli e della barba. I suoi misfatti erano tanti e tanto gravi e dalla sua bocca non uscivano altro che bestemmie e parole sacrileghe. Un bel giorno Lucifero in persona, esaminando i suoi registri, si accorse che costui era ormai maturo per l’Inferno, perciò fece chiamare quattro dei suoi più abili e cattivi diavoli, e li spedì sulla Terra, affinché gli portassero il Rossal in persona. Il giorno dopo, era di domenica, mentre la gente si recava in chiesa ad assolvere le sue funzioni, il Rossal, preso lo schioppo in spalla, si diresse verso i monti. Dopo aver girato per tutta la mattina senza incontrare anima viva, arrivato al costone della Snandra, vide non uno, ma ben quattro camosci che pascolavano davanti a lui. Mentre li guardava i camosci presero a crescere a dismisura, avvicinandosi a lui. Ma dal vicino villaggio, giunse il suono delle campane della chiesa e i quattro messi infernali camuffati, scomparvero in una fumata. Il Rossal tornò a casa, dispiaciuto per le quattro bestie scappate, piuttosto che spaventato. Dopo il fallimento dei quattro diavoli, al cospetto di Belzebù si presentò un diavoletto zoppo, molto malridotto che gli promise di portargli il Rossal in otto giorni. Quest’ultimo una domenica sera, mentre stava tornando a casa con un camoscio sul dorso, si accorse che c’era una specie di maiale con le corna che si infilava in mezzo alle sue gambe, impedendogli di procedere. Questo maialetto era il diavoletto zoppo che si era tramutato in quel animale. Il maiale prese improvvisamente a ingrossare, e il Rossal gli assestò una violenta pedata, tanto che questi scomparve in uno scoppio fragoroso, seguito da una violenta frana, che travolse il Rossal, trascinandolo molto in basso nella valle. Riuscì a sopravvivere per ancora pochi giorni e quando allo scadere dell’ottavo giorno, morì, il suo animo, fu portato all’inferno dal diavoletto zoppo, che così mantenne la sua promessa fatta al Generale dell’Inferno.
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