L’uomo, inconsciamente, cerca, sempre e comunque, la felicità. Chi riesce a capire che essa si trova solamente facendo del bene, riuscirà a raggiungerla. Chi non avrà abbastanza ragione da capirlo, commetterà il male senza mai essere felice.
Questo è, riassunto, il pensiero di Socrate, filosofo del V secolo prima di Cristo.
Colui che non sa, colui che ignora, commette quindi crimini involontariamente, solo a causa dell’ignoranza, credendo di agire nel bene. Questo pensiero porta a dire che sia meglio subire un’ingiustizia piuttosto che commetterla.
Nonostante il pensiero di Socrate non abbia nulla a che vedere con la dottrina cristiana, a mio parere si ritrova una delle più celebri frasi del cristianesimo: “porgi l’altra guancia”. Invece di commettere ingiustizie, sopportane una tu.
Ma com’è possibile pensare ciò nel XXI secolo, fatto di violenza, cattiveria ed egoismo? Dove chi porge l’altra guancia sa che c’è una grande probabilità che venga colpito una seconda volta.
Se è vero che la cattiveria nasce dall’ignoranza, il mondo oggi sarebbe un “se potrei” verbo congiuntivo.
La gente è cattiva non perché è ignorante, ma semplicemente perché fare del male è più semplice che fare del bene. Perché chi fa del bene non viene ripagato, perché la voglia di essere più forti, più degli altri, porta alla violenza.
O per “farla pagare”. Nel mondo di oggi, la frase giusta sarebbe “occhio per occhio, dente per dente”, non “porgi l’altra guancia”.
Probabilmente non si potrebbe nemmeno chiedere a una madre che ha perso un figlio di non augurare il peggio alla persona che le ha portato via per sempre il suo bambino, o di non metterlo in atto quel peggio se ne avesse la possibilità.
La domanda che resta è: chi commette ingiustizie, reati, chi commette del male, è felice?
Se si pensa ai grandi dittatori della storia, quali Hitler o Stalin, credo che la risposta sia si. Il loro sogno era sconfiggere il più debole, e più ebrei morivano, più Hitler era felice.
Chi vince una guerra, nonostante abbia causato milioni di morti in molti casi, è felice. Felice di aver ottenuto ciò che voleva.
Il male nasce dall’egoismo. Dal non saper condividere con gli altri, dall’ossessione del potere.
Socrate sbagliava: chi è cattivo, malvagio, è consapevole di farlo. Agisce consapevolmente. Qualcuno lo farà anche perché nessuno gli ha mai insegnato a fare diversamente, ma molti dei “cattivi” lo fanno per interessi personale, scegliendo quindi di farlo.