COMPASSI
Compasso di proporzione - Compasso
Sec. XVII. Galileo Galilei. Ottone. Lunghezza mm 256; larghezza
(aperto) mm 360
È uno degli strumenti costruiti da Galileo a partire dal 1597.
Probabilmente corrisponde all'esemplare indicato a p. 64
dell'Inventario della Galleria degli Uffizi n. 82 (Archivio degli
Uffizi, Firenze) come "un compasso di proporzione di Galileo
Galilei ...". Non è da escludere che si tratti
dell'esemplare donato da Galileo a Cosimo II assieme alla stampa
del trattato sul compasso (dedicato anch'esso al Granduca),
pubblicata a Padova nel 1606. Lo strumento, che non va confuso
con il compasso da disegno, corrisponde a un sofisticato e
versatile strumento di calcolo. Permette infatti di eseguire
numerose operazioni geometriche e aritmetiche sfruttando la
proporzionalità tra i lati omologhi di due triangoli simili. Il
riconoscimento dell'invenzione galileiana dello strumento fu
messo in questione dal milanese Baldassarre Capra, in un'opera
pubblicata a Padova nel 1606. Galileo denunciò il Capra,
ottenendo piena soddisfazione nei confronti del malcapitato
impostore, contro il quale scrisse una efficacissima Difesa.
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Compasso di proporzione - Parti del compasso
Il compasso di Galileo è composto da 4 parti:
i due bracci, sulle cui facce recta e versa sono incise
numerose scale, e che sono imperniati in un disco rotondo, detto
nocella; il quadrante graduato con scale diverse, che viene
fissato, tramite viti dette galletti, ai fori praticati nei
bracci del compasso; la zanca, un cursore che viene
infilato in uno dei bracci del compasso e che permette sia di
tenere lo strumento in verticale, sia di allungare il braccio nel
quale è infilato.
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Compasso di proporzione - Recto
Sul recto del compasso di Galileo si osservano quattro coppie di
scale:
le linee aritmetiche, lunghe 245mm, divise in 260 parti
uguali, le quali consentono principalmente la divisione in parti
proporzionali; le linee geometriche, che permettono di
risolvere fondamentalmente il problema: dato un poligono regolare
trovare il lato di un altro poligono avente lo stesso numero di
lati, ma area n volte quella di un solido dato; consentono anche
l'estrazione di radice quadrata di un numero; le linee
stereometriche; le linee metalliche, scale che servono,
dice Galileo, a dare "le proporzioni e differenze di peso
che si trovano tra le materie in esse notate": consentono,
cioè, di stabilire i pesi specifici dei metalli.
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Compasso di proporzione - Verso
Sul verso del compasso di Galileo sono incise:
le linee poligrafiche, che consentono di trovare il cerchio
circoscritto ad un poligono regolare di qualsivoglia numero di
lati, data la lunghezza di un lato; le linee tetragoniche,
che permettono di trovare il lato di un quadrato, di un
pentagono, di un esagono ecc., equivalente ad un cerchio di
raggio dato e viceversa; le linee aggiunte, le quali sono
"aggiunte" alle linee tetragoniche e consentono di
trovare il quadrato equivalente ad un segmento circolare del
quale siano date la lunghezza della corda e l'altezza.
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Compasso di proporzione - Quadrante
Sul quadrante si leggono:
una divisione in dodici punti che funziona da squadra da
bombardieri. L'uso del compasso come squadra da bombardieri,
scrive Galileo , "... è che si metta una sua costa nel
vacuo del pezzo, avendo prima sospeso il filo col perpendicolo
dal centro dello strumento, il qual filo ci mostrerà quanta
elevazione abbia il pezzo"; le linee per quadrante
astronomico, che servono per calcolare l'altezza di un astro
sull'orizzonte con l'aiuto di un filo a piombo; la scala
per misurare l'inclinazione delle scarpe della muraglia; la
scala per misurare a vista altezze, distanze e profondità, la
quale rende possibile la misurazione tramite la traguardazione a
vista e il confronto tra triangoli simili.