Archivi categoria: Vita da prof.

malattie

il professor Paganini

Sto interrogando uno studente, ma le risposte non sono certo esaltanti. Vorrei evitare un’altra insufficienza e decido di chiedergli di parlare della peste del Trecento, un argomento che i più considerano facile.
Esordisce descrivendo malamente il processo di diffusione della malattia “nel 1317” dalla “Crinea” che starebbe “più o meno in Grecia” e poi arriva trionfante a parlare delle varianti della malattia (argomento che conosce benissimo, dichiara).
«Ci sono tre tipi di peste, ma la più pericolosa e micidiale di tutte è la peste semantica!».
Quando mi riprendo dalle risate, mi guarda offeso e dichiara: «Ma prof., c’è scritto sul libro!»
Gli dico di cercarsi sul vocabolario il significato della parola e si offende ancora di più: «Lo so bene! Semantico indica tutto ciò che riguarda l’aspetto del corpo e del viso».
Caro il mio Curci, ti voglio bene, ma temo che la peste semantica abbia infettato anche te e che tu snobbi troppo le poche medicine in grado di guarirti. Non si vendono in farmacia, ma puoi trovarle in libreria.
Chissà se un domani farai il giornalista…

Genitori

il professor Paganini

Nell’orario di ogni professore è compresa l’ora o le ore di ricevimento settimanale destinate ai colloqui con i genitori. Spesso è piacevole ed è bello poter dire: «Quanto è brava la sua figliola! Com’è in gamba il suo figliolo. Lei è veramente una donna fortunata! Lei è un uomo che molti invidierebbero!». Le mamme o, meno spesso, i papà arrossiscono di piacere, sembra che capelli gli si rizzino in testa per la soddisfazione e se ne vanno confusi e grati per quella semplice gioia.
Non è, purtroppo, sempre così.
Va ancora bene quando si può dire che le cose non vanno per il meglio, ma sì, sicuramente, si può sperare in un positivo cambiamento.
É triste, invece, segnalare difficoltà gravi o, peggio, atteggiamenti di disimpegno ostentato e continuativo. Si vedono i genitori sofferenti ed impacciati che chiedono: «Che cosa devo fare?» e sottintendono: «Dove ho sbagliato? Quali sono i miei difetti? Avrò i cromosomi difettosi?». così ci tocca consolarli, dire che è difficile con ragazzi di questa età, raccomandare che tengano duro e non si scoraggino.
Una volta, poi, sono arrivate anche le lacrime. Anch’io, allora, ho sentito un groppo in gola e una voce che mi ripeteva: «Tat Twan asi, Tat Twan asi – questo vivente sei tu!» e Schopenhauer, dal libro rimasto aperto, suggeriva di stringere in un abbraccio pietoso la creatura sofferente.
Come al solito, mi ha fermato il SuperIo (mai che si faccia gli affari suoi) dicendomi: «Altolà! La creatura sofferente ha una generosa scollatura ed una quinta di seno».
A volte, ancora, i genitori riservano sorprese, come quella madre che dopo avermi ascoltato pazientemente spiegare che Platone presenta qualche difficoltà, ma che ero complessivamente fiducioso, mi aveva salutato con le parole: «Sono proprio contenta che dica così. Sa, a mia figlia ci piace tanto il latino, e mi parla sempre di lei».
Per non dire di quel papà che, dopo avermi stretto con vigore la mano, non mi aveva dato tempo di parlare ed aveva iniziato l’elogio della figlia: «É bbrava, è bbrava, è bbrava la figlia mia!» ed aveva continuato inarrestabile per un quarto d’ora. Che figlia fortunata!

Ma io vi dico…

il professor Paganini

Devo riprendere a spiegare Kierkegaard. É stata una dura fatica far capire come si scriva e come si pronunci. Per farmi intendere ho raccontato aneddoti più o meno inventati, l’importante è che ci si creda, sul viaggio in Danimarca della mia collega Serena Augusta Carmo Felix de’ Doctis: tutto bene. Anche la spiegazione sullo stadio estetico, quello del don Giovanni e lo stadio etico, quello dell’assessore Guglielmo, marito fedele ha avuto successo: Sada vuole annotarsi alcune citazioni; le userà, immagino, per cuccare. Comunque assaporo il successo. Non siamo ancora all’applauso, non capita tutti i giorni, però arriverà, lo sento.

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Ricordo estivo

il professor Paganini


Anche quando sono in vacanza gli insegnanti sono sempre insegnanti. così, domenica 21 agosto 2005, mia moglie ha preteso un’uscita culturale: visita alla mostra Arte religione politica al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, acronimo PAC. Solo l’acronimo basterebbe a scoraggiare i meglio intenzionati, ma non certo la mia consorte artista.
Quando entriamo le opere esposte mi fanno un’impressione a metà tra i soprammobili di vimini ed il futurismo di inizio Novecento: «Siamo indietro di un secolo», penso.
Per consolarmi mi siedo su un muretto adattato a panca e guardo il giardino esterno.
Paola, però, mi chiama estatica per vedere i meravigliosi dipinti di Kazuo Shiraga.
«Che belli!» mi dice enfatica.
«E mi parono dipinti co’ piedi» fo io toscaneggiando. così mi becco un «Vergognati! Come al solito mostri il lato grossolano della tua personalità».
Poi leggiamo dal foglio di presentazione: «Shiraga dipinge con i piedi: appeso a una corda oscilla sulla tela stesa a terra e cosparsa di grumi di colore».
Che io sia diventato un grande critico d’arte?

GLORIA!, VIKTORIA!

GLORIA!, VIKTORIA!, ovvero:
Dell’Ascesa di un Uomo.

E’ indubbio che in questo ‘secolo brevissimo’, oltre alle date infauste a
noi tutte note, se ne elevi una che segnerà gli annali di storia: il venerdi
2 dicembre, giorno in cui ,dalla Regione più immediata al cuore del Vecchio Continente, è stato incoronato monarca illuminato dei
webmaster scolastici l’ineffabile, il cesareo

“König Paganini der Große”.

A prezzo di indicibili prove morali e fisiche note solo a pochi intimi,
l’Uomo è asceso ai fasti della gloria e del trionfo. E’, l’ora della
celebrazione e del riconoscimento, si faccia largo intorno a lui, si
allontanino gli adulatori dell’ultima ora. Non resta agli ammutoliti
colleghi che l’hanno visto nascere umile uomo di registro e cancellino, che ammirarlo tra i fumi d’incenso, in tutta la sua (anche corporea perché no?) statura.

Che rimane, se non sottolineare lo smisurato disegno che muove i passi di questo aulico ‘magister’ ben raffigurato dalla splendida vignetta del
prof.Colavolpe?
Già nascono detrattori e scettici, inevitabili compagni della gloria. Sei
“up the wheel” o aureo Paga, a magnifiche sorti e progressive.

Tuo indegno ma divoto collega, MARCO PIGNI

Tra Disney e Star Trek

il professor Paganini

In sala prof Sergio Cappellini ha la faccia di chi non sa se ridere o se piangere, se estrarre la scimitarra o cambiare mestiere.
Mi racconta che oggi ha interrogato un’alunna di quarta sulla Rivoluzione Francese e si è sentito dire: «Vennero convocati gli Stati Generali, che non si riunivano più dai tempi del Re Leone».
Vorrei consolarlo, ma anche supporre che la fanciulla abbia distrattamente confuso con il Re Sole non è di grande aiuto, dato che nel 1614 non era ancora nato.
Non resta che pensare ad una rivoluzione storiografica. In realtà Luigi XIII fu cacciato dal trono, Simba fu incoronato e Timon e Pumba governarono il paese meglio di Richelieu.
Intanto, in Inghilterra, Dumbo…
Ma se la fanciulla che non conosco ha voluto dare alla Disney un’alta dignità storiografica, i miei alunni hanno saputo fare di più: nel compito di storia sulla peste del Trecento hanno scritto che i nemici (ed è inquietante non sapere quali né di chi erano nemici) catapultavano i malati di peste al di là delle mura delle città assediate (immagino per far loro provare un’ultima volta l’ebbrezza del Luna Park) e con questo Dario Argento può ben ritirarsi.
Ma anche quanto a fantascienza non si scherza. Dovete sapere che la Crisi del Trecento portò ad abbandonare i tessuti di lusso a favore di quelli sintetici, presumo introdotti dal capitano Kirk durante un viaggio nel tempo.
Saranno tutti registi e sceneggiatori.