Una piacevole sorpresa

Mercoledì 23 le classi del liceo stavano partecipando, come ormai ogni anno, alle “Olimpiadi matematiche”…in 5aC il clima era un pò confuso e non si capiva chi fosse realmente interessato;c’era chi preferiva ripassare per interrogazioni e verifiche che ci sarebbero state(sottolineo sarebbero!!!)nelle ore successive. Nulla però, avrebbe potuto evitare che Marco andasse a prendere il suo tradizionale caffè, accompagnato dagli altrettanto tradizionali tarallucci;e così fu!!quando Marco rientrò in classe aveva l’aria di uno che sa cose che altri non sanno e infatti non riuscì a trattenersi nel dire: “Fra tre minuti ci sarà una sorpresa”.
Marco ne dice di cose, tanto è vero che più o meno tutti rimasero indifferenti.
Esattamente dopo tre minuti sentimmo bussare alla porta e indovinate chi entrò? la professoressa Gritti…proprio lei!
La nostra felicità nel rivederla era espressa dai nostri volti!Nessuno sapeva cosa dire, non perchè non ci fossero cose da dire ma semplicemente perchè a noi,credo di rappresentare il pensiero di tutta la classe, bastava semplicemente rivederla. L’aspettavamo da settembre…tornerà a gennaio per l’inizio del 2?quadrimestre.
Per l’affetto che provo verso un’insegnante legata ad una materia centrale nei miei interessi e per la mia formazione di studente non mi resta che augurarle un buon ritorno perchè la 5aC l’aspetta!
Marilù

Torneo di Scacchi – 22 novembre

Girone A
Malnati-Parisi: vince Malnati
Ceci-Picone: vince Picone

Girone B
Cirio-Mantovani: vince Mantovani
Gallo-Giannoni: vince Giannoni

Girone C
Barchielli-Albamonte: vince Albamonte

Girone D
Palma-Bariselli: vince Bariselli

Girone E
Passaro-Abbruzzi: vince Passaro

Girone F
Cipolla-Visini: incontro rinviato

Recupero 8 novembre Girone A
Malnati-Scordo: patta

pezzi sulla scacchiera
 

Tra Disney e Star Trek

il professor Paganini

In sala prof Sergio Cappellini ha la faccia di chi non sa se ridere o se piangere, se estrarre la scimitarra o cambiare mestiere.
Mi racconta che oggi ha interrogato un’alunna di quarta sulla Rivoluzione Francese e si è sentito dire: «Vennero convocati gli Stati Generali, che non si riunivano più dai tempi del Re Leone».
Vorrei consolarlo, ma anche supporre che la fanciulla abbia distrattamente confuso con il Re Sole non è di grande aiuto, dato che nel 1614 non era ancora nato.
Non resta che pensare ad una rivoluzione storiografica. In realtà Luigi XIII fu cacciato dal trono, Simba fu incoronato e Timon e Pumba governarono il paese meglio di Richelieu.
Intanto, in Inghilterra, Dumbo…
Ma se la fanciulla che non conosco ha voluto dare alla Disney un’alta dignità storiografica, i miei alunni hanno saputo fare di più: nel compito di storia sulla peste del Trecento hanno scritto che i nemici (ed è inquietante non sapere quali né di chi erano nemici) catapultavano i malati di peste al di là delle mura delle città assediate (immagino per far loro provare un’ultima volta l’ebbrezza del Luna Park) e con questo Dario Argento può ben ritirarsi.
Ma anche quanto a fantascienza non si scherza. Dovete sapere che la Crisi del Trecento portò ad abbandonare i tessuti di lusso a favore di quelli sintetici, presumo introdotti dal capitano Kirk durante un viaggio nel tempo.
Saranno tutti registi e sceneggiatori.

A Luca & C. By “nonna” Franchi

Riconosco nella simpatica ironia del pezzo l’indole e l’intelligenza dell’autore, ma anche una leggera impronta ?franchiana’; suppongo pèrò che questo sia solo frutto di una immotivata presunzione?
Al di là di ciò, le righe di Luca mi inducono ad una riflessione.
Nel dialetto del mio paese, seppellire si dice mett via, cioè mettere via, archiviare.
Il Monumentale, prima di essere un museo a cielo aperto, è un cimitero, un luogo che racconta tante storie ormai archiviate. I ragazzi archiviano più che mai!
Anche il dolore più intenso, fortunatamente, si archivia. La vita di chi ci sta intorno è concepita come una specie di espressione chiusa tra due parentesi tonde e la nostra vita è un’espressione costituita da tante parentesi tonde? Più tardi ci si accorge che le tonde sono incluse tra quadre, queste ultime tra graffe e, per quanto si semplifichi, raramente il contenuto delle parentesi è irrilevante. Allora ci si interessa delle storie raccontate dalle tombe e si capisce persino che esse fanno tutte parte di una lunghissima espressione che è la storia, cioè, in gran parte, la nostra vita!
Caro Luca, sapere che i miei studenti possono giocare a nascondino tra le tombe del Monumentale è una delle poche ragioni che mi inducono a continuare nel mio lavoro: è la constatazione che la vita è forte, e il sapere che essa vi presenta ancora solo parentesi tonde è sottilmente rassicurante?

musicisti

il prof. Paganini

La quinta X è una classe di musicisti. Quando entro stanno già suonando.
Sada, che somiglia molto a Mick Jagger, dà prova di straordinario virtuosismo ed usa il banco come una batteria. Eccezionale senso del ritmo.
Giulia Ferreri imita con la bocca uno strumento musicale.
Piani suona con un elastico teso tra le sedie, Natoli soffiando con la bocca appoggiata ad un foglio di carta.
La signorina Saldini suona con un fermaglio per i capelli, Cirielli con la cannuccia di una penna.
Blues di alto livello!
Li ascolto commosso, poi, alla prima pausa, comincio a spiegare la concezione schopenhaueriana della musica.

LA SFIDA DELLA CONOSCENZA

“Sappiamo che il più sicuro ed il più rapido modo per stupirci è di fissare imperterriti sempre lo stesso oggetto. Un bel momento questo oggetto ci sembrerà -miracoloso – di non averlo visto mai.”
Cesare Pavese

E’ forse questa l’apertura di una pagina di antologia? No, di una mostra di fisica, intitolata “Di luce in luce”. L’abbiamo visitata al Festival della Scienza di Genova con alcune classi quarte del liceo.
L’originalità dell’inizio introduce la concezione della conoscenza proposta nella mostra. L’ipotesi di partenza è che lo scopo della fisica non sia spiegare i fenomeni naturali ma avvicinarci ad essi, permetterci di fissarli con attenzione sempre maggiore fino a percepirne ed apprezzarne tutti gli aspetti, fino a comprenderli (nel senso etimologico del termine: prenderli con sé). L’esperimento è paragonato ad una messa in scena della realtà, come un spettacolo teatrale o un’opera d’arte. Si tratta cioè della riproposizione di un aspetto della realtà che sottolineando alcune tinte o sfumandone altre, ci avvicina all’oggetto in esame così da farlo diventare sempre più familiare. E’ a questo punto che emergere in tutta la sua capacità di stupirci.
Il curatore della mostra è partito da una sfida: Ha letto il libro di uno scienziato che descriveva alcuni fenomeni ottici eccezionali osservabili in natura in particolari condizioni. Si tratta di sfumature di colore, variabili a seconda delle condizioni atmosferiche, visibili soprattutto all’alba e al tramonto o in presenza di arcobaleni. Il curatore ha cercato quindi di cogliere, sorprendere questi fenomeni nella realtà, ma pur osservando con occhio attento ed esperto non ha rilevato nulla. A questo punto è nata la sfida: cercare di dimostrare che le ipotesi lette fossero errate. Da buon fisico lo ha fatto in laboratorio ricreando le condizioni che avrebbero dovuto dar luogo ai fenomeni descritti. Con sua grande meraviglia l’esito dei suoi esperimenti lo ha portato proprio ad osservare ciò che cercava di negare. Si è così appassionato a questi aspetti della realtà che gli sono diventati tanto familiari da renderlo capace di riconoscerli non solo in laboratorio ma anche nelle situazioni naturali in cui precedentemente non aveva osservato nulla.
Questo metodo di conoscenza è riproposto nel percorso della mostra alternando exibit di carattere scientifico all’ascolto di brani letterari o musicali che permettono di “stare” su di un tema per approfondirlo, perché diventi familiare così da poterlo poi cogliere nella realtà e lasciare che sveli tutta la sua ricchezza.
Un progetto ambizioso che non sempre siamo riusciti a seguire sia per la logistica della mostra sia perché non tutte le guide lo hanno riproposto con l’efficacia di chi lo ha scoperto.
In una società come la nostra è facile abituarsi all’”usa e getta”, cercare di rispondere all’inquietudine che ci caratterizza passando continuamente da un oggetto all’altro, da un’ esperienza all’altra, senza gustare nulla fino in fondo. Ne è una prova l’atteggiamento di alcuni di noi di fronte alla seconda mostra che abbiamo visitato a Genova: “Apparenza e realtà” : una presentazione della prospettiva dal punto di vista ottico, artistico e geometrico con una serie di exibit che evidenziano analogie limiti e potenzialità dei diversi approcci.
Il commento di qualcuno è stato :”Bello, ma erano cose che sapevamo già”. Altri hanno accettato la sfida di stare di fronte a un oggetto in parte già noto, senza pregiudizio ma attenti a coglierne aspetti imprevisti, disponibili a lasciarsi stupire da nessi, particolari, soluzioni sulle quali magari non ci si era mai soffermati. Hanno così potuto gustare l’esperienza descritta così bene da Pavese, stupirsi di fronte ad un oggetto che proprio nel diventare familiare ha rivelato il suo aspetto di novità, “come se non l’avessimo visto mai”.
Paola Salina

Cronaca di una fredda uscita al Cimitero Monumentale

Luca Cirio

Questo martedì, per essere precisi il 15 Novembre, la mia classe, la 5 C, si è recata, insieme alla 5 A, al Cimitero Monumentale di Milano, sotto l’osservazione delle prof. Franchi e Longhi e del prof. Colavolpe, per ammirare la bellezza delle vere e proprie opere d’arte consistenti, appunto, nelle tombe dei personaggi più importanti della città.
Il ritrovo era fissato alle 8.30(ricordiamo che l’orario di un ritrovo è sempre alquanto relativo almeno per me che sono arrivato alle 8.35)al capolinea del 3 di Gratosoglio, il tempo di fare qualche chiacchiera e poi via, sul tram, ancora rimbambiti dalle ore di sonno arretrate, cercando conforto negli scomodi sedili “atiemmesi”. Arrivati a destinazione, c’è stato anche il tempo, per me e Visini, di rischiare la vita attraversando la strada mentre passava un tram; insomma, in qualche modo era destino che comunque al cimitero ci dovessimo andare!
Una volta entrati, il preparatissimo prof. Colavolpe ci ha illustrato il percorso culturale della mattinata, comprensivo di ben 60 tappe per altrettante tombe, ignaro del fatto che ci saremmo rifiutati di vederne anche solo la metà! così, tra un Manzoni di qua, un Quasimodo di là e un D’Azeglio da qualche parte indefinita (e mi ricordo di un Giuseppe Meazza grazie al buon Picone, che credo abbia fermato almeno 12 persone diverse per farlo notare – cosa non sa fare un interista), abbiamo girato praticamente tutto il cimitero (che a mio parere, date le dimensioni, può fare benissimo provincia). Il tutto accompagnato dalla temprante temperatura di 142 gradi sottozero e dalla sinfonia dei nostri brontolanti stomaci (o stomachi?!?!?!?), istigati diabolicamente dalle tombe delle famiglie Pasta, Farina e Bocconi. Per ravvivare (mai termine fu più efficace!) un po’ la situazione abbiamo anche lanciato un paio di turni di nascondino a squadre: la prima composta dal duo Borreca-Abbruzzi e la seconda dal sottoscritto, Visini, la Zaccaro e la Lucchini. La vittoria è andata a man bassa alla prima squadra, capace di estraniarsi dal gruppo per, credo, un paio d’ore tanto di cappello ai vincitori!
La visita intanto proseguiva ed ecco altre tombe di illustri, come il compianto Giorgio Gaber e il pittore Hayez, fino a quando la prof. Franchi ha esordito con un: “Ragazzi, noi rimaniamo ancora un po’ a vedere le tombe che mancano, voi, se volete, potete and…”. Non finì neanche la frase che tutti gli studenti erano già sul tram sulla via del ritorno, sognando un piatto fumante di carbonara sulla tavola a casa ad aspettarli.

Le campestri…

14/11/05
anche quest’anno come di consueto si sono svolte le gare campestri con buona partecipazione da parte di noi studenti dell’istituto calvino. Il ritrovo è stato presso la palestra dell’istituto agrario alle 8.30 (e noi che pensavamo di svegliarci più tardi!); e dopo esserci preparate, abbiamo ritirato il cartellino che indicava la nostra partecipazione alla gara e noi ragazze di terza abbiamo scoperto che avremmo corso 2km invece che 1.5 come gli scorsi anni (aiutooo!).. Verso le 9.30 siamo giunti sul “campo di battaglia” (il luogo della gara) a pochi passi dalla scuola,e già si stavano accendendo gli animi dei giovani atleti, così dopo qualche esercizio di riscaldamento a temperature polari verso le 10.00 iniziano le gare. Le prime a correre sono state le ragazze del biennio; tra le quali la prima a tagliare il traguardo è stata Lucrezia (2f Liceo) con un abissale distacco dalla seconda. Dopo tocca ai ragazzi del biennio e poi “finalmente” tocca a noi ragazze del triennio… Alla linea di partenza si moltiplicano commenti del tipo “Chi me la fatto fare di venire alle campestri!!” o “ma che freddo fa? Non potevano fare le campestri a maggio?” a cui seguono risposte come: ” Dai, pensa che salti un giorno di scuola!” ( ehm.. forse questo non dovevamo dirlo….). Ma le nostre parole sono state bruscamente interrotte dal fischio di partenza che ha segnato l’inizio delle nostre fatiche. La corsa è stata lunga e faticosa ma un pensiero ci faceva andare avanti: un bicchiere di thè caldo con qualche biscotto che ci aspettava al traguardo.. Nonostante quello che potevano pensare gli altri siamo giunte al traguardo sane e salve. I ragazzi del triennio hanno chiuso la giornata di gare con una gara molto combattuta e dura dal punto di vista fisico… Alla fine della gara un po esausti e infreddoliti ma comunque soddisfatti della bella giornata passata insieme tutti gli studenti; dopo una mattinata da atleti, sono ritornati all’istituto per recuperare le proprie borse è così ritornare a casa comunque da vincitori… così anche quest’anno si sono concluse le campestri e l’appuntamento è all’anno prossimo(magari riusciamo a convincerli a farla a maggio!): il divertimento e la fatica sono assicurati!!!
Chiara di Bari e greta Rebughini 3B

Ora si entra nel vivo.

Dopo la terza giornata di incontri, il torneo di scacchi decolla. Comincia ad emergere il valore dei concorrenti, le classifiche dei gironi si allungano. Qualche defezione regala vittoria e punti a chi si presenta puntuale davanti alla scacchiera, mentre altri incontri vengono sospesi o rinviati col consenso di entrambi gli avversari. Ma la cosa più bella è vedere tanti ragazzi che ogni martedì, dopo cinque ore di lavoro, si fermano a scuola per sfidarsi in una gara di intelligenza e abilità.

Veniamo alla cronaca. Girone A: resta ancora in sospeso l’incontro tra Malnati e Scordo, mentre Parisi ha battuto Picone con una partita molto veloce che l’ha visto in vantaggio fin dall’apertura. Per il momento Parisi conduce la classifica con 3 punti.

Girone B: non si è disputato l’incontro Mantovani-Giannoni per l’assenza (giustificata) di Mantovani. Il recupero avverrà il 6 dicembre.

Girone C: Albamonte si è aggiudicato “a tavolino” la sfida con Flores per l’assenza (ingiustificata) di quest’ultimo ed ora guida il girone con 4 punti.

Girone D: nuovamente rinviata la partita tra Palma e Adduci, che verrà giocata giovedi prossimo, mentre si è regolarmente svolta quella tra Pardini e Bariselli: un bell’incontro che ha visto Bariselli costruire pazientemente la vittoria, sfruttando il vantaggio di materiale acquisito nella fase centrale del gioco, e che lo ha portato in testa alla classifica del girone con 4 punti.

Girone E: quasi contemporaneamente, Abbruzzi (esordiente) ha dato scaccomatto a Dara, dopo avere acquisito un notevole vantaggio di pezzi. Tuttavia guida la classifica del girone, con 4 punti, Melli, che ha vinto “a tavolino” contro Rossetti, assente ingiustificato.

Girone F: sospesa dopo poco più di mezz’ora la partita Cipolla-Dicesare, che si concluderà venerdì prossimo, mentre l’atteso incontro tra Iacovone e Visini ha registrato la vittoria di Iacovone, attuale leader della classifica del girone (4 punti). Lo scontro si è protratto a lungo in una situazione di sostanziale equilibrio, con solide catene di pedoni che si fronteggiavano per la conquista del centro della scacchiera; poi lo sfondamento del nero è avvenuto sull’ala di re e per il pur bravo Visini non c’è stato niente da fare: la promozione di un pedone sull’ottava traversa ha messo fine all’incontro per abbandono del bianco dopo un’ora e venti minuti di gioco.

A martedì prossimo.