disegno raffigurante una corriera la Curiera

Novembre 2003 - Viaggio alla scoperta dei fondamenti irrazionali ed etici del muflone estone


Hanno collaborato alla creazione di questo numero:

Giovanni Pieri & Lorenzo Bagnoli, Cesare Neglia, Ugo Monaco, Gualfardo Logozzo, Matteo Serafini, prof Oukechartomono, Mara, Giuseppe Andrisano, Riccardo Spiazzi, Paolo Ogliari, Cirino Maltagliati, Dario Passaro, Cugino It, il computer di casa Pieri, Diabolik e Cattivik.

Ha collaborato alla creazione dello scorso numero e ce ne siamo dimenticati: Wany (per gli amici “Andrea Natale”)

Sommario:

Guerre e Bandiere - Il concerto della scuola - la settimana corta - l'angolo degli autori folli,Foto del cugino it. - Contorni - Estemporaneo - Lettera alla redazione - Sclero - Deliri da prima ora - Non di solo pane... (dal diario di un prof.) - L'angolo dei poeti - ipse dicsit, foto del mese - Er quizzePico Allende e altre vignette

 


Guerre e bandiere

Viola, blu, azzurro, verde, giallo, arancione, rosso.
Sono questi i colori della pace, che fino a poco tempo fa animavano le vie delle nostre città; li abbiamo visti su balconi, finestre, giornali, auto…dovunque per gridare al mondo la loro voglia di libertà, uguaglianza, amicizia… in una parola: pace.
Ideali giusti e condivisibili, specialmente in un periodo come questo.
Ma, non so se ve ne siete accorti, negli ultimi tempi le bandiere sono misteriosamente scomparse. Eccezione fatta per i pochi coraggiosi che ancora la espongono (a loro va tutto il mio rispetto), ultimamente sono più le bandiere ripiegate e riposte nei cassetti che quelle esposte in strada. Qualcuno si è interrogato sul perché?

Penso, anzi temo, che almeno una piccola parte di coloro che le hanno esposte (e poi tolte) lo abbia fatto più per “moda” che per una propria reale convinzione. Pur senza considerare questi casi imbarazzanti credo anche che buona parte di coloro che erano veramente convinti abbiano ritirato la bandiera senza voler dare particolare peso all’azione, forse senza porsi alcun problema.
A mio parere questo gesto comporta comunque una buona dose di incoerenza.
Ritengo che molte delle bandiere protestassero contro la guerra in Iraq: è forse giusto toglierle ora che si sono calmate le acque? Mi si potrebbe obbiettare che il periodo di maggiore "esposizione" è stato quello durante il quale l'Italia doveva decidere se partecipare o meno all'azione militare con gli Stati Uniti, le bandiere significavano allora una chiara presa di posizione.
Giusto, ma penso che quello pacifista sia un ideale da portare avanti in qualsiasi momento, in qualsiasi posto, contro qualsiasi guerra: un ideale da applicare a 360°, non a "senso unico".
Non ho ancora visto manifestazioni contro qualcuna delle (troppe) guerre che si stanno svolgendo nel resto del mondo. Qualche esempio? Colombia, Burundi, Indonesia, Cecenia, Liberia, Congo, Angola, Algeria, India... guerre di cui nessuno parla o si interessa, delle quali risulta addirittura difficile trovare informazioni. Guerre che hanno causato e causano migliaia di morti, feriti, povertà, violenza, per non contare gli enormi danni economici e sociali che questi paesi si ritroveranno prima o poi a dovere affrontare.
Guerre che si svolgono in silenzio.
Vi sembra giusto?
Giovanni Pieri