Archivi categoria: vita scolastica

Per non dimenticare

Eccoci arrivati ad Auschwitz: ad accoglierci una nebbia fitta e densa, presagio di un’esperienza che ci avrebbe segnato la vita.

Ingresso nel campo Auschwitz 1 - Cancello con la scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi)

Binari grigi, filo spinato ovunque e tutto intorno a noi baracche, testimoni di un genocidio inspiegabile e senza senso. La terra, dimora di molte vittime, sembra fremere e urlare di dolore sotto i nostri piedi mentre nei nostri cuori solo rabbia.

il reticolato - alta tensione
Binario a Birkenau

Non potremo mai scordare quelle foto appese nel museo: sguardi attoniti e impauriti ci scrutano dalle piccole cornici, fredde che chiedono di essere ricordate.
Guardando attorno le descrizioni di Primo Levi sembrano prendere vita.
E’ difficile non immaginare uomini, donne e bambini, ormai diventati numeri, girare per il campo immenso in balia del gelo che immobilizza gli arti, incapaci di far scendere sul loro viso anche solo una lacrima.
I camini dei forni crematori sembrano ancora fumare insaziabili.

Forni crematori ad Auscwitz 1

Molti sono gli stagni dove, a distanza di mezzo secolo, galleggiano frammenti di ossa umane. Nelle teche ci sono oggetti di tutti i generi muti e immobili ma allo stesso tempo intrinsechi di una straordinaria carica emotiva. Capelli, tutine di bambini ormai consunte, occhiali deformi e scarpe logore giacciono inermi davanti ai nostri occhi increduli.

Bambola rotta in una teca del museo di Auschwitz

Ci ritroviamo in un corridoio freddo, umido, contaminato dalla muffa invadente e davanti a noi si ergono delle celle, alcune anche di infime dimensioni, dimentiche della luce del sole dove molti prigionieri (tra cui anche il celebre Padre Kolbe) hanno trovato la morte abbandonati a se stessi.
Custoditi qua e là vi sono anche autentici documenti tedeschi compilati minuziosamente e machiavellicamente, partecipi e collaboratori di un piano spietato.

Barattoli vuoti del gas Zyklon B

Imponenti si ergono alcuni Blocks dove dottori malati compivano crudeli esperimenti su corpi innocenti. A testimoniare ciò la foto di un bambino di appena due anni: occhi persi, spauriti e un corpo che di umano ha ben poco.

Piccola vittima degli esperimenti del dottor Josef  Mengele, il “dottor morte” di Auschwitz

Infine più di 600 persone hanno acceso una candela in onore di quelle vittime che per giorni, mesi o addirittura anni sono state costrette a vivere un incubo da cui era impossibile evadere; che ogni mattina lottavano per far sì che la loro speranza di essere liberi non potesse rimanere un flebile sogno.
Ogni nostra singola fiammella sia quindi testimonianza giorno per giorno di questo triste capitolo della storia che coinvolse l’intera umanità.

Carla Diani e Stefano Lenzi

Torneo di Pallavolo

Questa mattina lo sport è stato il vero protagonista all’Istituto Calvino dove si è disputato il torneo di pallavolo.
Hanno partecipato all’evento le rappresentative di biennio e trienno del Liceo Scientifico, Istituto Tecnico e Istituto Tecnico Agrario.
I giocatori sono stati accuratamente selezionati dai rispettivi docenti di educazione fisica che ne conoscono attitudini e capacità.
Riguardo lo svolgimento del torneo, a cui ho preso parte nel ruolo di arbitro, posso dire che tutto si è svolto nel massimo rispetto delle regole con correttezza e vari gesti di fair play. Perfino il temuto tifo dei ragazzi dell’ITC quest’anno è stato piacevole e meno colorito degli anni scorsi.
Fin dal primo match è risultato chiaro che ogni squadra avrebbe voluto sudarsi il titolo di campione dell’anno senza regalare niente ma lottando fino all’ultimo punto, infatti ci sono stati diversi spareggi.
Alle 13:30 circa, dopo l’ultima partita del calendario, è stata stilata la classifica finale che si è presentata uguale sia per il biennio che per il triennio:
1°- Istituto Tecnico Agrario
2°- Liceo Scientifico
3°- ITC
Si ringraziano il professor Caldarelli e le professoresse Siniscalchi, Napoletano, Brunello e Battisti per l’organizzazione dell’evento.
Stamattina nella palestra del Calvino non c’erano nè campioni nè professionisti ma ragazzi che hanno offerto un esempio di vero sport, quello in cui l’importante non è vincere ma partecipare e divertirsi in serenità.
Appuntamento al prossimo anno!

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

Collage con la foto della squadra di biennio e triennio del Tecnico Agrario. By Marco Mordini
Collage con la foto della squadra di biennio e triennio del Liceo Scientifico. By Marco Mordini
Collage con la foto della squadra di biennio e triennio di ITC. By Marco Mordini
Foto di gruppo raffigurante i docenti di educazione fisica di Rozzano e Noverasco e  Marco Mordini come arbitro. By Marco Mordini
 

Semplicemente un saluto

Semplicemente un saluto… da parte di ognuno di noi, genio oppure ottuso in matematica, svogliato o volenteroso studente…
Solo un saluto. Parlo a nome mio ma anche di quei ragazzi che ormai non frequentavano più la scuola, noi della”vecchia guardia”, a cui spesso capitava ancora di parlare di lei…
Claudia Caliandro e tutta la 5a C del 2002/2003.

Una piacevole sorpresa

Mercoledì 23 le classi del liceo stavano partecipando, come ormai ogni anno, alle “Olimpiadi matematiche”. In 5a C il clima era un po’ confuso e non si capiva chi fosse realmente interessato; c’era chi preferiva ripassare per interrogazioni e verifiche che ci sarebbero state (sottolineo sarebbero!!!) nelle ore successive. Nulla però, avrebbe potuto evitare che Marco andasse a prendere il suo tradizionale caffè, accompagnato dagli altrettanto tradizionali tarallucci;e così fu!! Quando Marco rientrò in classe aveva l’aria di uno che sa cose che altri non sanno e infatti non riuscì a trattenersi nel dire: “Fra tre minuti ci sarà una sorpresa”.
Marco ne dice di cose, tanto è vero che più o meno tutti rimasero indifferenti.
Esattamente dopo tre minuti sentimmo bussare alla porta e indovinate chi entrò? la professoressa Gritti: proprio lei!
La felicità nel rivederla era espressa dai nostri volti! Nessuno sapeva cosa dire, non perchè non ci fossero cose da dire ma semplicemente perchè a noi, credo di rappresentare il pensiero di tutta la classe, bastava semplicemente rivederla. L’aspettavamo da settembre – tornerà a gennaio per l’inizio del 2° quadrimestre.
Per l’affetto che provo verso un’insegnante legata ad una materia centrale nei miei interessi e per la mia formazione di studente non mi resta che augurarle un buon ritorno perchè la 5a C l’aspetta!
Marilù

Forse sembrava tutto più facile e meno drammatico, ma certo è, che parlando in queste ore con quelli che sono stati i miei compagni e i suoi studenti siamo tutti consapevoli di quanto valesse la professoressa Gritti, dura e cruda,ma senza dubbio onesta.
La ricordo come una persona da ammirare.
Ad ogni esame di analisi, di fisica ‘che và’ penso a lei…perchè è anche un pò merito suo! perchè il non averci “reso facile la vita”, è stato solo d’aiuto una volta fuori dall’incubatrice liceale.
Forse il tempismo non è perfetto…
ma a non dirle GRAZIE mi sentirei una stupida.

Maria Luisa Calvanese

Olimpiadi Infernali

Logo ufficiale delle olimpiadi infernali.

Venerdì 30 Novembre si è svolta in auditorium la fase finale delle Olimpiadi Infernali, gioco ideato ed organizzato dalla quarta B ITC. Si tratta di un torneo a squadre basato sul percorso di studio della classe terza relativo all’Inferno dantesco: la sfida è stata rivolta alla quarta A ITC e ad alcune classi del Liceo ed ha accolto la sfida la quarta A.
Ogni classe suddivisa in due squadre equiterogenee non avversarie tra loro si è sfidata, secondo gironi di qualificazioni, in tre giochi:
– il gioco delle carte che consiste nel rispondere a quattro domande in un tempo massimo di 3 minuti;
– la doppia fila indiana che consiste nello schieramento delle squadre in due file, delle quali ogni componente, a turno, dovrà rispondere alle domande…chi non risponde o sbaglia verrà eliminato;
– il domandone infernale che consiste nella scelta, per ogni squadra, tra due buste contententi ciascuna una domanda articolata riguardante l’inferno o la biografia di Dante.
Dopo la recitazione di una di una celebre poesia da parte del rappresentante d’Istituto, il gioco ha avuto inizio!
L’attentissima giuria è stata presieduta dalla prof. Tiziana Longhi, Simonetta Mezzi e dal prof. Lasorsa.
Al termine di un match combattutissimo giunto ad uno spareggio inaspettato è stata proclamata vincitrice la quarta A del Liceo che ha ricevuto un libro e una somma in denaro.
Presente all’evento anche l’assessore alle politiche educative e scolastiche Caterina Mallamaci.
Appuntamento all’anno prossimo col Purgatorio…

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

collage fotografico della manifestazione. Elaborazione di Marco Mordini
locandina delle olimpiadi infernali.

MA…LA CURRIERA??

Alessandro Zangara

Da anni circola nella nostra amata scuola un giornalino, la Curriera.
Questa è nata cinque anni fa, e i primi redattori erano gli storici Wany e Zotti.
Durante la loro gestione si sprecavano gli elogi, meritatissimi, poichè il successo ottenuto dal giornalino era stato grandissimo, dovuto sia ad articoli diciamo “impegnati”, sia ad articoli un pò più seriosi.
Dopo la loro florida conduzione, i due redattori hanno lasciato il testimone, causa fine dell’esperienza scolastica, a due miei grandi amici: Federico Calemme e Dario Passaro.
Anche il loro è stato un biennio, ma ora inizia la polemica.
Molti professori, tra i quali non ho il timore di nominare la professoressa Mollo e il professor Paganini, si sono spesso lamentati della scaristà di contenuti del giornalino.
Si accusavano quindi i due redattori di non essere in grado di sapere gestire al meglio una risorsa importante all’interno della scuola, poichè il giornalino era (e dovrebbe essere) un mezzo grazie al quale sia possibile effettuare discussioni.
Inoltre si accusavano sempre i due redattori di non saper scrivere.
Ora, ammesso e non concesso che il giornalino peccasse di scarsità di contenuti, pechè farne una colpa ai due redattori?
Era forse colpa loro se non gli pervenivano articoli seri?
Non credo.
Ma un’ altra cosa, ben più importante, credo vada riconosciuta loro.
A differenza di quest’anno, il giornalino era (più o meno) puntuale.
Ora, care nuove redattrici, Federica Nuzzi e Chiara Briguori, dov’è il giornalino?
Io stesso ho mandato più di un articolo, ma il giornalino non c’è.
Le due già citate redattrici mi hanno dettiìo inizialmente che il nostro amato preside aveva proposto di fare un giornalino on-line, qui, sul sito della scuola (mancano per caso i fondi per poter stamparlo?), poi comunque mi avevano rassicurato sul fatto che sarebbe uscito al più presto.
Beh, siamo al 12 di Novembre, e ancora nulla.
Spero di riuscire a leggere un giornalino al più presto.
Bella
Zac

Decreto Fioroni

propongo un articolo tratto da: “il Sole 24 ORE”.

Scuola: addio debiti formativi. Da quest’anno si torna all’esame di riparazione.

Finisce l’era dei debiti formativi trascinati da una classe all’altra. Già da questo anno scolastico si torna all’esame di riparazione, che dovrà necessariamente essere superato entro il 31 agosto. Altrimenti lo studente dovrà ripetere l’anno.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha presentato questa mattina il suo piano per il recupero delle lacune nell’apprendimento, che dovranno essere colmate con lo studio estivo. Si accorciano, quindi, le vacanze per gli studenti “somari”, costretti sui libri sotto l’ombrellone come i loro fratelli maggiori: fino 1993, infatti, le materie in cui si era insufficienti venivano ripassate durante l’estate per poi presentarsi a settembre davanti a una commissione.
La scelta di tornare agli esami di riparazione nasce dall’allarme lanciato dal ministro: “Quarantadue studenti italiani su cento – afferma Fioroni – vengono ammessi con debito alla classe successiva. Solo uno su quattro lo recupera, gli altri vanno avanti comunque”. Una differenza rispetto ai vecchi esami di riparazione c’è: saranno le scuole a organizzare i corsi di recupero e le verifiche durante tutto l’anno scolastico. I corsi potranno essere tenuti sia dai docenti dell’istituto sia da soggetti esterni. “Una scuola seria ed esigente – sottolinea il titolare di Viale Trastevere – garantisce tutti ma soprattutto i più deboli: i ragazzi che non hanno alle spalle famiglie e condizioni sociali in grado di aiutarli a farcela comunque. Deve farlo la scuola”.
La novità sul recupero dei debiti formativi è contenuta in un decreto firmato dal ministro. “Come in campo economico – spiega Fioroni – i debiti si devono saldare. Attualmente invece a scuola questo non accade più per unaserie di motivi che questo decreto cerca di affrontare”.
Che la maggior parte degli studenti delle scuole superiori italiane non siano delle “cime” lo dimostrano i dati dello scorso anno scolastico: il 42% degli studenti delle superiori sono stati ammessi con debito alla classe successiva. Di questi il 43,4% aveva lacune in matematica, il 31,9% in lingua e letteratura straniera, il 18% in materie tecnico-professionali.
Fare arrivare all’università o sul mercato del lavoro uno studente senza basi solide per andare avanti é un danno irreversibile prima di tutto per il debitore, cioé i nostri ragazzi che non avranno più l’opportunità di colmare lacune vecchie e stratificate”.

Non posso che essere pienamente d’accordo con il Ministro della Pubblica Istruzione in quanto la scuola è un luogo che fornisce una formazione per il futuro di ciascuno di noi. Non mettere il giusto impegno in un’attività così importante, credo sia controproducente per ciascun studente.
Ricordo una frase che ripeteva spesso una mia prof: “Faber est suae quisque fortunae“! (Ciascuno è artefice della propria sorte).

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

Un video…

Valentino Gallo


La mia avventura in questo liceo è iniziata tardi, purtroppo, quel lontano 15 marzo 2005 quando mi trasferii dal liceo Einstein per cercare di non perdere un ulteriore anno scolastico… Mi è andata bene, l’anno non lo persi e conobbi tanti splendidi ragazzi e ragazze che mi hanno accompagnato durante tutto questo lungo e impervio viaggio che ci ha portato a quel tanto sudato pezzo di carta…
Ho avuto la fortuna di circondarmi di persone sincere, e nonostante ci sia voluto un po’ di tempo per riuscire a integrarmi, ho passato due anni e mezzo in una classe profondamente unita, cosa che – purtroppo – ho appreso non esserci stata nelle altre quinte…
così per piacere e per “sdebitarmi” ho deciso di fare questo video in onore della mia ormai ex classe, la 5E… in quattro minuti ho cercato di ripercorrere tre anni della nostra vita; non mi è stato possibile aggiungere filmati perché Vista è un sistema operativo del cavolo…
Detto ciò lascio il collegamento per vedere il video su Youtube, sperando che vi piaccia…

http://it.youtube.com/watch?v=SmCy2oMZHy0