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Evento informativo sulla gestione rifiuti

Il giorno 26 maggio alle ore 20.30 presso la Cascina Grande a Rozzano ci sarà un evento informativo promosso dall’Osservatorio Permanente Ambiente del Parco Sud e sostenuto da molti comitati di zona nonchè patrocinato dal comune di Rozzano.

Interverrà il professor Paul Connett chimico e esperto internazionale che si occupa da anni dei problemi legati alla gestione rifiuti.

L’incontro è finalizzato a sensibilizzare la cittadinanza e (soprattutto) gli amministratori sulle tematiche ambientali e sulla concreta e reale possibilità di applicare modelli di smaltimento rifiuti compatibili con le esigenze del territorio e fuori dalle logiche speculative che cercano di convincere l’opinione pubblica della necessità degli inceneritori.

Venire per credere, anzi per capire meglio 🙂

maggiori informazioni su facebook

peppe ambrosio

coordinatore

Osservatorio Permanente Ambiente

Risolto il problema del precariato…

Da anni ci affannavamo a dirlo: il precariato dei docenti è iniquo. Lo Stato applica ai suoi dipendenti norme che altrove non ammetterebbe. Usa, spreme e sfrutta dei lavoratori, li licenzia a giugno sapendo già che li riassumerà a settembre: risparmia sulla retribuzione estiva come il più cinico degli imprenditori privati.
Uomini e donne, talvolta ad un passo dalla pensione, vengono chiamati, come braccianti a tappare le falle dell’istituzione.

Iniquo.

Ebbene, con la loro grande sensibilità umana, il capo del governo, il ministro della pubblica istruzione e il parlamento hanno deciso di affrontare il problema per risolverlo in maniera chiara. Basta con il precariato intellettuale!

Molto meglio la disoccupazione…

Video scandalo, Milano condanna Google

Tre dirigenti di Google sono stati condannati dal tribunale di Milano per un video publicato, ovviamente, da un utente della nota piattaforma.
L’accusa è quella di aver consentito la pubblicazione del video in cui un ragazzo autistico viene seviziato da alcuni coetanei.
Personalmente ritengo la sentenza del Tribunale un gesto insensato e privo di ogni consapevolezza, in poche parole lo ritengo uno schifo.
E’ difatti impossibile per Google, proprietaria di YouTube, visionare ogni singolo video caricato sulla piattaforma stessa; difatti YouTube cancella o intima la rimozione di video appena vi sono delle segnalazioni.

Porterei alcuni esempi tratti dal post sull’argomento sul blog di Beppe Grillo (beppegrillo.it): “Se viene scritto su un muro un insulto diffamatorio, non si può condannare il proprietario dello stabile per averlo permesso o non averlo cancellato immediatamente. Se si usa il telefono per diffondere notizie che dovrebbero essere protette dalla privacy non si denuncia la compagnia telefonica.”

Caz… Ho preso una multa!

Questo messaggio deve servire a tutti quelli che come me hanno preso la patente fra invidia e ostilità altrui.

1° regola: non farti vedere dalla polizia con qualcuno dietro. Se vedi una macchina della polizia liberati del passeggero. E’ preferibile dotarlo di un paracadute.

2° regola (nuova): non superare il rosso vicino all’edicola di  Fizzonasco

La preservazione di un dogmatismo ferreo che avidamente gli automobilisti più anziani imparano nel tepore delle loro vetture è per noi giovani guidatori una condanna. Al raccordo fra via Fizzonasco e via Curiel un apparecchietto di dubbia utilità cattura fotografie, fino ad ora di pranzo, durante la permanenza del rosso. Se anche voi credevate che quel rosso fosse un rosso come un altro, un semplice segnale di precedenza, fareste meglio cambiare idea.

IL GIORNO DI NATALE NEL 2009

ai tempi di oggi andrebbe così ….meditate gente!

25 dicembre 2009

“Trovato neonato in una stalla – La polizia e i servizi sociali indagano”
“Arrestati un falegname e una minorenne”

BETLEMME, GIUDEA –

> L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino, grazie alla
> segnalazione di un comune cittadino che aveva scoperto una famiglia accampata in una stalla.
> Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da
> assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un neonato avvolto in
> uno scialle e depositato in una mangiatoia dalla madre, tale Maria H.
> di Nazareth, appena quattordicenne.
> Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi blindati delle forze
> dell’ordine, un uomo, successivamente identificato come Giuseppe H. di
> Nazareth, ha opposto resistenza, spalleggiato da alcuni pastori e tre
> stranieri presenti sul posto.
> Sia Giuseppe H. che i tre stranieri, risultati sprovvisti
> di documenti di identificazione e permesso di soggiorno, sono stati
> tratti in arresto. Il Ministero degli Interni e la Guardia di Finanza
> stanno indagando per scoprire il Paese di provenienza dei tre
> clandestini. Secondo fonti di polizia i tre potrebbero infatti essere
> degli spacciatori internazionali, dato che erano in possesso di un
> ingente quantitativo d’oro e di sostanze presumibilmente illecite. Nel
> corso del primo interrogatorio in questura gli arrestati hanno riferito
> di agire in nome di Dio, per cui non si ecludono legami con Al Quaeda.

> Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al laboratorio per
> le analisi. La polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in cui
> è stato portato il neonato. Si prevedono indagini lunghe e difficili.
> Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso in mattinata,
> si limita a rilevare che il padre del bambino è un adulto di mezza età,
> mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori si sono messi in
> contatto con le autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto
> tra i due. Nel frattempo, Maria H. è stata ricoverata presso
> l’ospedale di Betlemme e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche.
> Sul suo capo pende l’accusa di maltrattamento e tentativo di abbandono
> di minore. Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute mentale
> della donna, che afferma di essere ancora vergine e di aver partorito
> il figlio di Dio. Il primario del reparto di Igiene mentale ha dichiarato
> oggi in conferenza stampa: “Non sta certo a me dire alla gente a cosa
> deve credere, ma se le convinzioni di una persona mettono a repentaglio
> – come in questo caso – la vita di un neonato, allora la persona in
> questione rappresenta un rischio sociale. Il fatto che sul posto siano
> state rinvenute sostanze stupefacenti non migliora certo il quadro.
> Sono comunque certo che, se sottoposte ad adeguata terapia per un paio
> di anni, le persone coinvolte – compresi i tre trafficanti di droga –
> potranno tornare ad inserirsi a pieno titolo nella società.”
> Pochi minuti fa si è sparsa la voce che anche i contadini
> presenti nella stalla potrebbero essere consumatori abituali di droghe.
> Pare infatti che affermino di essere stati costretti a recarsi nella
> stalla da un uomo molto alto con una lunga veste bianca e due ali sulla
> schiena (!), il quale avrebbe loro imposto di festeggiare il neonato.
> Un portavoce della sezione antidroga della questura ha così commentato:
> “Gli effetti delle droghe a volte sono imprevedibili, ma si tratta
> senz’altro della scusa più assurda che io abbia mai sentito da parte di
> tossicodipendenti.”

BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980

Il 2 Agosto di 29 anni fa, era il 1980, esplose una bomba nella stazione di Bologna che uccise 85 persone. Fu individuato un colpevole: il terrorista Valerio Fioravanti. Fu condannato a 8 ergastoli. Lo scrivo anche a lettere: OTTO.
Oggi, 4 Agosto 2009, Valerio Fioravanti èstato scarcerato dopo 26 anni di reclusione.

Non so cosa ne pensiate voi. IO MI VERGOGNO.

Il mio pensiero va ai familiari delle vittime di quella strage. In Italia la giustizia non esiste,non prendetevela più di tanto.

Intervista a FERDINANDO POMARICI

PROCURATORE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI MILANO:

FERDINANDO POMARICI.

L’infiltrazione mafiosa in Lombardia rappresenta una questione complessa.

L’organizzazione più attiva in questo territorio è la “ndrangheta calabrese”, soprattutto in città e nell’hinterland milanese; minore diffusione in questo ambito hanno mafia siciliana e camorra napoletana, o altre organizzazioni come la sacra corona unita pugliese.

Le prime forti infiltrazioni si sono avute negli anni Settanta, in coincidenza con i primi sequestri di persona a scopo di estorsione, ad opera di personaggi inviati al confino, che trovano la maniera di inserirsi nel tessuto criminale, con un vero e proprio boom in quello stesso periodo.

Già allora cominciai ad occuparmi di questi fenomeni tipici della ndrangheta, che produssero enormi profitti per i criminali e che servirono successivamente a finanziare altri delitti mafiosi.

All’inizio pensavamo molto a salvaguardare l’incolumità dei sequestrati, ma visto che ciò arricchiva i criminali ed addirittura consentiva loro di investire in modo ulteriormente criminoso il ricavato, decidemmo di cambiare strategia non consentendo di pagare i riscatti in modo da creare una sorta di doppio ostaggio (inteso come gioco di parole), uno in mano loro ed un altro in mano alla magistratura; inducendo a liberare gli ostaggi . In questo modo il sequestro di persona venne scemando. A questo punto avviene un’ evoluzione del fenomeno criminoso. La mafia diversifica l’attività investendo gli ingenti patrimoni accumulati in varie attività illecite: dal raket del gioco d’azzardo, all’usura, alle estorsioni ai danni di attività economiche di vario tipo, al traffico della droga, fino ad arrivare al riciclaggio di danaro sporco proveniente da tutte le attività illecite.

Per riciclaggio si intendono due ipotesi di fatto: 1. quella originaria che consiste nel nascondere la provenienza delittuosa del danaro derivante da attività criminale, per impedire che dall’utilizzo di quello stesso si possa risalire all’autore del reato. Un esempio di questa prima ipotesi era la classica rapina in banca di una grande quantità di banconote che non si potevano spendere immediatamente nei luoghi adiacenti al posto in cui erano state sottratte; altrimenti si sarebbe corso il rischio di essere facilmente identificati. Per cui il malloppo era affidato a terzi perché venisse custodito e riutilizzato in altri momenti, i criminali davano a questi ultimi una percentuale sulla rapina effettuata ( intorno al 60%), in banconote “pulite”, ossia non provenienti da rapina; mentre il “custode” utilizzava in seguito l’intera quantità.

All’epoca si usavano molto gli “spalloni”; persone che attraversavano abitualmente a piedi il confine tra Italia e Svizzera, (dediti anche al contrabbando delle sigarette),che, una volta giunti dall’altra parte, consegnavano al soggetto indicato i soldi da depositare tranquillamente in banca, sfruttando la normativa favorevole che consentiva di non effettuare controlli bancari. Da qui attraverso vari canali finanziari i soldi venivano trasferiti nei famosi “paradisi fiscali” tipo le isole Cayman piuttosto che le Bahamas e, anche in Europa in posti come il Lussemburgo o Liechtenstein.

Alla fine di questo percorso tutto il malloppo della rapina iniziale poteva essere speso con relativa tranquillità; quindi nella prima ipotesi il riciclaggio avveniva addirittura in “perdita” per chi aveva commesso il reato.

Successivamente fu escogitato un sistema di riciclaggio che oltre a non fare perdere, permetteva di guadagnare, creando una rete di usurai che davano in prestito, a persone in difficoltà economiche, soldi derivanti da traffici diversi; ottenendo così il doppio vantaggio di guadagno e una certezza di non rivelarne la provenienza sfruttando la condizione del malcapitato.

Fin qui abbiamo descritto la prima ipotesi del riciclaggio, ossia la forma del nascondere la provenienza del danaro, accettato senza fare le comunicazioni dovute alla banca d’Italia e agli organi di vigilanza. Poi però è successo che questo si è ritorto contro di loro, perché nel momento in cui il mafioso aveva bisogno degli appoggi del funzionario di banca doveva poter contare sulla sua collaborazione. Quindi il funzionario di banca veniva in qualche modo ricattato per accettare quel denaro senza fare le denunce necessarie. Per cui anche tramite l’Istituto del credito vi era l’attività economica di queste imprese, che potevano contare su un afflusso costante di capitali: provenienti dall’attività propria delinquenziale, e dagli istituti di credito compiacenti che in caso di necessità erogavano i crediti, sapendo di non rischiare nulla perché le somme sarebbero ritornate.

L’altro aspetto criminale di queste imprese è che gli eventuali concorrenti dello stesso settore venivano normalmente minacciati ( vengono) a non operare in determinati settori o in determinate zone, perché, possedendo quelle zone, succede spesso, ad esempio nel campo edilizio, che ci sono imprese che vogliono costruire in determinate zone e gli capita che gli venga bruciato uno scavatore, che venga fatto un attentato al cantiere, che venga fatta una minaccia di morte ecc. In modo tale pian piano queste imprese capiscono che per loro non è conveniente e si ritirano dal mercato, così le imprese mafiose hanno anche il vantaggio di poter lavorare senza una concorrenza effettiva, con tutti i vantaggi che ne derivano; poiché se c’è una concorrenza vera i prezzi si abbattono, in quanto se io e te dobbiamo concorrere allo stesso appalto io cerco di aggiudicarmelo e faccio un’offerta più bassa, poi anche tu farai l’offerta più bassa, e quindi alla fine l’ente appaltatore andrà a scegliere l’offerta migliore. Questo comporta l’abbassamento del prezzo e il miglioramento della qualità del servizio, perché se noi lavoriamo bene ad un prezzo contenuto domani ci verrà rinnovato l’appalto. Se io lavoro da solo perché non ho alcun concorrente, il prezzo lo faccio io, e la qualità del lavoro è quella che è, me ne frego perché tanto non avrò concorrenza anche negli appalti successivi. Questo è attualmente il canale tramite il quale lavorano le imprese mafiose per quanto concerne i rapporti con gli enti pubblici che aggiudicano gli appalti.

Cosa succede: oggi gli enti pubblici per aggiudicare l’appalto ad una qualunque impresa debbono avere il certificato cosi detto “antimafia” che viene rilasciato dal prefetto, cioè qualunque impresa per avere un aggiudicazione di un appalto conferito da un comune, da una provincia, da una regione, deve produrre un certificato antimafia da cui risulta che quella società è stata controllata. Questo certificato risulta intestato a persone che non hanno niente a che vedere con la mafia, persone incensurate, che hanno sempre lavorato regolarmente ecc.. però purtroppo troppo spesso capita che questo certificato è solamente un pezzo di carta: o perché spesso queste società sono intestate a teste di legno, presta-nomi ecc…; o perché capita che poi queste imprese appaltatrici operano con lo strumento dei sub-appalti, cioè ricevono l’appalto, poi fanno sub-appalti ad altre imprese, che dovrebbero essere teoricamente comunicati, ma non sempre vengono comunicati e alla fine i lavori o parte dei lavori vengono attribuiti ad imprese certamente non segnalate. Quindi con questo duplice sistema: o del presta-nome o dei sub-appalti, si scavalca quel controllo antimafia. Ovviamente quanto più la torta è grande tanto più i topi ci saltano dentro, abbiamo avuto modo di verificare che in tutti i grandi appalti si sono buttati sempre esponenti di imprese mafiose, riconducibili ad attività criminali. L’abbiamo verificato nei lavori della TAV, nei lavori relativi all’aumento di una corsia sulla Milano-Torino, quando si è cominciato a parlare dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina e già adesso che si comincia a parlare dell’Expo . Già adesso abbiamo alcune indagini in corso e il segnale è evidente che ci sono imprese che fanno capo sicuramente ad esponenti mafiosi, che si stanno attivando per individuare gli appalti che possono arrivare ad aggiudicarsi per il tramite o di presta-nomi o per il tramite di sub-appalti.

Il procuratore è stato intervistato da Davide Iannone e Giovanni La pietra in occasione del lavoro sull’Expo

CHE CAVOLO STA SUCCEDENDO?

ITALIA: Lega Nord: 10,2 %

INGHILTERRA: Per la prima volta il British National Party, di chiara ispirazione neofascista, conquista dei seggi al Parlamento Europeo.

Non so cosa ne pensiate voi, ma secondo me qualcosa sta andando storto. Molto storto. Il problema non è che vinca la destra, il problema sono le idee che circolano. Ok essere conservatori, ma qua si sta oltrepassando il limite. Un italiano su 10 (anche se sarebbe più corretto dire un elettore su 10, vista l’alta percentuale di astensionismo…34,9 %… che vergogna) ha votato un partito che ha leso uno tra i diritti umani più importanti, il diritto d’asilo. In Inghilterra un partito fascista, e ripeto fascista, ha preso abbastanza voti per avere dei seggi in Parlamento Europeo.

Non penso ci sia bisogno di commentare più di tanto questi risultati. Io mi limito a riportare le parole di un signore che di sicuro sarà stato meno idiota di me.

«Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.»

Benjamin Franklin

Expo e Parco sud: intervista al sindaco di Rozzano

  1. D: In aria di Expo 2015, sono previsti interventi sul territorio di Rozzano, quali la costruzione di infrastrutture o grandi edifici?
    R: C’è un’impresa interessata a sviluppare un’area al di là del naviglio. Si sono confrontati con noi in comune ma non abbiamo mai approfondito più di tanto la questione. Allo stato attuale non ci sono ipotesi ben chiare ma non c’è da escludere la possibilità di costruire un alto edificio. Tuttavia, ripeto, siamo in una fase molto interlocutoria.
  2. D: Uno dei punti forti della nostra città è proprio il verde. Bisognerà quindi proteggerlo.
    R: Vogliamo ovviamente tutelare il verde. Resta il fatto che ci sono delle proprietà sviluppabili in mano ai privati. Troveremo un accordo per evitare che diventi un operazione molto pesante dal punto di vista dell’edificazione e per far sì che si vada verso uno sviluppo compatibile e soprattutto rispettoso del verde e dell’ambiente.
  3. D: Per quanto riguarda il naviglio, si può pensare di renderlo di nuovo navigabile in previsione dell’Expo?
    R: In realtà il nostro naviglio è navigabile attualmente ma non è utilizzato come via di trasporto. Ad esempio il Naviglio Grande che interessa le aree di Corsico e Gaggiano è utilizzato dal punto di vista turistico. Comunque il nostro Naviglio è dotato di tutte le predisposizioni che consentirebbero la navigazione. Certo è che questa è stata una grande opera pensata da Leonardo e quindi di una valenza importantissima e sarebbe bello pensare ad un trasporto in grado di utilizzare di nuovo il canale. D’altronde mi rendo conto che oramai il flusso di merci che attraversa i nostri territori è talmente grande che forse il nostro Naviglio non sarebbe in grado di sopportarlo.
  4. D: Secondo Lei, quali svolte sociali ed economiche ci potrebbero essere nel Parco Sud grazie all’Expo 2015?
    R: Il Parco Sud va tutelato innanzitutto. È un ampio territorio in cui ci sono più di sessantun comuni e sono comprese alcune porzioni di Rozzano, aree che siamo intenzionati a difendere dalla speculazione anche edilizia. Nello specifico però penso che quel territorio possa essere valorizzato: ad esempio ci sono attività di agriturismo e altre di questo tipo che, sviluppandole, possono garantire anche occupazione e migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini pur essendo attività compatibili con l’ambiente. E’ una grande opportunità.

Il sindaco non ha rivisto il testo dell’intervista.

Lorenzo Farina – Tommaso Santagostino