Quando saremo vecchi

Luca Cirio

è notte fonda…sono appena tornato da una strenuante serata in giro per le strade di milano…straziato da semafori rossi, ciclisti e ape 50…ghe la fò pù(traduzione per i nati sotto il po:non ce la faccio più).
mi rendo conto che è ufficialmente finito tutto…si lo so che faccio ancora in tempo a fare un esame del cavolo e farmi bocciare…ma è un pò fuori dai miei progetti…inizia una nuova vita per noi.
spero quando saremo vecchi che ci ricorderemo di quell’aula…di quella lavagna sempre piena di segni spesso incomprensibili…della prof franchi che ci urlava “pisquani!”…del prof pigni che ci denigrava affettuosamente per rendere la lezione il più vivace possibile…il prof paganini coi suoi esilaranti racconti delle sue esperienze professionali (resterà per sempre nei nostri cuori la massima “il coito è pur sempre il coito”!!!!!)…la prof iabichella e il gioco della macedonia…il prof cappellini che ci ha accompagnato nella vittoria del concorso sull’europa…la prof gritti e il ballo del mattone…il prof caldarelli e le esilaranti autovalutazioni…la prof mazzini e il tirocinante paciocco…la prof di somma dalla grande capacità di confutare qualsiasi nostra teoria sociale…
…e noi “compagni” (da comunista dichiarato quale sono posso usare solo questa parola!)…ciceri e IL MILAN…simo e il suo naso…vise-tremonti…giada che chiedeva prima di ogni verifica di matematica se sarebbe stata difficile…marco e le sue letture culturali…giorg e il conto di selvino…e tutti gli altri…anche quelli che in questi 5 anni ci hanno accompagnato per un pò ma poi si sono persi per strada (caro mirko…lunga vita al team!)…le sigarette illegali al cambio d’ora…non si muove una foglia e tic-toc-tac…le corse all’interno di un carrello della spesa…prendere l’ascensore per fare anche mezzo piano…
sono stati 5 anni splendidi in cui non ho mai smesso di ridere…spero sia lo stesso anche per voi amici…spero che un giorno, quando saremo veramente vecchi, potremo pensare a tutto questo e spero che in quel momento una piccola lacrima cada dai nostri occhi…mentre ci ribalteremo sulla nostra poltrona ridendo come degli scemi!

l’anno prossimo tutto questo non ci sarà più…io non avrò in classe nessuno di voi e mi mancherete…è stato bello amici…ciao a tutti

luca cirio…rappresentante degli studenti della 5C liceo

Finali di scacchi.

Alla fine siamo arrivati in porto! Sette mesi e passa di navigazione non sono pochi, anche se il 90% della ciurma nel frattempo è finita in pasto ai pesci… Insomma, i quattro sopravvissuti alla spietata selezione si sono affrontati nell’ultima, definitiva sfida con gli scacchi.

Finale per il 3° e 4° posto: venerdi 9 giugno. Nel silenzio solenne dell’auditorium, dove letteralmente volava una sola, fastidiosissima, mosca, Andrea Visini di 5A (bianco) si è misurato con Luca De Simone di 3B (nero). Forse la preoccupazione per gli imminenti esami, o forse la fretta di andarsi a fumare una sigaretta, sta di fatto che il “Viso” non ha giocato all’altezza delle sue possibilità. Fin dall’apertura è andato in svantaggio di un cavallo e poi, grazie all’abilità di un avversario che non ha commesso errori, ha progressivamente perso il controllo della scacchiera, fino all’abbandono per l’impossibilità di mantenere una posizione oramai indifendibile. Bravo Luca, che su un totale di 13 incontri ne ha perso soltanto uno, pareggiandone due e vincendone ben 10! Medaglia di bronzo, dunque, meritatissima.

Finale per il 1° e 2° posto: sabato 10 giugno, ultimo giorno di scuola. Con i bianchi ha giocato Paolo Iacovone di Terza A (11 incontri vinti e solo uno perso negli ottavi di finale proprio contro il suo avversario di oggi); con i neri Alessio Giannoni di Terza C (su 12 incontri neanche una sconfitta e solo un pareggio). La partita si è snodata per quasi due ore e mezza come in un acquario: attorno ai due giocatori, concentratissimi, un silenzio quasi assoluto, gesti lenti e bisbigli sommessi; oltre i vetri dell’auditoriumi i volti di tante persone che si sono alternate, incuriosite e ammirate, a contemplare gli arcani movimenti che disegnano sulla scacchiera lo scontro violentemente pacifico tra due menti affilate.
Iacovone ha adottato una classica apertura “spagnola”, ma nel corso di un complicato scambio di regine è andato in svantaggio di un alfiere. Nonostante l’inferiorità materiale ha retto bene il confronto fino in fondo, ma nel finale un ultimo scambio di torri e l’abile gioco dei pedoni di Giannoni lo hanno costretto alla resa.
Quindi il vincitore del torneo è Alessio Giannoni, che si è rivelato davvero il più solido fra i trenta partecipanti. Complimenti!

Un momento della finale di scacchi
concentrato sul gioco: quale sarà la mossa giusta?
mossa difficile, perbacco!

Ma l’attrattiva di questa giornata è stata anche un’altra: la spettacolare scacchiera in terracotta realizzata dal prof. Colavolpe, che meriterebbe una collocazione ben più visibile e prestigiosa delle pur pregevoli casse dove da anni riposa custodita nel buio della sua cantina. Nell’attesa di investire della questione il neo-ministro dei beni culturali on. Rutelli, invito alunni e genitori a visitare il sito del nostro dotatissimo collega (www.nellocolavolpe.com), che oltre ad essere scultore è anche pittore di talento (e chissà cos’altro…), nonché il “link” che quanto prima il prof. Paganini (altro vanto del nostro istituto) attiverà sul sito della scuola.

I prof. Colavolpe e Cappellini con la bellissima scacchiera realizzata dal professor Colavolpe

Dimenticavo: buone vacanze a tutti!!!

Finito il liceo!

non mi sembra vero…sono quasi due ore che finito il liceo, per me come per tutti gli altri miei amici di quinta…finiti gli esami l’Italo Calvino sarà soltanto un ricordo…un fantastico ricordo…da fine di un’epoca…l’inizio di una nuova vita…
mai avrei immaginato di sentirmi così triste al suono dell’ultima campanella dell’ultimo giorno di scuola…triste perché ci dispiace tantissimo abbandonare il liceo…non poter più passare mattinate a studiare, a scherzare, a ridere, a litigare, con berto, fede, galmo e TUTTI (MA PROPRIO TUTTI) i miei compagni (ormai ex) di classe…sicuramente con alcuni non mi perderei mai e poi mai di vista, ma spero davvero che succeda la stessa cosa anche con persone con le quali in questi cinque anni, PURTROPPO, non ho costruito una grande amicizia…chissà mai che continuassimo tutti a frequentarci….sarebbe fantastico…

quanti meravigliosi ricordi, anche di tutti i professori che ci hanno fatto crescere in questi anni…
quanti rimpianti…per non aver approfondito la conoscenza con altri compagni…… è la vita…….

in bocca al lupo a tutti i ragazzi di quinta!
SIMO

LAGGIU’ DOVE VOLANO LE PARTICELLE

Le bateau

Ginevra, 1 giugno.
Le glorie del liceo, le tre quinte ABC sono qui, a Genève, Suisse.
Hanno al loro attivo più di centocinquanta verifiche scritte e oltre centottanta colloqui orali in cinque lievi anni. Da brivido. Sono il prodotto di un paziente lavoro di affinamento e i loro straziati docenti li stanno per consegnare con le lacrime agli occhi in voraci mani accademiche.

Ce li godiamo per l’ultima uscita didattica naivemente incantati nel Jardin Anglais
davanti all’horloge fleurie de 4 mètres de diamètre, poi ce li mangiamo con gli occhi mentre mettono soavemente a ferro e fuoco un chiosco di souvenir lungo la Promenade du Lac.
Non capisco questa inopportuna mania di souvenir.

Li portiamo graziosamente nell’elegante città di Calvin e Rousseau e li troviamo col naso schiacciato sulle vetrine degli orologiai di lusso sull’angolo del Pont du Mont-Blanc.

 

Tacciamo su quello che ci è toccato vedere davanti alla chocolaterie qualche passo più avanti in Rue du Mont Blanc. Incantevolmente provinciali.
Il peggio doveva ancora venire. Ci giriamo e non li vediamo più. Scrutiamo tra le vetrine dei Rolex, poi oltre la Holy Trinity Church, niente. Ah, ecco la filiale locale del noto ristorantedicibolveloce.
Primo piano. Eccoli che bisbocciano smodatamente come una truppa di lanzi. Almeno
date al prof la cifra per la tastiera dell’ingresso al bagno!
* * *

Nel primo pomeriggio siamo al CERN. Qui non si scherza più. Ancora souvenir alla reception!
Vinta con le baionette la scontata resistenza dei meno motivati, ci caliamo con gli scienziati-guida, a centometrisottoterra, nelle viscere d’Helvetia. Ronzìo di ventole e luci al neon. Quaggiù, in interminabili condotte, corrono vorticosamente e si scontrano riluttanti particelle di materia e antimateria.

Sono giustamente rapiti i maturandi. Non si aspettavano dal Calvino questo dulcisinfundo.
Qui si studia il bigbang, non il bigben.

Parterre

Tra tanti edificanti conferenze su muoni, fotoni e protoni, scruto, dietro l’angolo di una barriera di austeri armadi metallici (ma perché gli scienziati adorano freudianamente gli armadi metallici?), ciò che può rendere ancor più pregnante questo tuffo nel sublime della scienza: la macchinetta in euro delle merendine.

Grazie amici

La scuola sta finendo e specialmente quest’anno,per me e i miei compagni,finisce davvero (abbiamo la maturità aiuutoooo!)..volevo dire grazie a tutte le persone che sono in classe con me.Una volta lasciata questa scuola sono sicuro che il mio più grande rimpianto sarà sempre quello di non essermi fatto conoscere abbastanza da tutti!Volevo dare un consiglio a tutti gli studenti:a scuola tra una verifica e l’altra circondatevi di amici,quelli veri;sono un po difficili da riconoscere lo so,ma ci sono..trovateli!e soprattutto cercate di legare col proprio vicino/a di banco..aiuta tantissimo!Io ad esempio ho una bravissima e simpaticissima vicina di banco che mi ha accompagnato per ben 3 anni…un grazie speciale va soprattutto a lei…Chissà se prima o poi riuscirò a sdebitarmi con tutte le persone che mi hanno fatto rialzare nei momenti più duri,ma ora mi vengono in mente solo due parole:
grazie amici

Andre VB

Chissà che sarà di noi….

e lo so ragazzi…. è veramente dura in questo periodo per noi di quinta, infatti mentre gli altri hanno quasi finito e sono pronti per l’estate, noi ancora fatichiamo sui libri….però cosa volete prima o poi andava fatta.
Adesso che mi appresto ad uscire (si spera) mi rendo conto di quanto tengo a questa scuola, di quanto non vorrei più lasciarla.Ieri uscendo dallo sportello di inglese pensavo che quando si entra in una scuola nuova sembra che non possa finire mai e adesso che è quasi finita ci si rende conto di come sia volata questa esperienza…E allora inizi a fare il sommario dei tuoi anni, delle nuove conoscenze che hai fatto, delle indimenticabili esperienze e degli amici che hai trovato e non dimenticherai mai….Un po’ sono curioso del mondo che vive al di là del liceo e un po’ vorrei ricominciare…L’unica cosa che so è che mi dispiacerà lasciare la nostra scuola… alla fine ho trascorso qui cinque anni indimenticabili della mia vita. L’occasione è anche per augurare “in bocca al lupo” a tutti coloro che come me dovranno sostenere l’esame di stato e hanno i nervi a fior di pelle. Con la speranza che questi esami si risolvano nel miglior modo possibile intanto pensiamo al nostro futuro con uno sguardo e un ricordo a quello che è stato il nostro passato….
Ciao a tutti
Alberto VB

FESTAAAAAAA!!!

Vorrei ricordare a studenti e professori che anche quest’anno ci sarà la festa del nostro istituto, i “Calvino Awards”. Dopo il successo dell’anno passato, si prevedono ancora più risate e divertimento!! Affrettatevi ad acquistare i biglietti (solo 3euro)! rivolgetevi agli “appositi” studenti (ad es. Alice in 5B liceo!)..
VI DIVERTIRETE!!!

-PER LA SERIE I NOSTRI PROFESSORI CI AMANO (?) – risposta 3

il professor Paganini


Questa è la terza risposta all’intervento di Isabella. Forse ne seguiranno altre.
Quale sarà la verità? Larvatus prodeo, scopritelo voi.
Ma per che cosa ho lavorato sino ad ora?
Non sapete nemmeno contare. Sono con voi da tre anni e me ne attribuite cinque.
Dovrò fermarvi un paio di volte per fare pari.
Quando mai vi avrei detto: «è come se foste figli miei…»? Mi piace troppo essere il vostro prof…

E poi, non sapete nemmeno usare un vocabolario
Eingehen v. irr. sep. intr. entrare;
solo se riferito ad animali o piante può avere il significato di morire

Certo, spesso un po’ bestioline mi sembrate; qualcuno, talvolta, è così assente da sembrare una lattuga, ma poi si risveglia. É sufficiente questo perché il vostro eingehen sia un passare a miglior vita?
Basta, allora, non perdiamo tempo. L’esame è vicino: «Eingehen schnell!». E si ricominci a studiare.

-PER LA SERIE I NOSTRI PROFESSORI CI AMANO (?) – risposta 2

il professor Paganini


Questa è la seconda risposta all’intervento di Isabella, ma ne seguiranno altre.
Quale sarà la verità? Larvatus prodeo, scopritelo voi.
Certo, è colpa mia. Vi ho spiegato Sigmund Freud, vi ho spiegato la psicoanalisi e ora mi smascherate. Esponete al pubblico ludibrio le mie nevrosi, i reconditi segreti del mio inconscio.
Eppure dovreste saperlo: la percentuale di malattie nervose e mentali tra gli insegnati è altissima, mostruosamente superiore alla media nazionale.
Diciamolo: la scuola fa male!
E allora, bisogna pur sopravvivere, cercare piccole soddisfazioni che ristabiliscano l’equilibrio.
Quando ero maestro a Opera, per esempio, avevo due alunni terribili. Uno si arrampicava sui tubi esterni dell’impianto di riscaldamento sino al soffitto e poi si dondolava come una scimmia. L’altro (e non dico tutto) si spogliava a tavola, poi metteva le scarpe nel piatto e leccava avidamente la suola.
Che poteva fare un povero maestro quando psicologo, assistente sanitaria, assistente sociale, medico scolastico ed esorcista si dichiaravano impotenti?
Io tutte le notti sognavo di abbatterli con un fucile di precisione mirando dall’alto di un palazzo. Li uccidevo ogni notte e così li sopportavo di giorno. La soluzione l’abbiamo poi trovata, ma non per merito dei cosiddetti esperti.
E così ancora oggi mi dibatto tra le mie contraddizioni. Non ci sono forse un istinto di vita ed un istinto di morte?
E allora, che c’è di male se uso un’espressione ambigua ed ambivalente? così è la vita: «Eingehen schnell