Orario scolastico.

Sollevo due obiezioni:
1) la coincidenza degli intervalli di Liceo e ITC, con conseguente pratica inagibilità del bar;
2) la maggiore durata della VII ora rispetto alla VI.

Propongo di:
1) adottare lo schema che prevede un solo intervallo nel corso della mattinata, prolungandone però la durata a 20 minuti e separando quello del Liceo da quello dell’ITC (p. es.: intervallo Liceo 10:55 – 11:15; intervallo ITC: 11:50 – 12:10, o viceversa): risulterebbe sfalzata solo la IV ora (per il Liceo 11:15 – 12:10, per l’ITC 10:55 – 11:50), dando però modo ai ragazzi di usufruire di una pausa più adeguata e meno congestionata.

2) Articolare le ultime tre ore nel modo seguente:
V ora: 12:10 – 13:00 (= 50 min.);
VI ora: 13:00 – 13:55 (= 55 min.);
VII ora:13:55 – 14:45 (= 50 min.).

Rimpianti

il professor Paganini


Una volta le commissioni d’esame erano quasi interamente esterne e i commissari potevano arrivare da tutta l’Italia. così poteva capitare che un professore della Val Magra si consolasse facendo il commissario ad Abbiategrasso oppure che un docente di Acquapendente rinfrescasse gli studenti di Roccasecca.
Ogni tanto capitava un esaltato, un fuori testa, un l’unicobravosonoio, ma, per lo più, la macchina funzionava ed aveva una certa utilità: contribuiva a fissare un minimo di standard e scoraggiava i professori lazzaroni (ci sono anche quelli) consapevoli che qualcuno avrebbe esaminato i loro studenti ed avrebbe potuto relazionare negativamente sui risultati del loro insegnamento.
Oggi la commissione è tutta interna, tranne un presidente notaio che non può certo cambiare moltissimo.
Qualche sorpresa può capitare ancora, ma per lo più i giochi sembrano già fatti.
Perché non tornare almeno al metà e metà?

Ex Clade Salus

Zivido di S.Giuliano-10 aprile, pomeriggio.

Rullano i tamburi, arrivano gli Svizzeri. Suggestivo. Pare di tornare al tragico 13 settembre 1515, quando su questi campi si battereno francesi e imperiali, i primi per la riconquista del milanese, i secondi per la sua difesa. Nella battaglia di Marignano (oggi Melegnano), definita poi Battaglia di Giganti, 30.000 svizzeri scesero dalle valli della Confederazione al servizio di Massimiliano Sforza (imperiali). Al termine della terribile battaglia, dai 5.000 ai 13.000 svizzeri rimasero sul terreno.

La Guardia

Ex Clade Salus
Un drappello di Guardie Svizzere Pontificie in congedo ( le più giovani in uniforme cinquecentesca, in cammino da Bellinzona a Roma per commemorare il 500° della fondazione della Guardia Svizzera) hanno ieri reso omaggio, alla presenza del console generale svizzero a Milano, al memoriale in pietra eretto accanto all’antica chiesetta di Zivido, testimone delle vicende di quei lontani giorni.

La cerimonia di Zivido

«Ex clade salus» è inciso nella lapide, ‘dalla sconfitta, la salvezza’. Quella tragedia, infatti, segnò talmente la Confederazione elvetica da indurla alla neutralità perpetua.

Il Memoriale

Gli ‘Schweizer Gardisten‘ più anziani mi dicevano di aver servito sotto i papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.

Come gesto di simpatia, l’Oberst (colonnello) Rüegger, conoscendo le debolezze dell’inviato del Calvino, gli ha fatto omaggio di una tavoletta originale di Militär-Schokolade.
Ne valeva la pena…

La cioccolata

Vabbè… ma non sono così scoordinato

Se ricordate, o meglio, se avete letto il mio ‘la relatività di Capra ovvero non sono scoordinato’ avevo sconfessato la tesi del prof. Caldarelli.
Dopo essermi consultato con il mio miglior amico, monsignor Bellarmino, ho deciso di scrivere qualcosa che non faccia scadere la validità delle tesi professate dal prof. Caldarelli e che non mi faccia fare la fine del mio caro Giordano (Bruno), che come tutti ricordano finì su un palo a morire bruciato.

Mercoledì 5 Aprile. Terza ora. Il prof. Caldarelli, ormai noto ammiratore dello stile di Capra, spiega l’esercizio: fare canestro eseguendo un tiro con un gancio da sotto canestro.
L’osservato speciale (io, molto orgoglioso di esserlo, ma molto infastidito per il mio limite fisico) esegue il tiro con uno “stile ineccepibile” (tradotto: più scoordinato di così non potevo fare).
Peccato che la palla vada un po’ lontano… contro il telo.
Il prof. commenta – non facevi canestro nemmeno se ti mettevi a quattro metri di distanza – e io zitto.
Secondo tentativo: un po’ meglio, peccato che non ho lanciato col braccio giusto, così arriva inevitabile il secondo commento – se dovessero fare un campionato mondiale di scoordinazione, tu saresti il primo – al che io sbotto – non penso proprio – e lui – beh… magari non primo, ma fra i primi tre -.

In tutta questa storia però c’è un risvolto positivo: sono l’osservato speciale e non uno come gli altri.

Che amara consolazione

Sigh…

caricatura del prof. Caldarelli

Teatro a scuola

Venerdì 31 Marzo. Per quelli che si sono presentati nell’auditorium alle ore 20 circa comincia la serata degli spettacoli teatrali. L’autore di questo testo è troppo di parte per dare un parere sugli spettacoli.

Scrivete voi, lettori di questo blog, se li avete visti, qualche commento sugli spettacoli.

Alle ore 20 avrebbe dovuto cominciare il livello base.
Si sa, però, che i grandi artisti si fanno aspettare e così accade. Marco Pernich (il regista), come consuetudine, prima di ogni spettacolo tiene un discorso la cui lunghezza varia costantemente dai 5 ai 18 minuti dopodiché può cominciare lo spettacolo del livello base.

FREQUENZE DIVERSE
Un gruppo si amici decide di partecipare ad un concorso indetto dalla radio importante. Il premio in palio, però, è solo per due di loro. Il sentimento di gruppo viene meno e così ci si divide in tanti gruppi. Per vincere il concorso bisogna compiere delle imprese assurde (dal prendere quattro oblò di lavatrici a trovare un ago in un pagliaio) in una delle quali uno di loro perde la vita.
Gli amici si incontrano e capiscono di aver sbagliato: la radio importante li aveva resi deboli perché li aveva separati. Per ricordare l’amico scomparso decidono di aprire una radio che vada contro quello che la radio importante imponeva e che diffonda al posto di musica frivola e messaggi pubblicitari, poesie e musica impegnata.
Il fatto non passa inosservato e dopo varie minacce la sede della radio ribelle viene incendiata. La loro denuncia: il loro spettacolo.

Lo spettacolo è una critica ai media che non fanno altro che dirci cosa fare, cosa pensare e cosa mangiare, mentre sempre meno si occupa di far pensare le persone.
Per dirla ‘terra-terra’ se qualcuno ci dice ‘buttati giù dal balcone‘ noi non lo facciamo (almeno spero), ma se lo dice una radio, famosissima e in palio ci sono dei premi, beh perché no?
Sembra tanto un’ovvietà il fatto che sia sbagliato, ma troppo spesso ce ne si dimentica.

LA STRADA PER ATENE
Meno facile da cogliere e molto più complesso è il messaggio che gli attori del livello avanzato vogliono far recepire con l’Orestiade di Eschilo in versione facilitata .
La vicenda, famosissima di Oreste, figlio di Agamennone e Clitennestra che tornato in patria, dopo essere stato venduto dalla madre per due volte, venuto a sapere che sua madre aveva assassinato Agamennone a causa del sacrificio di Ifigenia, uccide la madre e per questo viene processato.

Interessante la scelta di una narrazione poco lineare per il fatto che la vicenda sia stata narrata ricordando gli avvenimenti accaduti e poco classica perché i testi non sono gli originali di traduzioni, ma testi di poeti che hanno scritto sull’argomento.
Particolarissima la soluzione dei giudici presi dal palco, per dare forza all’idea che questo spettacolo abbia a cuore l’evoluzione della giustizia e la nascita della democrazia, una cosa da ricordare ogni tanto…

Via alle iscrizioni ai corsi serali

Rispolverare zaini, libri e quaderni dopo averli mandati in “pensione” troppo presto. Regalare a se stessi la possibilità di fare un balzo in avanti nella carriera o, addirittura, di crearsi una strada professionale alternativa e più gratificante rispetto a quella già intrapresa. Sono tante le persone che, per motivi diversi, abbandonano il percorso scolastico prima di aver raggiunto il diploma di scuola superiore, cioé quel famoso “pezzo di carta” senza il quale ormai le opportunità di lavoro sono davvero ridotte.
E proprio per offrire nuove “chance” a chi ha voglia di impegnarsi per cambiare il proprio futuro sono nati i corsi serali presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Italo Calvino” di Rozzano che permettono di conseguire il diploma di ragioniere. Le pre-iscrizioni si sono aperte proprio in questi giorni e scadono il 30 aprile prossimo, mentre per le iscrizioni c’è tempo fino al 31 maggio ( per info tel.0257500115 o www.istitutocalvino.edu.it).
” La nostra è l’unica iniziativa del genere nella zona di Milano sud – spiega Luisa Muratore, docente e tutor presso le scuole serali. – Siamo partiti un paio d’anni fa con soltanto una classe, la terza ragioneria, e siamo progressivamente cresciuti: quest’anno abbiamo terza e quarta e l’anno prossimo completeremo il triennio. Tutti i nostri studenti sono lavoratori che vogliono crescere professionalmente e che quindi sono spinti da una motivazione forte e concreta. La loro estrazione sociale, l’età e loro occupazioni attuali sono le più varie: infatti frequentano i nostri corsi ragazzi di diciotto anni come signore di quaranta.”
Certo il ritorno tra i banchi è più semplice per chi ha ancora freschi nella memoria compiti in classe e interrogazioni, mentre rientrare nel ruolo di studente è un po’ più difficoltoso per chi ha abbandonato gli studi da molti anni. ” E infatti, proprio per facilitare il reinserimento di chi magari ha dimenticato già da un po’ l’atmosfera di aule e registri – continua Muratore – abbiamo creato delle attività di sostegno e tutoraggio per gli studenti del serale che quindi vengono seguiti passo dopo passo e aiutati a superare le proprie difficoltà in modo assolutamente personalizzato.”
Tra l’altro per i nuovi iscritti sono previsti corsi di sostegno tra maggio e giugno sia per consentire un graduale riavvicinamento alla realtà scolastica, sia, e soprattutto, per aiutare i neo-alunni a superare l’esame di idoneità alla classe terza che si svolgerà a settembre.
” Anche chi ha frequentato la scuola soltanto fino alla terza media può iscriversi – prosegue Muratore. – verrà infatti assistito e seguito dai nostri docenti in corsi preparatori che gli permetteranno di sostenere l’esame di idoneità alla classe terza. Inoltre, per rassicurare chi già si vede sommerso dai libri, va detto che la maggior parte del cammino di apprendimento si svolge in classe durante le lezioni. Lo studio e i compiti a casa sono in genere calibrati sulle necessità di uno studente lavoratore.
Patrizia Tamarozzi

Scacchi: quarti di finale.

Lento, ma tenace e metodico come un giocatore di scacchi, il torneo è continuato nel suo lungo percorso approdando ai quarti di finale. Ora sono rimasti in gara otto contendenti che si affronteranno in una serie di incontri incrociati nel corso del mese di aprile; quattro di loro accederanno alla penultima fase della competizione, quella delle semi-finali. Vi dò i loro nomi in ordine alfabetico:

Mirko Albamonte di 3^ B;
Federico Bariselli di 5^ A;
Luca De Simone di 3^ B;
Alessio Giannoni di 3^ C;
Paolo Iacovone di 3^ A;
Andrea Malnati di 4^ D;
Federico Melli di 5^ B;
Andrea Visini di 5^ A.

Classifiche e calendari delle partite sono affissi nell’atrio della scuola, vicino all’ingresso.
Amici e compagni di classe, mi raccomando, sostenete i vostri beniamini!

Camminava tutto solo, con aria regale, in via Gaetano Crespi…

uno splendido cigno bianco.
Era sabato mattina e da quelle parti, zona Rubattino, non c’era un’anima. Lui si spostava dal marciapiede alla carreggiata con l’aria sicura di chi, prima o poi, avrebbe ripreso a nuotare in una pozza d’acqua. Qualcuno lo nota e, senza avvicinarsi (in tempi d’aviaria la prudenza è d’obbligo) chiama i carabinieri. I militari del nucleo radiomobile escludono subito che il volatile abbia contratto il virus dei polli. «I carabinieri saranno arrivati intorno alle 10 – ha raccontato Giulia Chiaia responsabile di «Croce Vita 2000», l’associazione che si è fatta carico del cigno nelle ore successive – hanno chiamato vari gruppi animalisti: ho risposto io ed eccomi qui». Giulia Chiaia si è presentata con la sua automobile e una giovane volontaria: «I militari hanno raccolto il volatile con un lenzuolo e lo hanno riposto sul mio sedile. Il cigno non ha opposto resistenza. L’ho portato da un veterinario, è stato visitato e siamo state rassicurate: era sano come un pesce». Resta da spiegare come sia finito un cigno in mezzo al cemento di Lambrate. Ma come in ogni storia che si rispetti quel che conta è il finale: «A quel punto ho chiamato i pompieri e ho chiesto loro dove poterlo liberare – ha continuato la signora -. Mi hanno suggerito i navigli, la darsena è infatti provvista di un comodo scivolo. Ma in questi giorni c’è la pulizia e un gran trambusto, non potevamo proprio lasciarlo lì. così abbiamo proseguito fino a Milano 3. Lì i vigili ci hanno suggerito di tornare il lunedì successivo. Sinceramente sarebbe stato un problema per noi custodire il cigno per tutto il fine settimana. Mentre eravamo in macchina ad arrovellarci, un vigilante privato si è offerto di accompagnarci alla cava, lì infatti, avremmo potuto inserirlo». così la piccola automobile della signora Giulia Chiaia – che verrà presto sostituita da una ambulanza nuova di zecca – ha ingranato la marcia verso la cava di Basiglio. «É stato meraviglioso liberarlo – ha concluso -. Una scena bucolica, il cigno regale ha aperto le ali, sull’acqua finalmente, sembrava un veliero».

NOTA:
“Cigno trovato in via Crespi, liberato alla cava di Basiglio”
Articolo di Gioia Locati su il Giornale.it del 20/3/2006

La voglia di volare

Scusate sono un po’ in ritardo ma mi sembra che il messaggio dello spettacolo di martedi non sia stato molto compreso visti gli interventi finali. L’anoressia non puo essere ridotta solamente a quanto è stato fatto. Non si diventa anoressici per una delusione amorosa o perchè in precedenza si era sovrappeso e si voleva essere come le modelle delle riviste. Molte ragazze anoressiche non hanno mai avuto problemi di peso. Una persona che può essere soggetta a cadere in questo tipo di problemi ha una personalità altamente fragile e insicura. Le persone anoressiche non sono solo malate psicologiche che hanno schemi di magrezza distorti. Una persona anoressica si odia, vuole sparire, essere aria: i 39 chili rappresentano la voglia di essere cm una “nuvola” e sparire via da un mondo troppo pensante. Allora ecco che il cibo diventa il nemico da evitare perchè rende pesanti e tappa le ali per volare via, per essere una nuvola. Al contrario le tabelle delle calorie dei cibi sono la salvezza, l’unico mezzo per controllare di essere veramente sulla strada giusta per poter andare via. Una persona anoressica non si stanca mai di perdere peso anzi ne è felice, perchè una persona anoressica non vuole dimagrire vuole volare. E allora se volete aiutare una persona con questi problemi non preoccupatevi di farla mangiare, ma piuttosto di capire cosa le tarpa le ali.

Dal pomodoro: un gomitolo di emozioni

il DNA in provetta

In Classe abbiamo avuto la possibilità, durante l’ora di scienze, di studiare la struttura molecolare del DNA.
E’ impressionante come questa molecola possa contenere tutti i nostri caratteri genetici.
Al riguardo abbiamo fatto un esperimento molto interessante: estrarre il DNA dai pomodori.
Con il metodo usato in laboratorio, anche se un po’ empirico, abbiamo ottenuto un groviglio filamentoso, che ricordava molto un gomitolo, di colore rosa: il DNA.

ILARIA & CINZIA 2aB ITC

il DNA al microscopio