Novembre 2003 - Viaggio alla scoperta dei fondamenti irrazionali ed etici del muflone estone


Hanno collaborato alla creazione di questo numero:

Giovanni Pieri & Lorenzo Bagnoli, Cesare Neglia, Ugo Monaco, Gualfardo Logozzo, Matteo Serafini, prof Oukechartomono, Mara, Giuseppe Andrisano, Riccardo Spiazzi, Paolo Ogliari, Cirino Maltagliati, Dario Passaro, Cugino It, il computer di casa Pieri, Diabolik e Cattivik.

Ha collaborato alla creazione dello scorso numero e ce ne siamo dimenticati: Wany (per gli amici “Andrea Natale”)

Sommario:

Guerre e Bandiere - Il concerto della scuola - la settimana corta - l'angolo degli autori folli,Foto del cugino it. - Contorni - Estemporaneo - Lettera alla redazione - Sclero - Deliri da prima ora - Non di solo pane... (dal diario di un prof.) - L'angolo dei poeti - ipse dicsit, foto del mese - Er quizzePico Allende e altre vignette

 


estemporaneo  

In pitch dark Ii go walking in your landscape

Broken branches trip me as I speak

Just because you feel it

Doesn’t mean it’s there

Just because you feel it

Doesn’t mean it’s there

There’s alwais a siren  singing you to shipwreck

(Don ‘t reach out , don’t reach out)

Stay away from these rocks

We ‘d be a walking  disaster

(Don ‘t reach out ; don’t reach out)

Just because you feel it

Doesn’t mean it’s there

( There’s someone  on your shoulder)

Just because you feel it

Doesn’ t mean it’s there

( There’s someone on your shoulder)

Feel it

Why so green an lonley ?

Heaven sent you to me

We are accidents waiting

Waiting to happen

We are accidents waiting 

Waiting to happen. 

Nel buio più pesto io mi incammino nel tuo paesaggio

Rami spezzati mi fanno inciampare mentre parlo

Solo perché lo senti

Questo non significa che sia laggiù

Solo perché lo senti

Questo non significa che sia laggiù

C’è sempre una sirena  che ti invita  a naufragare

(Non tendere la mano ; non tendere la mano )

Stai lontano da  questi scogli

Diventeremmo un disastro ambulante

(Non tendere la mano ; non tendere la mano)

Solo perché lo senti

Non  significa che sia laggiù

( C’è qualcuno sulla tua spalla )

Solo perché lo senti

Non significa che sia laggiù

( C’è qualcuno sulla tua spalla)

Sentilo

Perché così  giovani e soli ?

Il cielo ti ha mandato da me

Siamo incidenti che aspettano

Aspettano di accadere

Siamo incidenti che aspettano

Aspettano di accadere.

Forse avete già visto il magnifico video di There There ( realizzato dai Bolex Brothers; se volete saperne di più  procuratevi  il loro lungometraggio The secret adventures of Thom Thumb ), forse l’ avete già scaricata da internet o l’ avete ascoltata per radio. There There è una delle cose più belle che i Radiohead abbiano mai fatto, è pura emozione; se la ascolterete con cuore aperto  vi commuoverà fino alle lacrime.

E’ una vera opera d’ arte, una di quelle cose che oggigiorno se ne vedono poche, una di quelle cose che rendono la vita più  piena, più degna di essere vissuta. Non c’è però nessuna retorica stantia, Thom canta l’ oscurità che avvolge il mondo in questi periodi nefasti. E’ un brano violento, iconoclasta, come solo il punk ha saputo essere. Ma Thom non ci assilla, lui canta con voce di miele e ci invita a non abbassare la guardia.

Per chi ascolta con superficialità risulterà molto difficile capire questo linguaggio.

L’ oscurità che Thom canta altro non è che una metafora di questo mondo, devastato da guerre e ingiustizie; è una specie di selva dantesca nella quale ci si perde cercando la via d’ uscita.

Tuttavia nell’ affannosa e disperata ricerca di questa isola felice bisogna continuare a diffidare; non bisogna credere che tutto ciò che appare sia vero; non bisogna venire attratti da cose che hanno poco da spartire con la realtà.

Tutto ciò non sarà facile perché arriveranno “ sirene “ che vi chiameranno e richiameranno con voce rassicurante; cercheranno di incasinarvi la vita e vi confonderanno; vi convinceranno della veridicità dell’ assurdo ( siamo sempre confortati quando troviamo ordinario l’ assurdo e grazie a questo lo sopportiamo ) , quando poi  converrete che 2+2=5 allora non potrete tornare indietro.

Arriva l’ invito a non farsi mettere i piedi in testa; il testo recita: C’ è qualcuno sulla tua spalla; qui appare chiaro il riferimento alle dittature moderne che ci controllano con ogni mezzo, ed è proprio da questa circostanza che nasce un sentimento di oppressione, ci sentiamo braccati come se qualcuno ci alitasse sul collo. Qualcuno che ci controlla e che decide senza pietà quale sarà il nostro destino. Bisogna far sentire il bisogno della libertà, della libertà di pensare per non diventare uno tra tanti e per non vivere nell’ anonimato. In queste parole sospese traspare un sentimento di rassegnazione. Poi arriva il momento magico: la voce di Thom diventa spettrale e dice “ Siamo incidenti che aspettano di accadere”. Si ha la sensazione che non tutto sia perduto, che ci sia qualcosa di superiore che governi le nostre vite; si spera che la giustizia prima o poi arrivi per tutti. In questo brano il senso di casualità dell’esistenza ne è al tempo stesso conforto e dannazione .

Potrei utilizzare altro tempo e parole in quantità per cercare di raccontare la loro poesia: mi sono reso conto di quanto possa  essere difficile e inutile descrivere qualcosa di impalpabile con normali parole.

Forse è molto meglio arrendersi all’ evidenza …..

Gualfardo  Lo gozzo. *

*DOPO UNA BREVE E PACIFICA COLLUTTAZIONE  FRA  GUALFARDO LOGOZZO  E  QUEGLI  AUTOCRATICI   DEL COPYRIGHT ( CHE CONGEDO CON UN SENTITISSIMO E CORDIALE “ SPERO CHE VENIATE VAPORIZZATI DALLA VOSTRA BRAMOSIA E DALLE VOSTRE MANIE”) E’ STATA CONCESSA  ALL’ AUTORE STESSO LA LIBERTA’ DI DECIDERE  DI APPARIRE  O DI NASCONDERSI FRA LE RIGHE .

*GUALFARDO LOGOZZO APPARE PER GENTILISSIMA CONCESSIONE DI SE STESSO.