Archivi categoria: Vita da prof.

Ora legale

Dal mio diario di un lontano anno scolastico:

Abita di fronte alla scuola Grulli, ma è sempre in ritardo. Faccio l’appello e, forza dell’abitudine, annuncio: «Grulli, assente».
«Ma prof, Grulli è al suo posto».
Beh, un po’ son giustificato. Sta barricato dietro uno zaino, in testa ha ben due cappucci e pare un giubbotto stropicciato.
Lo scuotono. Alza un poco la testa: sembra non dorma da tre giorni. Di nuovo crolla con la testa sul banco.
Riuscirò a recuperarlo?
Leggiamo Nietzsche. Mi compiaccio: tutti mi seguono. Ma Grulli no, lui dorme.
Lo chiamo a gran voce. Sobbalza, si scuote.
«Leggi».
Farfuglia, bofonchia e non capisce. I compagni ridono. Il povero Nietzsche ne esce male.
Me la sono voluta. Un’altra volta lo lascerò dormire.

Perdenti posto: pensieri in libertà

Anche il nostro istituto, come tanti altri, soffre per i tagli all’organico.
Sono lontano da scuola per gli esami. Così ho avuto qualche informazione dalla segreteria soltanto per telefono.

Avrei anche voluto sapere quale fosse il prezzo pagato da ogni scuola della provincia
I dati sul sito dell’Ufficio scolastico provinciale non ci sono, su quello dell’Ufficio scolastico regionale nemmeno. Nei siti dei sindacati? Neppure lì. Poco importante?

Il Calvino? Continua la lettura di Perdenti posto: pensieri in libertà

cena da prof

Anche i professori ‘sciallano’ ogni tanto! La mitica Prof. Pozzetto – referenteviaggi&festeggiamenti – ha colpito ancora. Il tavolo e lungo e non sono venuti proprio tutti tutti ma il grosso del corpo docente si è speso in splendida mangiata di pesce.
Se questa immagine non vi basta guardate qui: http://picasaweb.google.com/antomea/Itc_cena2010_06#

cena dei prof dell'Istituto Tecnico Commerciale

è proprio per tutti la PROVA DI ITALIANO?

Sotto l’intestazione del Ministero, il titolo recita:
P000 – ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE ed il sottotitolo prosegue:
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Ora, mi dico: sarebbe anche una bellissima traccia quella della tipologia A. Chi non non conosce Primo Levi? Ma sento dire: “ma noi non l’abbiamo fatto, prof!”
E… “ci sta!” per dirla come si usa tra quelli (i miei amati studenti, ndr) che hanno la fortuna di avere molti meno anni di me.
E nello stesso tempo mi chiedo: ma anche se l’avessero letto e studiato, quale curriculum studiorum è davvero in grado in questo momento storico di giustificare una traccia di esame di maturità in cui si chiede di affrontare un incipit siffatto:

“Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre anch’io un’«antologia personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una raccolta, retrospettiva e in buona fede, che metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su quanto è stato scritto. L’ho accettata come un esperimento incruento, come ci si sottopone a una batteria di test; perché placet experiri e per vedere l’effetto che fa.”

Quanti giovani diciotto/diciannovenni/ventenni hanno un’idea, almeno pallida, di cosa significhi “nel senso borgesiano di autoantologia”, “ci si sottopone a una batteria di test” o “placet experiri“?

E del resto, quanti rappresentanti politici eletti sono in grado di cimentarsi in simil tenzone?
Non è che per “borgesiano” capiscono “borghese” e ci infilano un H di troppo?
Ed infine, amaramente… chi se ne accorgerebbe?

Mi scuso in anticipo con quanti smentiranno questo mio commento.

A. Mealli
geodocente in via di sparizione. Tra quelli che resistono strenuamente e per sempre rimpiangeranno questa orrenda deriva.
Perché se la geografia è inutile… il latino è sparito dal comune patrimonio culturale da tempo e la lettura “era vizio innocente e tradizionale, un’abitudine gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di tempo, e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza”.

Blog in crisi

Gennaio 2009: 25.941 visite, un record. Però, da quando abbiamo installato il sistema di rilevamento statistico, una sola volta siamo scesi sotto le 10.000 visite, almeno sino al giugno 2009: 18.875.
Poi il calo.
Visite del 2010:

  • gennaio 2010: 8640 visite
  • febbraio 2010: 8676 visite
  • marzo 2010: 6.607 visite
  • aprile 2010: 6.634 visite
  • maggio 2010: per ora 4924 visite

Facebook?

Non lo dico per me. Questo è lo spazio di espressione di una comunità e l’uomo è un animale comunitario.
Comunità non è il gruppo di persone con cui mi trovo bene. Comunità è il gruppo di persone con cui collaboro per costruire qualcosa di buono.

Risolto il problema del precariato…

Da anni ci affannavamo a dirlo: il precariato dei docenti è iniquo. Lo Stato applica ai suoi dipendenti norme che altrove non ammetterebbe. Usa, spreme e sfrutta dei lavoratori, li licenzia a giugno sapendo già che li riassumerà a settembre: risparmia sulla retribuzione estiva come il più cinico degli imprenditori privati.
Uomini e donne, talvolta ad un passo dalla pensione, vengono chiamati, come braccianti a tappare le falle dell’istituzione.

Iniquo.

Ebbene, con la loro grande sensibilità umana, il capo del governo, il ministro della pubblica istruzione e il parlamento hanno deciso di affrontare il problema per risolverlo in maniera chiara. Basta con il precariato intellettuale!

Molto meglio la disoccupazione…

Con-fusione

Correggo i compiti e penso: «Piove, per fortuna».
Non lo dico per me. In quattro righe mi ha riformato la storia e la geografia.
Lo scopro ora: con il patto Molotov-Ribbentrop Stalin voleva la ottenere bassa Arabia e i Balcani.
Hitler, invece, doveva essere un buon patriota polacco: rivendicava alla Polonia Danzica ed il relativo “corridoio”.
Temo l’arrivo dei primi caldi: si potrebbero con-fondere anche altre materie.

Leibniz, Leibniz

«Leibniz, Leibniz, vieni, su, da bravo, vieni».
È una graziosa fanciulla cicciotta. Brilla d’allegria nella tiepida giornata. E chiama.
Leibniz si rotola ancora nell’erba, poi arriva festante, fradicio, lingua penzoloni.
Umida musata sui jeans. Puzza come un… cane bagnato, ma guadagna lo stesso qualche coccola.
«Perché lo hai chiamato così?»
«Voglio tanto bene al mio cane, così anche il filosofo diventa meno antipatico».

Non starò a difendere quel buon uomo di Leibniz. I posteri, si sa, son spesso ingrati.
E poi, Diogene avrebbe apprezzato.

calcolatrice di Leibniz
La calcolatrice di Leibniz è stata la prima calcolatrice meccanica della storia in grado di eseguire le quattro operazioni matematiche (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione)

Wien, Ich liebe dich

acquerello di Marco Pigni - il pullman che ci ha portato a Vienna
24 marzo 2010. Dodici ore in pullman: canti e simpatia.
acquerello di Marco Pigni - Hotel Hillinger
Hotel al di là delle aspettative, ma nostalgia della cucina di mamma.

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acquerello di Marco Pigni - Duomo di Vienna
Quanta vita attorno al duomo (e anche dentro).
acquerello di Marco Pigni - Tipica carrozza viennese
Romantico il giro in carrozza, but too expensive
acquerello di Marco Pigni - caffé viennese
Sacher e caffé: ti senti davvero viennese.
acquerello di Marco Pigni - Rotenturmstrasse, gelateria italiana
Ma i viennesi mangiano gelato italiano.
acquerello di Marco Pigni - il chiosco punto di riferimento per ritrovare il pullman
Wurstel e kebab: incontro di culture.
acquerello di Marco Pigni - il tram vicino alla fermata del pullman
E i tram coi colori austriaci…

 
Wien, Ich liebe dich

La quinta B

Acquerelli di Marco Pigni