Pagina del laboratorio ‘Confilosofando’
La Commissione formata dai docenti di Filosofia Sergio Cappellini, Fabio Comini e Mario Mapelli, dopo aver esaminato insieme gli elaborati, davvero tutti interessanti, ha riconosciuto particolari caratteristiche di originalità, solidità d’impianto o rielaborazione personale nei testi di Andrea Daccò (3B), che ha svolto la traccia D, Andrea Mazza (3B) ed Emanuela Vacchini (3D), che hanno svolto entrambi la traccia A. I tre studenti sono stati premiati con l’assegnazione di buoni per l’acquisto di libri.
Qui si seguito trovate i link per poter leggere i loro lavori:
Andrea Edoardo Mazza – traccia A
Tracce |
Traccia A L’uomo abbisogna della filosofia per osservare una volta ciò che ha visto ogni giorno. J.J.Rousseau Una vita che non metta se stessa alla prova, non è degna di essere vissuta. Platone da “Apologia di Socrate”. Vuoi ti sia concessa vera libertà? Servi la filosofia. Seneca A partire dalle tre citazioni proposte e facendo tesoro del percorso fino a qui svolto in classe, costruisci un testo argomentativo in cui illustri cosa significa, secondo te, fare filosofia. |
Traccia B Chi non può entrare a far parte di una comunità, chi non ha bisogno di nulla, bastando a se stesso, non è parte di una città, ma è una belva o un dio Aristotele Politica
Siamo figli dell’epoca, Wislawa Szymborska
Che significa per l’uomo essere parte di una comunità? A partire dalle citazioni proposte e facendo tesoro del percorso svolto in classe, costruisci un testo argomentativo che illustri i vantaggi, le fatiche e le possibilità del nostro vivere insieme agli altri. |
Traccia C Dialogare significa occupare insieme uno spazio che si dischiude ogni volta un po’ di più E.Jabes Il dia-logos infatti è la parola che si lascia attraversare dalla parola altra, è un intrecciarsi di linguaggi, di sensi, di culture: gli interrogativi dell’altro diventano i miei, i suoi dubbi scomodano le mie certezze, le sue convinzioni interpellano le mie Enzo Bianchi Il dialogo dell’anima con se stessa… questo appunto fu da noi denominato pensiero Platone, Sofista
Il dialogo è sin dalle origini pratica formativa eminentemente filosofica; quale spazio è rimasto per tale modalità di relazione -con se stessi e con gli altri- nella società di oggi? A partire dalle citazioni proposte, scrivi un testo argomentativo che sappia far -appunto- dialogare la realtà politico-educativa della Grecia classica che hai studiato, con la realtà sociale che vivi quotidianamente. |
Traccia D
“Allora, poiché i nomi sono in conflitto, e gli uni sostengono di essere simili alla verità, mentre anche gli altri pretendono lo stesso, con quale criterio giudicheremo, o a che cosa ricorreremo? Certo, non ad altri nomi, diversi da questi: infatti, non ne esistono, mentre è evidente che si deve ricercare qualcos’altro, al di fuori dei nomi, che ci manifesti, senza ricorrere a nomi, quali di questi siano veri, mostrando con chiarezza la verità delle cose”. Platone, Cratilo 438 D Usiamo il linguaggio, nato prima di noi, per comunicare, ma anche per pensare. Può accadere che le parole ci sembrino inadeguate a dire (anche a noi stessi) ciò che vorremmo: quale criterio di verità stiamo usando allora? A che cosa paragoniamo il discorso per trovarlo inadeguato? A “qualcos’altro, al di fuori dei nomi” e del segno, come pensa Platone, o semplicemente ad un discorso diverso? Esplorate il problema cercando di pervenire ad una vostra posizione argomentata. |