IN
NOME DEL RISPETTO
Crocifisso.
Non ne farò una questione di leggi: non so a quanta gente sia realmente importato cosa abbia
decretato il tribunale dell’Aquila, questa non era una faccenda da
trattare in aula.
Non ne farò una questione di cultura: anche se credo che ogni cittadino italiano dovrebbe portare
un minimo di rispetto alla religione cattolica in quanto, anche se può
benissimo sentirla come “non sua”, è stata quella dei suoi nonni,
ed è quella di buona parte dei suoi concittadini.
Non ne farò una questione di principio: al giorno d’oggi capita di vedere croci persino ai
concerti di Marilyn Manson, e il signor Adel Smith non è certo né il
primo né l’ultimo ad offendere un simbolo che non è più solo
religioso.
Penso sia semplicemente questione di rispetto:
entrando in una sinagoga mi copro il capo, se mi reco in un paese
islamico non chiederò di mangiare carne di maiale o di bere alcolici,
anche se non condivido questa idea e non ne capisco l’utilità, come
non mi indignerò assolutamente se entrando in edifici pubblici dello
stesso paese troverò scritte o simboli religiosi.
In
nome del rispetto.
Reciproco.
Giovanni
Pieri
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