INCREDIBILE!!! Gli impavidi inviati del nostro giornalino si sono superati! Affrontando
mille e più pericoli, sfidando la sorte e le bidelle sono riusciti a
intrufolarsi nell’inarrivabile Tempio Dei Professori (meglio conosciuto
come sala-professori) e a venire in possesso di una segretissima copia del
diario di uno di loro. E’solo grazie a questi coraggiosi che da oggi
possiamo proporvi questa nuova ed esclusiva rubrica…
Non
di solo pane...
(dal diario di un prof)
Venerdì ore
8,15 terza B (anno 02/03)
Interrogazione di Filosofia.
Argomenti: Epicuro, Stoici, Scettici, Plotino, Agostino. La signorina
Catenacci, studiosa e diligente, cerca di instradarmi dichiarando quanto
le sia piaciuto Epicuro. Penso dentro di me che sia troppo facile per lei,
che vive in una reggia di ventiquattro stanze, dichiarare ammirazione per
Epicuro che vedeva il massimo del piacere nel campare di pane e cipolla
senza rotture di … Comunque, siccome son chiare le sue intenzioni, le
comunico che sono incorruttibile come Robespierre e lei, giungendo al
massimo della captatio benevolentiae, rincara: «Sì, professore. Anche a me
piacciono tanto le avventure di d’Artagnan e del cardinale Robespierre!».
Per fortuna, dal fondo, si leva il grido di Fele: «Scema, si dice
cardinale Ruceliò!».
Flashback
Tutte le cose involve l’oblio nella sua notte. Per
fortuna.
Sono smemorato, ma ne sono contento: non faccio nulla per ricordare volti,
momenti e situazioni.
Non invidio proprio quelli che hanno una memoria di ferro. Basta ad ogni
giorno la sua pena. Ci mancherebbe anche di recuperare quella dei giorni
passati.
A volte, però, il passato ritorna all’improvviso. Basta un riflesso di
luce, un suono, una pressione sulla mano…
Per carità! Non pensate a Proust ed alla sua madeleine.
Lui ha dedicato sette volumi
alla sua Recherche. Micidiale!
Un abisso di sofferenza (forma elegante per “che palle!”)! Quando sono
arrivato a metà del settimo volume non ne potevo più: l’ho chiuso, ho
giurato che mai lo avrei riaperto ed ho fatto in modo di dimenticare tutto
(o quasi) quel che avevo letto.
No, no, parlo di ricordi più ruspanti e genuinamente frammentari.
E così la risposta sbagliata di un’alunna mi ha fatto ricordare di
Lones (sic) Pocatesta, una
ragazza alta (si fa per dire) più o meno un metro e quaranta. Aveva il
grande sogno di diventare poliziotta e aspettava il bando del corpo di
polizia della repubblica di Lilliput.
La stavo interrogando sulla rinascita
agricola, economica, demografica, ecc. dopo l’anno 1000. Dopo
un’introduzione dignitosa, aveva aggiunto che la crescita demografica
era stata favorita dalla maggior diffusione della coltura dei legumi, che
erano molto nutrienti e facili da conservare. La domanda mi era venuta
spontanea: «E come li conservavano?». E lei, con uno sguardo stupito: «In
frigo!». Non ero riuscito a trattenermi ed ero esploso in un boato di
risate convulse, che mi scuotevano in raffiche ravvicinate. La poverina
era arrossita violentemente, sembrava un pomodoro maturo, ed aveva cercato
di correggere l’errore: «No! Mi scusi professore, mi sono sbagliata. In
freezer!»
E fu un
bell’otto sul registro! (Non è vero, ma mi sarebbe piaciuto)
Prof Oukechartomono
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