Dal “noi” all’ “io”.

Cerco di chiarire quanto ho voluto dire intervenendo nel dibattito seguito alla relazione dell’avvocato Franco Scarpelli questa mattina in auditorium.
Non penso affatto che i giovani di oggi siano “peggiori” di quelli della mia generazione; credo però che negli ultimi vent’anni si siano drammaticamente indebolite forme fondamentali di coscienza collettiva. Un tempo, partiti, sindacati, associazioni di ogni tipo costituivano un ricco tessuto attraverso il quale il singolo entrava in relazione con le istituzioni, col mondo del lavoro, con la società civile, partecipando alla vita collettiva, maturando un punto di vista, magari critico, sulla realtà, prendendo posizione nei confronti delle grandi questioni di interesse pubblico, etico, politico. Oggi le cose sono molto diverse. Il processo di atomizzazione della società da un lato omologa in modo impressionante i comportamenti, dall’altro ci isola come individui regalandoci un’apparente libertà. A parte i personali legami affettivi o di amicizia, le uniche forme di vita sociale sono rappresentate da eventi spettacolari (la partita di calcio o il concerto) o, nel migliore dei casi, da attività solidaristiche o di beneficienza. Anche nei rapporti di lavoro alla cultura dei diritti si va sostituendo quella dei favori: ognuno tende a risolvere il proprio problema senza collocarlo in un orizzonte più ampio. E riferendosi alla scuola, da quanto tempo gli studenti hanno rinunciato a pensarsi come un soggetto collettivo, portatore di proposte anche critiche, limitandosi a subire l’esistente nella logica dell’ “ognuno per sé e Dio per tutti”? E lasciamo perdere l’autogestione, che al massimo è una riproduzione sgangherata della scuola in formato ridotto, soltanto con più ricreazione…
Sul perché abbia potuto accadere tutto ciò ho le mie idee, ma non è il caso di esporle qui ed ora. Piuttosto mi interessa molto conoscere qualche altro punto di vista. Non siete d’accordo? A voi la replica.

Conferenza sulla CGIL – a Pello

il professor Paganini


Caro Pello,
sicuramente durante il periodo fascista è stato fatto qualcosa di buono per i lavoratori. Il fascismo ha dominato l’Italia per un periodo molto lungo e sarebbe ben strano se non avesse fatto nulla di positivo. Non dimentichiamo che il fascismo si connotava in senso antisocialista ed anticomunista e, per conseguenza, faceva tesoro della novità derivante dal carattere di massa di questi partiti e doveva tener conto delle loro rivendicazioni. Già Bismarck, per esempio, aveva introdotto in Germania un’avanzata legislazione sociale anche per sottrarre la classe operaia all’influenza delle forze di ispirazione socialista.
Quando ne abbiamo parlato in classe non ho avuto difficoltà a riconoscere al regime il merito di aver creato, ad esempio, INPS e INAIL (allora si chiamavano INFPS e INFAIL dove la F stava per “fascista”), l’OMNI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) e gli ECA (Enti Comunali di Assistenza). A Mussolini si deve anche la riduzione dell’orario di lavoro settimanale a quaranta ore (per combattere la disoccupazione).
Tutto questo, come vedi, non ho difficoltà ad ammetterlo, ma ebbe un prezzo: la soppressione di partiti e sindacati non fascisti e l’annullamento di ogni ruolo politico popolare e di ogni libertà di opinione individuale al di fuori di quanto voluto dal partito.
Quanto alla relazione del dottor Fiume, non dimentichiamo che parlava di storia sindacale. Ovvio, quindi, che abbia parlato del contesto in cui si preparò la nascita del sindacato ed ovvio anche che abbia trascurato il periodo fascista in cui il sindacato fu praticamente spazzato via con la violenza e con la repressione.
Se proprio vogliamo rimproverare qualcosa al dottor Fiume (che aveva, comunque, la scusante del poco tempo a disposizione per presentare un lungo periodo storico), possiamo

  • rilevare come abbia dato l’impressione che la CGL (alla nascita si chiamava così) sia sorta e si sia sviluppata in una specie di vuoto sindacale: non una parola sulla Rerum Novarum, sul sindacalismo cattolico, sulla CIL, sull’USI, sulla CISL, la UIL, ecc.
  • rimarcare che ha presentato la CGT francese come strettamente legata al partito socialista, mentre sin dal tempo del Congresso di Amiens (1906) aveva fieramente proclamato la propria autonomia dai partiti.

Incontro studenti-sindacato 13/09/06

Nella mattinata del 13 settembre ’06 si è svolto nella nostra scuola il primo dei tre incontri tra studenti delle classi 4 e 5 e membri della CGIL. In questo primo incontro è intervenuto, oltre al sig. Ferdinando Perrucci, sindacalista dalla ventennale esperienza, il Dott. Fabrizio Fiume ricercatore della facoltà di Scienze Politiche dell’università di Milano.
All’inizio dell’incontro il sig. Perrucci ha esposto all’auditorium la due principali motivazioni che hanno spinto gli organizzatori a preparare un simile evento: in primo luogo, il 1 ottobre ’06 ricorrerà il primo centenario della CGIL che organizzerà una serie di manifestazioni, mostre e spettacoli per celebrare questa importante data. Inoltre con questi tre incontri si pensa di avvicinare gli studenti degli ultimi anni della scuola superiore al mondo del lavoro, mondo nel quale, presto o tardi, tutti dovranno immergersi. Dopo la breve introduzione, caratterizzata da frasi a sfondo politico, ha preso parola il Dr. Fiume. Costui ha tenuto un discorso di circa 45 minuti raccontando la storia dell’Italia tenendo conto anche della situazione di altri importanti stati europei dal 1870 al 1970 occupandosi principalmente dell’aspetto lavorativo in questo lasso di tempo. Ha iniziato parlando di club di elettori, per arrivare poi agli inizi del ?900 con la formazione della CGL che aveva anche una parte politica nel panorama italiano essendo legata ai partiti socialisti, fino poi ad arrivare al Secondo Dopoguerra (1944) in cui si rifondò la CGIL questa volta una vera e propria associazione dei lavoratori su scala nazionale.

il dottor Fiume parla agli studenti, con lui il signor Perrucci e il preside Marco Parma

Tirando le somme del primo incontro, non credo che gli studenti abbiano approfondito la propria conoscenza circa i sindacati se non sotto il profilo storico di questi ultimi: l’argomento generale intorno alle associazioni dei lavoratori, quindi chi sono e come operino nel dettaglio, saranno argomento dei due prossimi incontri. Nonostante questo l’incontro è stato interessante, soprattutto per gli appassionati di storia, sebbene a tratti si noti l’influenza del credo politico del Dott. Fiume: egli ha infatti liquidato il periodo fascista in poco meno di un minuto, tralasciando tutti i tangibili vantaggi di cui i lavoratori hanno goduto sotto il Duce, e si è soffermato, a mio parere eccessivamente, su avvenimenti meno carichi di eventi come la politica interna di Giolitti o i primi anni ?900.

il pubblico attento segue la conferenza del dottor Fiume

Il disio fugace svanisce

A volte accade
quando meno te l’aspetti:
è un sospiro che cade
soave, neve sui tetti.

Lei siede, tediata,
stanca pel grave lavoro:
chiede di esser ascoltata
da Me, non da loro.

Una parola, un sorriso
e la voglia di fuggir
s’incendia sul dolce viso.

Ma l’incantesimo ratto finisce :
il reo tempo scorre,
il disio fugace svanisce.

Luca Palma

La verità è d'altra stoffa

Vagai per i lidi

in cerca di una risposta,

ma ciò che solo vidi

fu che essa è nascosta.

Nascosta non sol per l’ uomo,

ma altresì per la natura,

celata da qualcosa che è d’uopo

allo svolger di ciò che eterno dura.

Dura eppure non lo scorgiamo,

distolti da vane preoccupazioni

divine rationi invano cerchiamo.

Ma la verità è d’altra stoffa:

ciò con cui colmiamo il vuoto

è sol di tal pertugio toppa.

Luca Palma

11 settembre

Dario Passaro


Ad un lustro da una data che evoca pochi bei momenti, l’ombra della premonizione si aggirava tra gli animi inquieti degli alunni…
Per chi doveva cominciare l’incubo dell’accettazione e della novità, per chi invece il cammino proseguiva, titubanza su compiti non fatti o terrore di qualche prof.!
Beh invece forse proprio come diceva non tanto in là il Prof. Paganini, il nostro essere talvolta animaleschi penso ci abbia portati a questo giorno tanto atteso e temuto con la felicità di rivedere gli amici e l’irrequietezza tipica giovanile.
Che fosse solo allora una messa alla prova? Un test psicologico dai secondi fini? Un complotto segreto organizzato dai più potenti?
Macché! Solo la pura casualità di ricominciare in una data importante!
E allora sia! Ricomincino il solito tran-tran e le pericolose verifiche, perché il mondo gira, va avanti e ahimé pure noi dobbiamo corrergli dietro!
Welcome back!

Grazie Cola

Lo so che potrei o meglio dovrei ringraziare tutti quei profffff (con quante f si scrive?!?) che nel corso degli ultimi cinque anni mi hanno accompagnato alla sospirata maturità (e lo sto facendo) , ma non posso esimermi dall’ elogiare il mitico Cola, esanime..oh!scusate, sbaglio sempre…insigne professore di storia dell’arte, che con le sue appassionanti lezioni sui grandi artisti, italiani e non, ha acceso in me la voglia di vederli da vicino. Infatti poche settimane fa sono stato tre giorni a Firenze, capitale dell’ arte italiana, dove ho potuto ammirare alcune delle opere dei più grandi pittori e scultori italiani : Donatello, Brunelleschi, Botticelli, Leonardo, Canova…In quei frangenti ho rivissuto alcune lezioni del prof. Colavolpe ed ho capito quanto può essere piacevole l’ arte; nonostante mi accinga a frequentare un corso di laurea non proprio attinente alla sua sfera, ingegneria dei materiali, credo che l’ amore per l’ arte mi accompagnerà sempre, ed in parte è merito suo. Quindi è d’obbligo per me salutare un prof. preparato e sempre pronto alla battuta.

Con casta ritrosia, sovrano scoglionamento, intessuto di rapporti geometrici e con umiltà cenciosa (non sono pazzo… mmm…comunque lui sa di cosa parlo) Luca Palma ex V A