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NOTIZIE DA… ALTROVE

Dicono in tutte le regioni d’Italia: “Tutt’il mond’è’n paese”, oppure “Tutto il mondo è paese”, secondo una ventina di pronunce regionali differenti. E questo detto ti torna in mente in tutte le sue variabili dialettali, quando vedi che (dannazione) le scuole si somigliano tutte; e che i comportamenti dei docenti presentano ovunque la stessa gamma di variabili, grosso modo replicandosi uniformemente da luogo a luogo.
Oggi, prima della prova gli studenti del liceo *** s’accalcavano alle porte (un po’ pericolosamente) per sprintare verso gli ultimi banchi delle aule. Io ho aperto loro dicendo: “Chi entra per primo va al primo banco”. C’è stato un attimo di imbarazzo, ma poi la volata è scattata; come ogni anno, come dovunque.
In tutte le aule si è entrati vociando e sgomitando, salvo una.
Lì la professoressa occupava (senza troppa fatica) tutta la porta; aveva un foglietto in mano, con la famigerata “piantina della classe”. Si era preparata la miglior combinazione per ostacolare le copiature, inframmezzando fra loro i più bravi e i meno bravi. Mirabile.
Il foglio ministeriale diceva: “E’ consentito soltanto l’uso di calcolatrici non programmabili”. E che vuol dire esattamente “non programmabili”? Se n’è dedotto, in quella classe, “nessuna calcolatrice”. Amen. Siamo nell’era del computer, ma una calcolatrice fa paura.
Uscito di lì, sono passato alla classe di un vecchio professore, severo decano della matematica in quel liceo.
Lì ognuno aveva la sua brava (e bella) calcolatrice scientifica; e su un banco il professore aveva lasciato una copia del tradizionale “Dodero-Baroncini”. Chi ne aveva bisogno si alzava e lo sfogliava liberamente. “Non serve – ha detto il professore – come non servono le calcolatrici; ma dà sicurezza”.
Appunto.

Impressioni di un esame..

Ebbene… il fatidico giorno della prova di matematica è arrivato. Cartelle piene di righelli matite calcolatrici.. una bella preghierina a quel santo lì, un’altra a quel santo là.. Ne avrò dimenticato qualcuno…? ma no..
all’entrata le facce parlano da sole. Pallori, occhiaie, sguardi rassegnati, ultime formule da riguardare, rumore di denti che battono…
si entra.
Nella vita di uno studente del Liceo scientifico la prova di matematica è come il patibolo. Ce la farò…? e se non ce la dovessi fare…? e se oggi vado in palla…? Quanti pensieri.. Forse sarebbe meglio concentrarsi sul foglio che ho davanti. Bene bene. Allora.. ” una corda di lunghezza l..” . . . Oddio, già non capisco. No no aspetta.. ah si ci sono. Dunque se non mi sbaglio.. eh no, mi sbaglio. Aiutoooo.. voglio la mamma.
Ti guardi attorno nella speranza che qualcuno ti infonda la sua saggezza, poi guardi in alto aspettando l’illuminazione divina… Boh, proviamo il secondo problema.. allora.. no, niente non ho capito. Torniamo al primo. Oddio mi devo scordare di uscire con un buon voto, me la sono giocata.. ma forse…….
….forse… se pongo questo uguale a x… si, sembra venire.. mi volto, chiedo conferma.. mi dicono che sto facendo giusto.. la prof mi becca che parlo.. poco importa, adesso ho un barlume di speranza.. tutto ad un tratto tornano in mente le ore di matematica e gli esercizi svolti… ce la posso fare.

Maledetta agitazione.

..e domani si replica..

FORMULARI, ILLUSIONI E UN ADDIO

Ragazzi, il formulario di matematica è come la coperta di Linus: tiene caldo, e basta. Guai a chi si illude di poterne fare il talismano della perfetta seconda prova: dove peraltro, attenzione attenzione, ciò che si può utilizzare è specificato in calce al testo della prova stessa. Quindi, se c’è scritto sul foglio che vien da Roma “i candidati possono utilizzare…”, si usano i formulari; se no, no, e non c’è né Strati né Guerra che tenga.
Analogamente, nella terza prova decide la commissione: per cui, se è ammesso (che so) il vocabolario di inglese monolingue non si può usare il bilingue… eccetera.
Ma mi chiedo: chi, e perché, pone divieti a priori? Qual è il senso del mandare a memoria, ad esempio, le formule di postaferesi? Io all’esame di maturità le avevo avvolte nel fazzoletto da naso (e lì, per fortuna, sono rimaste). Forse c’è qualcuno a cui piace complicare inutilmente la vita; o che, semplicemente, non ha ancora capito che oggi la cultura non è mandare a memoria, ma saper utilizzare le informazioni giuste al momento giusto e nel modo giusto. E che non ha capito che il compito del docente non è far ripetere nozioni, ma far risolvere problemi in modo originale.

“Never mind”: lasciamo da parte i formulari e, tramite il “blog”, fatemi rinnovare il mio saluto affettuoso e il mio augurio di ogni bene e di pienezza di vita, non solo di felicità. Non date troppa importanza ai centesimi che usciranno sul tabellone, ma a quello che siete riusciti a essere o diventare in questi anni. Nella vita il voto, cioè il giudizio degli altri, nella scuola quanto all’università oppure nel lavoro, non è mai una misura attendibile di voi. E’, invece, una misura che coglie la vostra adeguatezza a un modello predefinito che (ve lo siete mai chiesto?) potrebbe anche essere non bello né positivo.
Non vi siete mai chiesti, ad esempio, se il voto non vi dice soltanto se siete “fit” o “unfit” al modello di studente nostalgicamente ricercato dalla scuola autoritaria e selettiva?

E’ sempre un’ottima regola di vita quella di scrollarsi di dosso qualsiasi giudizio, appena lo si è preso. Dimenticare i giudizi positivi serve a mantenere la modestia dei grandi e a non indulgere alla stupidità della vanagloria; distogliersi dai giudizi negativi serve a riprendere coraggio, ad andare avanti e a ritentare.
Soprattutto, non ci sarà mai misura che possa esprimere l’irripetibile complessità e l’infinità del vostro mondo interiore. Saba (a proposito, perché lo temete?), in mezzo ai fischi e ai lazzi di chi derideva la sua poesia, sentiva “un’intima voce dir(gli) bravo”. Quell’intima voce lo ha aiutato ad andare avanti e a darci pagine bellissime. Ed è quell’intima voce che dovete ascoltare, per vivere da giusti e camminare a testa alta: con l’aiuto di Dio e di chi vi sarà vicino e compagno nella splendida e difficile avventura della vita.

FORZA RAGAZZI !!!!

Siamo davvero agli sgoccioli! C’è chi esce con gli amici per non pensarci (non vi presentate ubriachi mi raccomando…), chi non si rassegna e vaga su internet alla ricerca della soffiata, chi non vuole separarsi da Zeno e Mattia Pascal, chi si sta imbottendo di ansiolitici, chi ha saputo circa un quarto d’ora fa che domani ha l’esame e chi prega in cinese che non esca Saba…

Qualsiasi cosa stiate facendo, assaporate questi ultimi momenti da liceali..

Avete più opzioni per scongiurare la sfiga se non avete studiato:
-Incrociando le dita di mani e piedi
– toccando ferro/stagno/alluminio/rame/piombo..
– facendo la danza maori con un gonnellino hawaiiano
– impugnando il coniglietto di vostra sorella per propiziarvi gli dei
– sacrificando le bambole per riti woodoo..

Bene, è giunto anke per me il momento dei riti e degli scongiuri..
Evito di augurare la morte al solito, povero lupo e mi astengo per pietà dal minacciare la balena con atteggiamenti degni di Luxuria..
per cui vi dico solo.. amici.. DATE IL MEGLIO DI VOI!!

MANCAVA GIUSTO QUESTA…

LA DECISIONE PRESA QUESTA MATTINA DALLA COMMISSIONE D’ESAME, A TRE GIORNI DALLO SCRITTO DI MATEMATICA, DI VIETARE L’USO DEL FORMULARIO PER LA SECONDA PROVA E’, A PARER MIO E DI TUTTI I MIEI COMPAGNI, INSPIEGABILE. EVIDENTEMENTE IDEATORI DI TALE PROVVEDIMENTO NON SARANNO STATE LE PROFESSORESSE GUERRA E STRATI, DAL MOMENTO CHE PER TUTTO L’ANNO SI SONO SEMPRE DICHIARATE PERFETTAMENTE FAVOREVOLI ALL’USO ANCHE ALL’ESAME DI QUELLE SETTE OTTO PAGINE PIENE ZEPPE DI FORMULE ALQUANTO DIFFICILI DA RICORDARE. INFATTI ANCHE ALLA SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA FATTA A MAGGIO ABBIAMO POTUTO TRANQUILLAMENTE CONSULTARLO. NON HO DUBBI CHE NEL CERTISSIMO CASO IN CUI AVESSIMO DISPERATAMENTE BISOGNO DI UNA FORMULA PER RISOLVERE UN ESERCIZIO, LE DUE INSEGNANTI CI VERRANNO GENTILMENTE IN SOCCORSO (SPERANDO DI ESSERE SORVEGLIATI DA LORO, ALTRIMENTI ADDIO), MA PER QUANTO LE DOCENTI GUERRA E STRATI POSSANO ESSERE DISPONIBILI, NON E’ CHIARAMENTE COME AVERE LA “””””FORTUNA””””” DI POTER CONSULTARE UN FORMULARIO ALLA CATTEDRA…COME HANNO AVUTO IL DIRITTO DI FARE I RAGAZZI DELLA NOSTRA SCUOLA LO SCORSO HANNO…E COME AVRANNO IL DIRITTO DI FARE PRESSOCHE’ TUTTI I RAGAZZI D’ITALIA CHE SI APPRESTANO AD INIZIARE QUESTA DIFFICILE MATURITA’. MANCAVA GIUSTO QUESTA, DOPO L’ANTICIPAZIONE DELLA TERZA PROVA AL GIORNO SUCCESSIVO A QUELLA DI MATEMATICA. LA MIA NON E’ UNA POLEMICA, MA UN INVITO A PRENDERE ATTO DELLE CONDIZIONI IN CUI CI AVETE MESSO A DUE GIORNI DALL’INIZIO DEGLI ESAMI. SICURAMENTE NON SERVIRA’ A NIENTE QUESTO ARTICOLO, MA NON SI SA MAI…
SIMO V B (GRANDE ISA!!!)

urgente!!

Apprendiamo ora la notizia che NON è POSSIBILE UTILIZZARE IL FORMULARIO ALL’ESAME DI MATEMATICA.
Questa notizia arriva a 2 giorni dall’esame (dovremmo imparare tutto in 2 giorni???).
Dovete ammettere che quest’anno, tra terze prove anticipate e formulari proibiti (che sottolineo vengono regolarmente utilizzati in praticamente tutti i licei!) L’ESAME è VERAMENTE PENALIZZANTE.
NOI STUDENTI ESPRIMIAMO IL NOSTRO DISAPPUNTO MA ORMAI SEMBRA NON INTERESSARE A NESSUNO.

FINE ANNO, TEMPO DI SALUTI

Fine anno, tempo di saluti.

Tanto per cominciare, agli studenti: che, siccome suole, cominciano a spargere lacrime di nostalgia anche sul blog.
La prima cosa che dico loro è: piantatela, lasciate la nostalgia ai vecchi e pensate a sciare la neve fresca che avete davanti.
La seconda è che questa “leva” mi è particolarmente cara, perché ha cominciato a lavorare in questa scuola insieme a me, cinque anni fa. Una vita!
Mi fa comunque piacere sapere che il tempo è trascorso in serenità e in allegria. Per imparare non è certo obbligatorio soffrire e angosciarsi in un ambiente plumbeo e ostile. Perciò, se siamo riusciti a farvi star bene, cari studenti, ne sono particolarmente felice, perchè il vostro benessere è la prima delle mie preoccupazioni.
Quanto agli esami, non facciamone un dramma. Se abbiamo studiato andranno bene; se non abbiamo studiato… speriamo che i santi riescano a provvedere.

Subito dopo, bisogna salutare tutti coloro che (come gli studenti) nel prossimo settembre non ricominceranno perché han deciso di andare in pensione: le professoresse Maria Filomena Pascali (vicepreside, per cinque anni mio braccio destro, mia collaboratrice illuminata e preziosa), Cristina Scarazzato e Maria Lucrezia Cotroneo; la collaboratrice scolastica Franca De Benedictis.
Non voglio aggiungere altre parole di saluto a quelle che ho già detto e scritto. Aggiungo solo che il ricambio generazionale è fisiologico e naturale, nella scuola come nella vita: ma, per contro, ogni partenza ci fa perdere irrimediabilmente qualcosa. Perché vien meno una cara consuetidine di vicinanza quotidiana, di stima reciproca e (perché no?) anche di affetto.

Le colleghe che ci lasceranno per andare in pensione

Ho anche salutato, nell’ultimo collegio, coloro che hanno lavorato bene e con impegno da noi, pur senza avere la certezza di poter continuare, perché nominati anno per anno. Spero che presto possano raggiungere la stabilità e la continuità che desiderano (e che anche noi desideriamo): e soprattutto che possano restare con noi l’annoventuro.

Per finire, vorrei “allargarmi” e fare come il direttore d’orchestra che, alla fine del concerto, chiama ad alzarsi e a ricevere l’applauso i solisti che hanno sostenuto le parti più difficili.
Sembra che dimentichiamo troppo spesso, infatti, che ogni anno nella scuola entrano persone che vi portano qualcosa di nuovo e vi lasciano una traccia importante, la traccia della loro forte personalità di insegnanti e di educatori: siano essi di personalità matura, o giovani di solida competenza e grande passione.
Di solito non li si cita, questi “professori dell’anno” per non far torto a quei “vecchi” che continuano il loro lavoro di alto livello e sarebbero, magari, un filo gelosi se non si vedessero citare.
Lasciamo, invece, questa volta, che gli anziani soffrano un poco, se proprio vogliono: e non facciamoci scrupolo di nominare le “new entries” Gabriella Brutto, Ivana Fusaro, Roberta Granata, Gabriella Menarini, Lidia Olivieri e Antonella Romano, per ringraziarle in modo particolare di aver lavorato così bene quest’anno con noi. Sperando che possano e vogliano continuare.

Calvino Awards: the day after + Caccia al colaVOLPE

Mi permetto di scrivere queste due righe semplicemente per pagare un tributo di riconoscenza a tutti gli studenti e tutte le persone che hanno constribuito alla realizzazione del Calvino Awards Party.

In particolare, ritengo molto bello che degli studenti abbiano lavorato insieme per mesi con un obiettivo comune da condividere con tutta la scuola.

Alessandro, Alessio, Alice, Andrea, Annalisa, Brunella, Claudia, Dario, Emanuele, Federica, Francesca , Gaia, Giuseppe, Javier, Loris, Lucie, Marco, Matteo, Rachele, Serena, Stefania e Stefano sono alcuni degli studenti a cui va il merito di aver creduto in questo evento e averlo voluto.

Permettetemi anche un ringraziamento sincero al Preside Marco Parma che quest’anno ha anche partecipato all’evento prestandosi simpaticamente al gioco durante le premiazioni.

E’ evidente che le premiazioni hanno dato luogo ad un seguito poichè, mentre Prof esperti e circospetti come il Cappellini ed il Paganini si sono defilati saggiamente, non altrettanto è riuscito a fare il Prof Colavolpe, il quale si è effettivamente defilato nella sua essenza corporea ma non è sfuggito ad una nomination per la Coppia Virtuale insieme ad un’altra Prof..

E’ dunque aperta la caccia al colaVOLPE, con il solo scopo di insignirlo della medaglia che gli spetta, naturalmente!

Davide Currò