ARTEMISIA LOMI – GENTILESCHI , Mostra Palazzo Reale di Milano 28/10/2011

Venerdì 28 Ottobre 2011 noi della 4°C siamo andati a Milano al Palazzo Reale per vedere la mostra dedicata ad Artemisia Lomi – Gentileschi (1593-1653), una donna che si batté con passione per imporre il proprio talento. Dopo aver subito un atto di violenza da parte di un amico del padre, Agostino Tassi, dovette affrontare un umiliante processo per vendicare il torto subito da cui esce in parte vittoriosa, ma con l’immagine “sgualcita”; è da questo momento che ha inizio il percorso che porterà Artemisia a diventare una delle poche pittrici della storia.

La guida della mostra ha fornito ciascun visitatore di cuffie per agevolare l’ascolto e ciò ci ha aiutato molto nello stare attenti. L’ingresso portava ad una sala buia al centro della quale vi era un letto a doppio materasso, “leitmotiv” dei quadri della pittrice; dal soffitto pendevano dei fogli con riportate delle frasi del processo e la voce di un’attrice, Emma Danti, recitava le testimonianze di Artemisia; luci rosse evocavano il sangue della violenza.

Ogni sala apriva ad emozioni diverse. La pittrice riesce ad esprimere attraverso i suoi quadri il tipo di donna che era: rivoluzionaria, ribelle, ma anche profonda conoscitrice dell’arte, sognatrice, materna e passionale.

Con le due versioni de “ La Giuditta che uccide Oloferne ”, ad esempio, traspare la lucidità di una donna, prima che pittrice, verso l’uomo che approfitta della sua debolezza per poter abusare del suo corpo; il dipinto infatti racconta di Giuditta che usa in modo sapiente la sua capacità di seduzione per ingannare e uccidere l’uomo nemico della sua città. La Lomi coglie il momento dell’uccisione con estrema drammaticità, ed è dalle espressioni di disprezzo della Giuditta e di sofferenza nel volto di Oloferne, dalla vivacità del rosso del sangue che cola sul letto che Artemisia esprime tutta la sua rabbia capovolgendo i ruoli e ottenendo, almeno su tela, la vittoria del sesso femminile.

In un altro quadro, “ Betsabea al bagno “ la rivoluzionaria pittrice personifica le quattro fasi lunari: la luna piena che è rappresentata attraverso la candida pelle di Betsabea, le due fasi intermedie e infine la luna nuova prende le sembianze di una donna di colore.  La Gentileschi, in questo modo, avvalla in un codice condiviso nei cenacoli culturali del tempo la teoria dell’amico Galileo, innovatrice e condannata dalla chiesa.

E poi ancora vi sono quadri come “L’allegoria della pittura”, “ La ninfa Corsica e il Satiro” ,  “ La conversione della Maddalena”. Ma anche documenti inediti quali  la lettera della pittrice al suo amante Maringhi che esprime il completo distacco dalla comune donna rinascimentale e un avvicinamento a quella moderna in quanto rivela la  passione e l’amore  verso un uomo che non è suo marito, espressa senza conformismo ed ipocrisia.

Non è necessario essere un appassionato e un intenditore d’arte per poter apprezzare i capolavori di questa donna. La chiara esposizione della guida, i coinvolgenti quadri creano un’atmosfera interessante e coinvolgente: una buona occasione per esplorare più a fondo il mondo di Artemisia Gentileschi, quasi un modo per conoscerla di persona, conoscere quadri provenienti da collezioni private.

Al termine della mostra, in tutti noi vi è stata la sensazione di aver trascorso qualche minuto in compagnia della pittrice e non le due ore effettive. Le immagini calde, violente, espressive ci hanno completamente avvolto e coinvolto. Avvincente, trascinante, la pittura di Artemisia colpisce anche per i suoi ricchi colori. Una mostra assolutamente da non perdere.

Alessia e Lora

Giuditta che decapita Oloferne (1612-1613), Museo di Capodimonte - Napoli
Giuditta che decapita Oloferne (1612-1613), Museo di Capodimonte - Napoli

Un po’ di orgoglio italiano

Quant’è bello, ogni tanto, ascoltare qualcuno che ha deciso di sistemare l’Italia – o almeno provarci? [3.59].
‘E’ giunto il momento della prova, il momento del massimo senso di responsabilità. Non è tempo di rivalse faziose né di sterili recriminazioni. E’ ora di ristabilire un clima di maggiore serenità e reciproco rispetto.’

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Registrazioni

Da oggi è di nuovo possibile registrarsi liberamente sul nostro blog.
Avevamo tolto questa possibilità perché assediati dagli spammers, ma le registrazioni successive sono state pochissime.
Abbiamo pensato di risolvere il problema installando un captcha, cioè un piccolo test di Turing che permette di discriminare tra computer ed esseri umani.

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Piccoli narratori

Avevo accolto con un po’ di disappunto l’assegnazione provvisoria alle elementari.
In giugno il mio maestro aveva gufato: «Bene, se riuscirai a tornare al liceo… meglio, se non ci riuscirai: ci si diverte di più alle elementari!»
«Ma tu adesso insegni all’università» avevo pensato.
Però non aveva torto.
Il liceo dà grandi soddisfazioni, ma alle elementari spesso ci si diverte.
I miei monelli hanno inventato una nuova storia. Ci è voluto un sacco di tempo ed un milione di domande ed ecco la storia. Mi piace e voglio condividerla: Cappuccetto Nero

… io sono solo andato nella stanza accanto

“… io sono solo andato
nella stanza accanto.
Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non abbiate un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne e triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è
sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano sono solo
dall’altro lato del cammino.”
Charles Pèguy

Marcia del 21 ottobre

Per aggiornare l’ ideale “giornale di bordo” che il nostro blog rappresenta vi comunico che alcune classi dell’Istituto (80 alunni con i docenti accompagnatori) e “circa quattromila studenti hanno sfilato per le vie di Milano, venerdì 21 ottobre, in una marcia organizzata dall’Ufficio Educazione alla Mondialità del Pime nell’ambito della campagna “Contro la fame cambIO la vita”. Un serpentone colorato di giovani delle scuole superiori di alcune scuole di Milano e province.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Milano, rappresentato dal vicesindaco Maria Grazia Guida che ha auspicato l’avvio di «un percorso con le nuove generazioni che dovranno costruire un mondo migliore: un mondo dove ci sia dignità, non solo per il cibo, ma anche per la cittadinanza». Altri partner del Pime sono stati Università Cattolica del Sacro Cuore, Assolombarda, Coop Lombardia, Fondazione Cariplo e Il Sole 24 ore, che hanno messo a disposizione dei ragazzi e degli insegnanti sedi e relatori per approfondire, in 11 workshop tenutisi a conclusione della marcia, varie problematiche legate al tema della fame nel mondo”(dal sito del Pimemilano).
Il gruppo del “Calvino” ha discusso sul tema della globalizzazione e, in particolare, sulle condizioni economiche di tre Paesi: la Cina, il Brasile e l’India.

Inventar storie

Cari amici del Calvino, avevo quasi pensato di tornare a Rozzano, ma poi ho deciso di restare, almeno per un altr’anno, tra i monti della Val Parma.
Quest’anno sono in un plesso di scuola elementare (lo scorso anno erano due) e devo insegnare italiano, storia e geografia alla pluriclasse di quarta e quinta. Per musica ed arte e immagine aggiungo anche la terza.
Sono un po’ preoccupato: i ragazzini di quinta fanno una quantità esagerata di errori ortografici, non sanno costruire un testo in modo autonomo e, spesso, non capiscono quello che leggono. Sarà dura!
Per metterli in movimento ho ripreso in mano la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari ed ho proposto di inventare storie tutti insieme. Ci vuole tanto tempo. Qualcuno si lamenta ma i più si divertono ed i risultati mi sembrano abbastanza buoni.
Per ora, una storia mi sembra riuscita meglio delle altre: Che cosa succederebbe se Tizzano Val Parma finisse nella preistoria?.
Perché non date un’occhiata?

Scienza7 – le notizie di Ulisse La scuola italiana: investimenti scarsi, insegnanti poco pagati

“CRONACA – L’Italia investe poco nell’istruzione. La conferma arriva dall’ultimo rapporto Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sulla scuola “Education at a Glance 2011“. Nel 2008 il nostro Paese ha destinato alla scuola e all’università solo il 4,8% del Pil contro una media dei Paesi Ocse del 6,1%. Tra i Paesi europei siamo nelle ultime posizioni della classifica: peggio di noi solo Slovacchia (4%) e Repubblica Ceca (4,5%).

Oltre a spendere poco per l’istruzione, l’Italia paga sempre meno anche gli insegnanti. Se dal 2000 al 2009 gli stipendi dei docenti nei Paesi Ocse sono aumentati del 7%, in Italia sono dimunuiti dell’1%.” ….
Se vuoi leggere tutto l’articolo
http://ulisse.sissa.it/scienza7/notizia/2011/set/Uesp110923n008/