Il mio intervento è sicuramente poco tempestivo, in quanto riguardante l’assemblea del Dott. Targetti di Venerdì 22 Febbraio, ma alcuni problemini con la mia connessione Internet mi hanno obbligata a posticipare la pubblicazione di questo post.
Innanzitutto, un breve resoconto degli argomenti trattati.
Le prime questioni toccate dal Dott. Targetti sono state la Costituzione Italiana, un’attempata “signora” ormai giunta al suo sessantesimo anno di vita, e la definizione del cosiddetto “Stato di Diritto” con i suoi tre principi di Legalità, Indipendenza dei Poteri e Ricorribilità. A seguire, il Dott. ha attuato una distinzione tra i tre tipi di Giustizia (Civile, Penale e Amministrativa) e ha poi chiarito il funzionamento dell’apparato giudiziario italiano, spesso “oscuro” a noi ragazzi, spiegando il significato e i relativi compiti di TAR, Corte d’Appello, Corte d’Assise…
Oltre all’utilità di questa assemblea per le informazioni e i chiarimenti ricevuti (le mie idee sulla Giustizia italiana erano finora parecchio confuse :D), ho apprezzato anche alcuni spunti di riflessione suggeriti dal Dott. Targetti.
La Costituzione italiana è ormai una presenza silenziosa nelle nostre vite, ma se non ci fosse, con ognuno dei suoi articoli, come cambierebbe ogni aspetto della nostra quotidianità, dai rapporti civili fino alla Politica e la Magistratura?
In particolare il Dottore, riguardo l’ambito della magistratura, ha citato l’Art. 101: “I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Può sembrare un principio ovvio, ma se ciò nn fosse sancito rigorosamente da un Articolo, le sentenze dei giudici potrebbere essere soggette alle ingerenze del Capo del Governo o di altre figure a lui superiori.
Si è parlato inoltre del problema della lentezza delle procedure giudiziare, analizzando le cause di tale problema.
Talvolta si tende ad incolpare con molta leggerezza i giudici per la loro inefficienza, ma non si pensa ad un altro importante fattore. Nel momento in cui noi cittadini godiamo di un numero sempre maggiore di diritti, è normale che aumenti anche il numero di processi contro chi vìola i nostri diritti (si tenga presente che noi italiani abbiamo anche la fama di essere un popolo molto litigioso :D)
L’apparato giudiziario è come un’ automobile: procede tanto più veloce quanto diminuisce il numero di passeggeri (= il numero di processi), mentre arranca se i “passeggeri” sono numerosi.
Ringrazio dunque, seppur in ritardo, il Dott. Targetti per il suo intervento, sperando che questa esperienza si ripeta per le classi dei prossimi anni.
Greta
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