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Porte aperte al Calvino

la professoressa Tamarozzi

“Porte aperte” all’Istituto Italo Calvino di Rozzano. Dopo il successo del precedente “open day” (il 26 novembre scorso ), che ha visto sfilare nei lunghi corridoi della scuola “torme” di studenti di terza media con le loro famiglie, l’iniziativa verrà ripetuta sabato 14 gennaio dalle ore 9,00 alle 13,00. Tutti coloro che vogliono conoscere da vicino la realtà dell’ istituto sono invitati a partecipare a questa mattinata di orientamento. Ad accoglierli troveranno sia docenti che alunni (dell’I.T.C. e del liceo scientifico) che faranno da “ciceroni” in un percorso attraverso la scuola, i suoi indirizzi di studio e le sue principali attività. Gli insegnanti in particolare daranno delucidazioni sulla programmazione didattico-educativa del “Calvino”, mentre gli alunni permetteranno ai futuri iscritti ( e non) un confronto diretto con chi vive tra i banchi come fruitore quotidiano.

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Assemblea d’istituto

Dario Passaro

Indubbiamente meritevole. L’assemblea svoltasi oggi Lunedì 5 Dicembre, penso sia stata piuttosto interessante. Molti erano scettici sulla buona riuscita del tutto ma in fondo spero sia stata accolta da tutti molto bene. Per l’occasione, Alessio Bottazzi (rappresentante d’istituto) in primis ha invitato a parlare esponenti politci di fazioni moderate di centro-destra (Canè) e centro-sinistra (Locatelli). Assieme a me, a Stefano e Giacomo ha quindi organizzato il tutto. Si è fatto intervenire i due politici, accompagnati da un moderatore, per le due ore previste. In questo lasso di tempo essi hanno espresso i pensieri su argomenti come la riforma Moratti, o i vari tagli in campo comunale sino a parlare di temi impegnati quali questioni di energia nucleare. Il tutto in vista delle elezioni nella primavera dell’anno venturo, non per fare campagna elettorale ma per diritto all’informazione. Dopo che entrambi gli esponenti avevano esplicitato le loro idee a riguardo degli argomenti trattati, si è lasciato spazio alle domande degli studenti. Con mia personale meraviglia e perché no, un po’ di commozione, ho notato che questi hanno partecipato in maniera molto attiva al confronto. Quando abbiamo organizzato questo evento eravamo indecisi sulla durata che avrebbe dovuto avere, ed effettivamente un’ora in più sarebbe stata opportuna. Numerosi gli interventi e le richieste di spiegazioni ed altrettanto esaurienti le risposte date dai politici. Direi allora bene molto bene! Se siamo stati titubanti all’inizio sull’organizzare o meno assemblee di questo tipo, il riscontrare un così ampio successo tra i ragazzi dell’istituto è stato incoraggiante e solo dunque il primo passo del nostro operato di rappresentanti d’istituto. Abbiamo perciò deciso che tali eventi, come si è già fatto, continueranno ad essere effetuati in compartecipazione tra I.T.C. E Liceo per un miglior scambio di pensiero ed abbattimento di frontiere erette inutilmente. Una buona ed interessante, ma purtroppo corta, assemblea spero abbia chiarito meglio le cose e fugato qualsiasi dubbio. Posso allora dire a presto!

Dario

Il palco con i relatori
Il palco con i relatori
Il pubblico
Il pubblico

Una piacevole sorpresa

Mercoledì 23 le classi del liceo stavano partecipando, come ormai ogni anno, alle “Olimpiadi matematiche”…in 5aC il clima era un pò confuso e non si capiva chi fosse realmente interessato;c’era chi preferiva ripassare per interrogazioni e verifiche che ci sarebbero state(sottolineo sarebbero!!!)nelle ore successive. Nulla però, avrebbe potuto evitare che Marco andasse a prendere il suo tradizionale caffè, accompagnato dagli altrettanto tradizionali tarallucci;e così fu!!quando Marco rientrò in classe aveva l’aria di uno che sa cose che altri non sanno e infatti non riuscì a trattenersi nel dire: “Fra tre minuti ci sarà una sorpresa”.
Marco ne dice di cose, tanto è vero che più o meno tutti rimasero indifferenti.
Esattamente dopo tre minuti sentimmo bussare alla porta e indovinate chi entrò? la professoressa Gritti…proprio lei!
La nostra felicità nel rivederla era espressa dai nostri volti!Nessuno sapeva cosa dire, non perchè non ci fossero cose da dire ma semplicemente perchè a noi,credo di rappresentare il pensiero di tutta la classe, bastava semplicemente rivederla. L’aspettavamo da settembre…tornerà a gennaio per l’inizio del 2?quadrimestre.
Per l’affetto che provo verso un’insegnante legata ad una materia centrale nei miei interessi e per la mia formazione di studente non mi resta che augurarle un buon ritorno perchè la 5aC l’aspetta!
Marilù

A Luca & C. By “nonna” Franchi

Riconosco nella simpatica ironia del pezzo l’indole e l’intelligenza dell’autore, ma anche una leggera impronta ?franchiana’; suppongo pèrò che questo sia solo frutto di una immotivata presunzione?
Al di là di ciò, le righe di Luca mi inducono ad una riflessione.
Nel dialetto del mio paese, seppellire si dice mett via, cioè mettere via, archiviare.
Il Monumentale, prima di essere un museo a cielo aperto, è un cimitero, un luogo che racconta tante storie ormai archiviate. I ragazzi archiviano più che mai!
Anche il dolore più intenso, fortunatamente, si archivia. La vita di chi ci sta intorno è concepita come una specie di espressione chiusa tra due parentesi tonde e la nostra vita è un’espressione costituita da tante parentesi tonde? Più tardi ci si accorge che le tonde sono incluse tra quadre, queste ultime tra graffe e, per quanto si semplifichi, raramente il contenuto delle parentesi è irrilevante. Allora ci si interessa delle storie raccontate dalle tombe e si capisce persino che esse fanno tutte parte di una lunghissima espressione che è la storia, cioè, in gran parte, la nostra vita!
Caro Luca, sapere che i miei studenti possono giocare a nascondino tra le tombe del Monumentale è una delle poche ragioni che mi inducono a continuare nel mio lavoro: è la constatazione che la vita è forte, e il sapere che essa vi presenta ancora solo parentesi tonde è sottilmente rassicurante?

LA SFIDA DELLA CONOSCENZA

“Sappiamo che il più sicuro ed il più rapido modo per stupirci è di fissare imperterriti sempre lo stesso oggetto. Un bel momento questo oggetto ci sembrerà -miracoloso – di non averlo visto mai.”
Cesare Pavese

E’ forse questa l’apertura di una pagina di antologia? No, di una mostra di fisica, intitolata “Di luce in luce”. L’abbiamo visitata al Festival della Scienza di Genova con alcune classi quarte del liceo.
L’originalità dell’inizio introduce la concezione della conoscenza proposta nella mostra. L’ipotesi di partenza è che lo scopo della fisica non sia spiegare i fenomeni naturali ma avvicinarci ad essi, permetterci di fissarli con attenzione sempre maggiore fino a percepirne ed apprezzarne tutti gli aspetti, fino a comprenderli (nel senso etimologico del termine: prenderli con sé). L’esperimento è paragonato ad una messa in scena della realtà, come un spettacolo teatrale o un’opera d’arte. Si tratta cioè della riproposizione di un aspetto della realtà che sottolineando alcune tinte o sfumandone altre, ci avvicina all’oggetto in esame così da farlo diventare sempre più familiare. E’ a questo punto che emergere in tutta la sua capacità di stupirci.
Il curatore della mostra è partito da una sfida: Ha letto il libro di uno scienziato che descriveva alcuni fenomeni ottici eccezionali osservabili in natura in particolari condizioni. Si tratta di sfumature di colore, variabili a seconda delle condizioni atmosferiche, visibili soprattutto all’alba e al tramonto o in presenza di arcobaleni. Il curatore ha cercato quindi di cogliere, sorprendere questi fenomeni nella realtà, ma pur osservando con occhio attento ed esperto non ha rilevato nulla. A questo punto è nata la sfida: cercare di dimostrare che le ipotesi lette fossero errate. Da buon fisico lo ha fatto in laboratorio ricreando le condizioni che avrebbero dovuto dar luogo ai fenomeni descritti. Con sua grande meraviglia l’esito dei suoi esperimenti lo ha portato proprio ad osservare ciò che cercava di negare. Si è così appassionato a questi aspetti della realtà che gli sono diventati tanto familiari da renderlo capace di riconoscerli non solo in laboratorio ma anche nelle situazioni naturali in cui precedentemente non aveva osservato nulla.
Questo metodo di conoscenza è riproposto nel percorso della mostra alternando exibit di carattere scientifico all’ascolto di brani letterari o musicali che permettono di “stare” su di un tema per approfondirlo, perché diventi familiare così da poterlo poi cogliere nella realtà e lasciare che sveli tutta la sua ricchezza.
Un progetto ambizioso che non sempre siamo riusciti a seguire sia per la logistica della mostra sia perché non tutte le guide lo hanno riproposto con l’efficacia di chi lo ha scoperto.
In una società come la nostra è facile abituarsi all’”usa e getta”, cercare di rispondere all’inquietudine che ci caratterizza passando continuamente da un oggetto all’altro, da un’ esperienza all’altra, senza gustare nulla fino in fondo. Ne è una prova l’atteggiamento di alcuni di noi di fronte alla seconda mostra che abbiamo visitato a Genova: “Apparenza e realtà” : una presentazione della prospettiva dal punto di vista ottico, artistico e geometrico con una serie di exibit che evidenziano analogie limiti e potenzialità dei diversi approcci.
Il commento di qualcuno è stato :”Bello, ma erano cose che sapevamo già”. Altri hanno accettato la sfida di stare di fronte a un oggetto in parte già noto, senza pregiudizio ma attenti a coglierne aspetti imprevisti, disponibili a lasciarsi stupire da nessi, particolari, soluzioni sulle quali magari non ci si era mai soffermati. Hanno così potuto gustare l’esperienza descritta così bene da Pavese, stupirsi di fronte ad un oggetto che proprio nel diventare familiare ha rivelato il suo aspetto di novità, “come se non l’avessimo visto mai”.
Paola Salina

Cronaca di una fredda uscita al Cimitero Monumentale

Luca Cirio

Questo martedì, per essere precisi il 15 Novembre, la mia classe, la 5 C, si è recata, insieme alla 5 A, al Cimitero Monumentale di Milano, sotto l’osservazione delle prof. Franchi e Longhi e del prof. Colavolpe, per ammirare la bellezza delle vere e proprie opere d’arte consistenti, appunto, nelle tombe dei personaggi più importanti della città.
Il ritrovo era fissato alle 8.30(ricordiamo che l’orario di un ritrovo è sempre alquanto relativo almeno per me che sono arrivato alle 8.35)al capolinea del 3 di Gratosoglio, il tempo di fare qualche chiacchiera e poi via, sul tram, ancora rimbambiti dalle ore di sonno arretrate, cercando conforto negli scomodi sedili “atiemmesi”. Arrivati a destinazione, c’è stato anche il tempo, per me e Visini, di rischiare la vita attraversando la strada mentre passava un tram; insomma, in qualche modo era destino che comunque al cimitero ci dovessimo andare!
Una volta entrati, il preparatissimo prof. Colavolpe ci ha illustrato il percorso culturale della mattinata, comprensivo di ben 60 tappe per altrettante tombe, ignaro del fatto che ci saremmo rifiutati di vederne anche solo la metà! così, tra un Manzoni di qua, un Quasimodo di là e un D’Azeglio da qualche parte indefinita (e mi ricordo di un Giuseppe Meazza grazie al buon Picone, che credo abbia fermato almeno 12 persone diverse per farlo notare – cosa non sa fare un interista), abbiamo girato praticamente tutto il cimitero (che a mio parere, date le dimensioni, può fare benissimo provincia). Il tutto accompagnato dalla temprante temperatura di 142 gradi sottozero e dalla sinfonia dei nostri brontolanti stomaci (o stomachi?!?!?!?), istigati diabolicamente dalle tombe delle famiglie Pasta, Farina e Bocconi. Per ravvivare (mai termine fu più efficace!) un po’ la situazione abbiamo anche lanciato un paio di turni di nascondino a squadre: la prima composta dal duo Borreca-Abbruzzi e la seconda dal sottoscritto, Visini, la Zaccaro e la Lucchini. La vittoria è andata a man bassa alla prima squadra, capace di estraniarsi dal gruppo per, credo, un paio d’ore tanto di cappello ai vincitori!
La visita intanto proseguiva ed ecco altre tombe di illustri, come il compianto Giorgio Gaber e il pittore Hayez, fino a quando la prof. Franchi ha esordito con un: “Ragazzi, noi rimaniamo ancora un po’ a vedere le tombe che mancano, voi, se volete, potete and…”. Non finì neanche la frase che tutti gli studenti erano già sul tram sulla via del ritorno, sognando un piatto fumante di carbonara sulla tavola a casa ad aspettarli.

Teatro scientifico della IV C al Festival della Scienza

Il Festival della Scienza di Genova ha invitato Scienza under 18 a prendere parte alla loro manifestazione proponendo alle scuole di portare una rassegna degli spettacoli che erano stati preparati per le manifestazioni locali di Scienza under 18 del maggio 2005.
Anche la nostra scuola è stata invitata così la classe IV C del Liceo Scientifico ha riproposto a Genova in data 28 Ottobre lo spettacolo teatrale “Il teorema di Mr Black e di Herr Decker. Matematica anche di notte.” regia di Marco Pernich.

gli studenti della quarta C Liceo Scientifico durante la loro esibizione al Festival della Scienza di Genova

Lo spettacolo ha ottenuto grande approvazione e gli organizzatori hanno manifestato ringraziamento e riconoscenza per la professionalità degli studenti coinvolti.

ancora gli studenti della quarta C Liceo Scientifico durante la loro esibizione al Festival della Scienza di Genova

A riguardo desidero ringraziare i ragazzi della classe IV C coinvolti in questo progetto per la loro partecipazione e serietà nel rimettere in scena uno spettacolo dopo molti mesi.
Inoltre li ringrazio per le emozioni e l’affetto di cui mi sono sentita circondata per tutti i mesi di lavoro insieme.
Questo progetto, in cui mi sono lanciata con l’approvazione del Dirigente Scolastico e la impagabile collaborazione e competenza del regista Marco Pernich, mi ha dato grandi soddisfazioni e mi ha permesso di vivere a contatto con i miei studenti, di sentirli vicino come difficilmente, purtroppo, si riesce a fare durante una normale attività scolastica.
Ringrazio ancora tutti.
Marina Ascari

sempre gli studenti della quarta C Liceo Scientifico durante la loro esibizione al Festival della Scienza di Genova
 

Festival della Scienza di Genova

Chi, fra gli insegnanti di matematica, non si è sentito rivolgere la fatidica domanda :
“? ma prof a che cosa serve nella vita di tutti i giorni sapere l’algebra, la geometria ?” ?
E’ proprio per rispondere, almeno in parte, a questo quesito che mi è sorto spontaneo proporre alle classi seconde l’uscita a Genova .
Da due anni il Festival della Scienza di Genova rappresenta uno degli eventi più seguiti nell’ambito della divulgazione scientifica europea. Grazie a un linguaggio capace di mettere in relazione grande pubblico e grandi esperti e a un programma di eventi di assoluto prestigio, il Festival della Scienza di Genova si rivela ogni anno un appuntamento da non perdere per scuole, appassionati, ricercatori e curiosi.

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Consegna Diplomi…

Marco Mordini e un'autoambulanza sullo sfondo

Sabato 1? Ottobre alle ore 11.30 si è tenuto nell’auditorium del Calvino un momento di saluto a tutti i maturati nell’anno scolastico 2004/2005 a cui il preside, Marco Parma, ha consegnato diplomi e attestati di merito. Alla cerimonia hanno partecipato le ex-quinte di Liceo, ITC e Agrario. Notevole è stata anche l’affluenza di genitori e studenti delle diverse classi.
La manifestazione è stata aperta dalla signora Ferrari, ex-presidente di Istituto per la parte genitori, che ha ricordato l’importanza del diploma che non deve essere considerato un semplice pezzo di carta che va ritirato presso la segreteria della scuola con freddezza in un giorno qualsiasi.
L’incontro è terminato con una foto di gruppo e un enorme applauso.
Un grazie particolare alla scuola da parte di tutti gli ex-studenti intervenuti.

Marco Mordini, (purtroppo) ex-quinta A Liceo Scientifico.
Maturati, studenti e genitori in auditorium intervenuti per la cerimonia. Foto di Marco Mordini
Maturati, studenti e genitori in auditorium intervenuti per la cerimonia.
Il dirigente scolastico e la signora Ferrari. Foto di Marco Mordini
Il dirigente scolastico e la signora Ferrari.
Consegna dei diplomi agli studenti da parte del Preside. Foto di A. Mordini
Consegna dei diplomi agli studenti da parte del Preside.
Foto di gruppo. Foto di A. Mordini
Foto di gruppo.