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L’uomo nella storia

Ciao! Sono una matricola e frequenterò la facoltà di Scienze Politiche. Una mattina insolitamente cinerea di metà agosto mi sono recato in segreteria per l’immatricolazione ed ho scorto un giornale intitolato “Inchiostro simpatico”, che ho letto con vivace e vorace curiosità. Ho profondamente apprezzato in particolare l’articolo di Erika De Bortoli (“Ritorno alla storia”) sul tema della coscienza storica.

É infatti fondamentale che ogni individuo non si limiti all’apprendimento di alcune informazioni, ma che sia in possesso di una matura coscienza politica imprescindibilmente connessa ad una solida conoscenza storica. Il recente e amaro responso delle elezioni primarie in Germania, cagionato dall’abnorme percentuale di indecisi, ha determinato l’ingovernabilità del Paese (almeno fino ad oggi, sabato 24 settembre) ed ha messo in luce i danni derivanti dalla mancata presa di posizione politica di una porzione consistente del popolo tedesco.
Nel mondo odierno si esalta l’estrema velocizzazione della comunicazione. La nostra epoca sta assistendo ad una circolazione sempre più vorticosa di informazioni. Il nostro mondo è definibile come “l’Età della Comunicazione”. Ma comunicare equivale a pensare? I pensatori sono in via d’estinzione?
É invece necessario che la classe dell’intellighenzia italiana si avvalga di autentici pensatori, non di parolai e ciarlieri di nulla, anzi per dirla alla maniera di Erika, di comunicatori del “nulla che avanza”. L’immenso Aristotele ci ricorda che l’uomo è uno “zohon politicon”, cioè un animale politico: tende quindi naturalmente a vivere con i propri simili per comunicare. Ma l’uomo, ogni uomo, è dotato di pensiero ed è incline alla conoscenza.
Un altro tesoro dell’uomo, oltre al pensiero, è l’esperienza. Per questo motivo è necessario, come ha sostenuto Erika, che si conosca la piccola e la grande Storia. Per piccola storia si intende quella dei propri familiari, dei genitori in primis, per tentare a superare le difficoltà di comunicazione e di comprensione tra due diverse generazioni. La conoscenza della grande Storia è invece essenziale perché, come afferma il filosofo Giambattista Vico, nella storia si verificano spesso dei corsi e ricorsi. Non a caso ci si serve sovente dell’espressione “historia docet”. La conoscenza del passato, sia a livello familiare, popolare, che storico a tutti gli effetti, può aiutarci a comprendere ed interpretare i meccanismi del presente perché “historia magistra vitae est”.
Una radicata coscienza storica potrà soprattutto consentire all’umanità di dare una memoria al futuro ed un futuro alla memoria.

Maurizio Capone

E’ dura ragazzi

ciao ragazzi,
come va?
noi iniziamo il quinto e si spera l’ultimo anno in questo liceo e già la tensione e un po’ di paura si fanno sentire ma sono sicuro che passerà…
colgo l’occasione per augurare un ottimo e felice anno scolastico a tutti i miei compagni di classe e a tutti quelli che stanno frequentando la quinta…
auguro di cuore buon viaggio ai ragazzi che hanno iniziato recentemente la prima…
buona fortuna a tutti
ciao Alberto

ultimo anno

bella raga,
sta inziando l’ultimo anno scolastico…
dovrebbe essere l’anno del grande impegno, ma dopo 3 giorni la voglia è già finita!!!!

speriamo nella disposizione strategica dei banchi! io, luca (galmo), berto, simo!!! SPETTACOLO!!!!!
+ ke parlare di scommesse al punto snai e primine cozze nn si fà!
ieri abbiamo vinto 84 euro!

ci si becca…
ciao Fede!!

Primo giorno…

Marco Mordini e un'autoambulanza sullo sfondo

Oggi al Calvino, come in altre scuole milanesi e lombarde, hanno avuto inizio le lezioni del nuovo anno scolastico 2005/2006.
Alle ore 9.15 gli studenti del Liceo Scientifico sono entrati nell’Istituto.
Gli alunni delle classi prime si sono recati nell’auditorium dove hanno ricevuto il saluto del preside, Marco Parma, che dopo un breve discorso di benvenuto ha fatto l’appello e indirizzato i ragazzi nelle classi accompagnati dai docenti. Gli studenti più grandi, invece, si sono recati direttamente nelle proprie aule.
Il rito per gli alunni dell’Istituto Tecnico si è svolto in maniera analoga. Infine il preside e alcuni docenti si sono riuniti nell’auditorium con i ragazzi di quarta e quinta dell’ITC, “le classi parzialmente decentrate“, per illustrare e chiarire ulteriormente la loro inconsueta condizione nella nuova piccola succursale in viale Liguria.
Alle ore 12.15 il primo giorno di scuola è terminato. Da domani si inzia con l’orario pieno.
Citando le parole del preside si può affermare che il nuovo anno scolastico del Calvino si è aperto “in maniera ottimale”.

Marco Mordini, (purtroppo) ex-quinta A Liceo Scientifico.

Genitori e studenti delle classi prime in auditorium. Foto di Marco Mordini
Genitori e studenti delle classi prime in auditorium.
Il preside Marco Parma. Foto di Marco Mordini
Il preside Marco Parma mentre fa l’appello.
Alcuni genitori chiedono delucidazioni al dirigente scolastico. Foto di Marco Mordini
Alcuni genitori chiedono delucidazioni al dirigente scolastico.
Alle 12.15 terminano le lezioni. Foto di Marco Mordini
Alle ore 12.15 terminano le lezioni e gli studenti abbandonano “esausti” l’istituto…

“NEWS” DALLA PRESIDENZA: PSEUDOINTERVISTA D’INIZIO D’ANNO

Come “apre” quest’anno scolastico, preside? In modo ottimale, direi, almeno per quanto riguarda gli aspetti organizzativi. I “buchi” in organico sono pochissimi, banchi e sedie ci sono. Siamo perfettamente pronti a partire e raccogliamo i frutti del nostro lavoro estivo: mio, dei docenti collaboratori, del personale di segreteria.

Dunque non ci saranno difficoltà…
É presto per dirlo: volevo solo sottolineare che abbiamo fatto di tutto per prevenirle. Quest’anno la situazione è più complessa che negli anni scorsi, perché avremo una succursale (pur piccola) da gestire, a Rozzano in viale Liguria.

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Addii

Finiti gli esami. Tempo di addii.
Vi rivedrò a settembre, quando verrete a vendere i libri usati (non vendete, vi prego, lo Strumia). Poi vedrò solo qualcuno sempre più saltuariamente o, magari, vi incrocerò al supermercato e ci saluteremo con la fretta di chi è pressato dal correre della vita.
Così ve lo dico adesso: è stato bello!
Ringrazio Dio e voi per il dono ricevuto: tre anni gioiosi, anche quando fingevo di voler cambiar mestiere.
Ora, andate e non lasciatevi intimidire da nessuno: meritate tanto. E non dico per i risultati scolastici; quelli sono secondari: un voto non vi misura.
Vale anche per chi non ha avuto il successo sperato e dovrà pazientare ancora per un anno: anche ottimi colleghi, amatissimi dai loro studenti, hanno impiegato più tempo del previsto per concludere la scuola superiore.

Vatti a fidare…

Caricatura del prof. Paganini in forma di ragno al centro della tela con computer - opera del prof. Nello Colavolpe

Vatti a fidare degli amici!
Colavolpe mi ha ridotto che neanche Gregor Samsa.
Nemmeno Kafka sarebbe arrivato a tanto.
E poi dicono delle armi! Le matite sono più pericolose. Bisognerà introdurre un permesso speciale: il porto di matita.
Almeno, però, mi ha lasciato il computer: mi consolerò pensando che sono al centro del web.

il Paga