Se si percorre la tortuosa mulattiera che si snoda tra Aviatico e Costa Serina e si guarda bene, si trova, a un certo punto, di fianco alla strada, una pietra piatta, rettangolare, sulla quale sono chiaramente visibili le impronte di due piedi bovini e la sagoma di uno di quei caratteristici lumi metallici a olio. Ebbene, una volta nelle famiglie di quella zona i genitori proibivano severamente ai figli di andare a ballare, ma nonostante la proibizione una ragazza frivola e capricciosa di Trafficanti, qualche domenica, trovando il modo di recarsi ad Aviatico, andava a ballare in una certa osteria. Una sera, nel far ritorno a casa, fu accompagnata da un ragazzo sconosciuto che, arrivato nel punto sopra indicato della strada, depose il lume che aveva con sé per illuminare il cammino e invitò la ragazza a fare un altro balletto sopra quella pietra. La disgraziata acconsentì; ma dopo i primi passi si accorse che il suo cavaliere aveva stinchi e piedi bovini. Guardandolo in faccia si accorse che il suo aspetto era mutato e quello davanti a lei era il diavolo in persona. Non fece in tempo ad urlare dallo spavento che la pietra si aprì e inghiottì la ballerina e il suo damerino d’Averno. In questa zona si credeva talmente tanto a questa leggenda che anche trent’anni fa le donne che passavano per quei luoghi si facevano il segno della Croce e le mamme più anziane facevano notare quelle impronte alle figlie affinché si guardassero dai peccati di vanità e di disobbedienza.
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