Nella frazione di Ambriola del Comune di Costa Serina in Valle Brembana l’unica festa
importante - una specie di sagra – che si celebra ogni anno è quella di S. Lucia. Per questa santa hanno una devozione particolare, non solo gli Ambriolesi, ma anche i montanari dei dintorni che, il 13 dicembre, si radunano numerosi per invocare la benedizione di S. Lucia contro le malattie degli occhi. In questo giorno le donne del luogo si guardano bene dal prendere in mano l’ago per cucire o rammendare, per non correre il pericolo di rimanere accecate. Non solo non bisogna usare gli aghi, ma neppure far funzionare le segherie, sotto pena di grossi guai per chi osa non rispettare l’usanza.
Sulla strada di Serina, a circa mezz’ora da questo paese, c’è una segheria che, per la grande richiesta di legname, durante la guerra 1915-18, doveva lavorare ininterrottamente sotto il controllo di due bravi fratelli che si alternavano continuamente. La notte del 13 dicembre 1917, il giovane di turno sentì uno strano rumore e poi fu molto sorpreso di vedere la sega fermarsi di colpo. Non riuscendo a farla ripartire chiamò il fratello che dormiva in uno stanzino lì vicino. Tutti e due, dopo molti sforzi, riuscirono a rimetterla in moto e stavano per andarsene quando uno schianto tremendo li fece tornare indietro a vedere cosa accadeva. La sega mandava fiamme, ed essi, colpiti da un urto violento, furono rimbalzati dentro la stanzetta da dove erano usciti. I due giovanotti non seppero mai spiegare quanto era loro accaduto. La segheria riprese a funzionare regolarmente il giorno dopo, come se nulla fosse stato. Si dice che l’antico padrone della segheria, morto alcuni anni prima, si facesse “sentire” durante la notte, e che quella volta avesse voluto far capire di non volere che la sega lavorasse il giorno di S. Lucia.
I contenuti di questo sito, salvo diversa indicazione, sono rilasciati sotto una licenza Creative Commons License
Tutti i marchi sono proprietà dei rispettivi proprietari