APPLICAZIONE DEL PENDOLO ALL' OROLOGIO


Copia sec. XIX. Matita su carta con cornice mm 460x770
Copia del disegno originale eseguito da Vincenzo Viviani e dal figlio di Galileo, Vincenzo. È posta in cornice ovale con piede e fregi dorati. Riproduce il congegno illustrato da Galileo nella sua lettera al dotto olandese Lorenzo Realio del giugno 1637: lo scienziato illustrava il proprio metodo per determinare la longitudine sia in mare sia in terra fondato sull'osservazione dei periodi dei satelliti di Giove. Tale operazione presupponeva un'esatta misurazione del tempo per cambiare la quale Galileo proponeva un orologio di sua invenzione "di tanta squisitezza che basti per numerare le parti del tempo, ancorché menomissime, senza errore alcuno, in tutti i luoghi ed in tutte le stagioni dell'anno". L'esattezza del funzionamento di questo orologio dipendeva dall'isocronismo delle oscillazioni dei pendoli di eguale lunghezza che Galileo aveva dimostrato nelle proprie ricerche di meccanica. Del processo che portò alla scoperta e del ruolo che vi ebbe Vincenzo Galilei dà notizia una lunga relazione del Viviani nel Racconto Istorico della vita di Galileo. Contro la priorità galileiana della scoperta dell'applicazione del pendolo all'orologio si pronunciò nel 1658 Christiaan Huygens, vivacemente contestato dal Viviani.

(Viviani)

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