La filosofia non serve a nulla

Dal mio diario di qualche anno fa.

«La filosofia non serve a nulla!» proclama serio il placido Polenta.
Chiedo ai suoi compagni di esprimersi. Le risposte più acute sono: «Serve a ad allenare la mente», «Serve a conoscere il pensiero degli uomini del passato».
Li scavalco: «Anche secondo me, la filosofia non serve a nulla: non ci fai meglio il formaggio, non ripari le biciclette, non costruisci i ponti.»
Mi guardano perplessi: «Ma, allora, perché la insegna?»
«Devo pur mangiare. Non vedete come sono grosso?»
Poi, perfido, chiedo: «Perché devo avere pazienza per le ultime interrogazioni, se a me vien tanto più comodo farle subito?»
«Ma non pensa a noi?»
«E perché dovrei pensarci?»
«Ma prof, non è giusto pensare soltanto a se stessi».
«E come si fa a sapere che cosa è giusto e che cosa non lo è? E perché poi poi dovrei fare quel che è giusto invece di quel che mi comoda?»
Attimo di smarrimento.
«Bene, a queste ed altre simili domande cerca di rispondere la filosofia. Forse non servono a niente, però son tanto importanti».

Nostalgia

Il mio primo amore filosofico fu Max Horkheimer, lui, non il suo verboso amico Adorno. L’ultimo anno di liceo avevo letto e riletto più volte Dialettica dell’Illuminismo e, soprattutto Eclisse della ragione.
Per alcuni anni la relazione fu intensa. Poi, come capita, ci perdemmo un po’ di vista. Però, quando posso, una visitina gliela faccio ancora e, se la classe lo merita, lo faccio conoscere ai miei alunni.

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Aborto, nuova pillola RU-486

Recentemente in parlamento c’è stato un dibattito riguardo all’introduzoine o meno della pillola abortivaa RU-486.

Volevo sapere cosa ne pensate. Quando vale la pena di vivere una vita. Quando si può considerare o meno vita un feto. Dal punto di vista scientifico dal momento che lo spermatozoo entra nella cellula uovo, avviene la divisione cellulare e dal DNA sappiamo lo stato di vita del feto è vita.

Paolo

Dei delitti e delle pene

Capita di sbagliare.
Dei delitti e delle pene, ne parliamo in quarta. Tanti studenti vorrebbero la pena di morte. Lo dicono chiaro.
E io?
Ribadisco gli argomenti di Beccaria. Per scoraggiare i reati, dico, non servono pene feroci, bastano pene certe.
Ci credo, ma farei bene ad ampliare la discussione. Invece, passo ad altro.
Come rimediare?
Per iniziare, propongo di discuterne qui.

Dei delitti e delle pene - frontespizio
 

Corsi di canto & recitazione!

Ti piace cantare o recitare? Vuoi fare nuove amicizie?
I corsi di canto e recitazione hanno riaperto i battenti, abbiamo bisogno di te!
Per informazioni rivolgersi alle proff. Di Somma o Longhi per canto e alla prof. Glorioso per teatro.
Se sai suonare uno strumento sei invitato ad esibirti al concerto di primavera (per informazioni proff. Di Somma o Pigni).

Coro d'istituto
Compagnia del corso di teatro

DIAMOGLI UNA LEZIONE – CORTEO STUDENTESCO

Finalmente la mia curiosità è stata soddisfatta.
Il mio collaboratore Paolo Munafò mi ha fatto trovare a Noverasco una copia del volantino distribuito a Noverasco per sollecitare la partecipazione al corteo studentesco di venerdì 9 ottobre.
A proposito: onore al merito di chi vi ha partecipato.
Pare che nel corteo l’intera delegazione dell’Istituto Calvino contasse tre studenti: lasciatemi dire che è un risultato un po’ magro, a fronte di qualche centinaio di assenze da scuola.
Questa circostanza dimostra la fondatezza delle mie perplessità.
Ma veniamo alle “parole d’ordine”, Cari Studenti e Genitori, in nome delle quali i nostri Eroi hanno disertato la scuola:
PER UNA SCUOLA DI TUTTI, PIU’ VICINA AGLI STUDENTI, SENZA PRIVILEGI E PER UN’ITALIA PULITA, LIBERA, CHE DIA PARI OPPORTUNITA’, CHE PREMI L’IMPEGNO E SIA (nell’originale il verbo manca) MENO RIGIDA E TRADIZIONALISTA… VIENI CON NOI, Largo Cairoli, 9.30 oggi (ovviamente sul volantino la data non c’è).
Di fronte a roba del genere, cadono le braccia.
Volete la scuola di tutti? Non ci entrate forse tutti i giorni? E tutti gli studenti d’Italia (Italiani e Stranieri) non ci entrano quotidianamente come Voi? E di quali privilegi parlate?
E se volete l’Italia “pulita” cominciate a non sporcare la scuola; se la volete “libera”, siate giovani cittadini consapevoli e non pecore allo sbando!
E si diventa consapevoli studiando.
Si vogliono “pari opportunità”, sacrosanto! Ma “pari” rispetto a quale criterio? Se è quello di genere (così intuisco) a scuola ci siamo da un bel po’, visto che i migliori risultati li hanno le studentesse e i bocciati sono maschi in stragrande maggioranza.
Volete che venga premiato l’impegno? E la scuola non lo fa? Non viene forse subissata di lamentele e di ricorsi quando boccia i fannulloni?
Insomma: motivazioni sgangherate, generiche, inconsistenti; e, nel volantino, nessuna analisi, nessuna argomentazione; solo qualche parola improvvisata, raffazzonata e scritta in grosso.
Sabato mattina mi si chiedeva, come al solito, delle giustificazioni: qualche docente argomentava che chi aveva scritto come motivazione “manifestazione” non doveva essere giustificato e chi invece aveva addotto “motivi di famiglia” o “malattia” invece sì (quante cose in Italia, in nome della Famiglia! E quante altre, in nome della Tutela della Salute!).
Benissimo, ho detto: così premiamo i furbi e gli ipocriti: invece, come ho scritto nel mio “post” precedente, è assenza ingiustificata, e basta! Fermo restando l’obbligo dello studente di presentarla (perché sono tenuto a verificare che i Genitori fossero al corrente dell’assenza), è nostra facoltà considerarla valida o no.
E valida non è. Punto e basta.