Archivi categoria: Generale

Il primo concerto da ex

Luca Cirio

Devo dire che venerdì sera il tradizionale concerto d’istituto mi ha regalato delle sensazioni molto diverse da quelle che avevo durante gli anni da studente. Forse allora c’era più voglia di emergere, di mettermi in discussione, dimostrare a un ambiente e a delle persone che frequentavo 5 ore al giorno che, nonostante nelle varie materie scolastiche io non avessi (sarà corretto questo congiuntivo? aiuto prof franchi!) mai eccelso per mia evidente scarsità di interesse (sono sempre stato il classico caso “intelligente ma non si applica”), per lo meno qualcosa, nella mia giovane vita, sapevo farlo ad alti livelli. Fu così che in seconda accettai la sfida del prof. Pigni e cominciai a far vedere a tutti cosa sapevo fare con la mia chitarra (per la voce era ancora un pò presto).
Ma venerdì sera non avevo professori o amici da impressionare…dopo 4 anni di esibizioni colme di applausi, sapevano tutti cosa sapevo fare…e se nel mio animo non c’era più quel bisogno di emergere, era per la presenza di una preoccupazione molto più importante: non rovinare tutto il lavoro degli anni passati. Insomma, un pò come la sindrome del secondo album nella carriera di un musicista/cantante…se il primo ha fatto successo, il secondo deve essere almeno bello quanto quello. Lo stesso vale per il mio primo concerto da ex alunno: dimostrare che il mio valore, se non è aumentato, comunque non si è deteriorato.
Qualcuno dei presenti mi ha confessato che la nostra interpretazione del “Testamento di Tito” (F. De Andrè) è stata commovente…bene, perchè il mio obiettivo era questo.
Mi scuso con tutti per essere scappato subito via…avevo un ‘altro impegno urgente e importante, ma avevo promesso questa mia presenza al concerto, perchè alcune persone (come il prof Pigni, che continua a rimpiangere di non avermi bocciato eh eh eh) ci tenevano particolarmente a questo mio “ritorno a casa”.
Per concludere ringrazio i miei 2 compagni di musica, Federico Cavaliere e Davide Carrone: senza di loro tutto questo sarebbe stato molto più difficile.

Concerto d’Istituto

Grande successo al concerto di Maggio svoltosi venerdì sera presso l’auditorium del Calvino.
La serata è iniziata con l’interessante repertorio di pezzi classici interpretato magistralmente dai nostri “studenti-artisti” e si è conclusa con un medley di canzoni eseguito dalle fantastiche voci dell’ormai celebre coro d’Istituto con l’aiuto del coro W. Byrd.
L’evento è stato egregiamente presentato da Elisa Gelmi e Valentino Gallo e coordinato dal professor Pigni, dietro le quinte.
Presenti in prima fila il Sindaco di Rozzano Massimo d’Avolio e gli assessori D. Pinardi e C. Mallamaci.

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

collage fotografico raffigurante alcuni momenti della serata. by Marco Mordini

ED E’ ANCORA SPORT

Dario Passaro


Devo ammettere di essere parecchio spossato ma guardando quella medaglietta che sembra tanto di cioccolato, sorrido un pò. Certo che mi rode essere arrivato terzo per due miseri punti, ma c’è da dire che il secondo se li è pienamente meritati. così si sono concluse le ennesime manifestazioni di sport di noi studenti con le gare di atletica. 1000 metri, i 100, salto in lungo, lancio del peso e, novità, tetrathlon. Ancora piovono soddisfazioni per la componente liceo che si aggiudica molti dei posti disponibili.
Tiriamo le somme allora! Una giornata di fatica, ma lontana dallo studio, un caldo pazzesco, ma con amici con cui soffrirlo e poi molte medaglie al collo dei miei compagni.
La famiglia Peneff spadroneggia nel tetrathlon del biennio femminile (Con Josephine) e di quello del triennio maschile (Con Janko). Irene nel lungo, Fede nel lancio, Annalisa nel tetrathlon triennio femminile, Chiara nei 1000, Lucry nei 1000 triennio e chissà quanti ancora ne ho scordati!
Tutto sommato, proprio niente male! Ma se sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo di arrivare primo nel lungo, sono un poco sconsolato perché questa sarà (e da una parte lo spero vivamente) la mia ultima gara. Beh allora non mi resta che ringraziare tutti e il prof. Caldarelli che nonostante tutto almeno un pò ha creduto in me! Chissà mai che rimanga ancora la speranza del torneo di calcio…chissà…
Concludo allora ricordando che l’importante è partecipare, ma vincere è meglio!

DarIO

Wassily Kandinsky al Palazzo Reale

Wassily Kandinsky, Zig Zag Blanc
Wassily Kandinsky, Zig Zag Blanc


Entri, e rimani attonito davanti alla grandezza e i colori della Composizione VII, illuminata da piccoli faretti blu elettrico.
Cambi sala, e quasi vieni ipnotizzato dalle figure e dalle linee spezzate ammalianti dello Zig Zag Blanc.
Qui i colori, le forme geometriche, hanno tutti un preciso significato e sono sempre collegati tra loro in modo rigoroso: nulla è affidato al caso.
Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un’irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una tromba, di una fanfara.”

L’arancione esprime energia, movimento, e più è vicino alle tonalità del giallo, più è superficiale; è paragonabile al suono di una campana o di un contralto“, e così via per tutti gli altri colori.

Sulle pareti, a grandi caratteri, le parole di Kandinsky:
Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde.

L’intera mostra è una sorta di labirinto di immagini astratte, di colori vivi, di linee di contorno che sfumano dal nero al blu: un labirinto di emozioni.
Accanto a Kandinsky, trovano posto dipinti di artisti minori, quali Prampolini, Veronesi, Licini, Bassi, Bonini e persino qualche opera del Fontana, sicuramente notevoli ma ben lontane del genio del pittore russo.
Forse percorrere la mostra nel senso inverso, partendo dalle ultime opere fino ad arrivare all’estasi finale della composizione VII, in un continuo crescendo di colori e bellezza, rende tutto ancora più bello.
Insomma, il mio è un caloroso invito a recarsi il più presto a Palazzo Reale.
Non ve ne pentirete, anche se non siete propriamente degli appassionati d’arte ( come me , del resto!).

Greta

Quello che non sono Io

Si avvicina la data di uscita del nuovo lavoro degli APNEA, gruppo dove suono io (5aC liceo) insieme ad altri componenti (come non dimenticare Luca Cirio, ex studente del liceo) da ormai cinque anni: 9 tracce audio fresche di sala d’incisione (per essere precisi, sette nuove e due del vecchio cd “Cavalieri senza Terra” del 2004 completamente riarrangiate).
In occasione del concerto che terranno il 5 Maggio al Transilvania (v.Paravia 59, Milano – h.21.00) ci sarà la presentazione del nuovo cd completamente autoprodotto e autofinanziato in vendita a 10€ presso i membri della band.
Dal momento che ho partecipato alla realizzazione di questo prodotto e dal momento che ho visto andarsene via qualcosa come due o tre migliaia di euro (tra sala d’incisione, mixaggio, copertine e bollini SIAE ecc…) dico che questo lavoro di cinque mesi, intenso, dispendioso e strano, merita l’attenzione di chi si dice ‘onnivoro di musica’ e di chi sta attento alle giovani band emergenti.
Quindi concludo invitandovi tutti al Transilvania il prossimo cinque maggio e a visitare il mySpace del gruppo dove a breve sarà possibile ascoltare alcuni estratti del nuovo album.

Era meglio morire da piccoli?

il professor Paganini


Confesso che, per quanto io lo critichi, Nietzsche mi dà sempre da pensare.
Dice, per esempio:

Che i grandi momenti nella lotta degli individui formino una catena, che attraverso essi si formi lungo i millenni la cresta montuosa dell’umanità, che per me le vette di tali momenti da lungo tempo trascorsi siano ancora vive, chiare e grandi – è questo il pensiero fondamentale di una fede nell’umanità che si esprime nell’esigenza di una storia monumentale. (…)
In che giova dunque all’uomo d’oggi la considerazione monumentale del passato (…)?
Egli ne deduce che la grandezza, che un giorno è esistita, è stata comunque una volta possibile, e perciò anche sarà possibile un’altra volta. Egli percorre più coraggiosamente la sua strada, poiché il dubbio che lo assale nelle ore di debolezza di volere forse l’impossibile è spazzato via. (…)

I momenti di debolezza: “so solo fare cazzate”, “non ho mai combinato niente in questa vita”. A chi non sono capitati?
La grandezza è possibile. A te più che a molti altri.

perche??

sono qua anche oggi. per l’ennesima volta. ormai penso proprio di non riuscire piu ad andare avanti. la mia vita e quasi una ruota che gira per forza dell’inerzia.. non so perche vado avanti. o meglio ho una vaga idea. e come se vivessi per una cosa che so di non poter mai raggiungere. quasi fossi una falena. ma il punto e che a volte quella luce che mi muove si eclissa. e ho solo voglia di farla finita. in uno dei tanti modi esistenti. non mi manchera nessuno penso. non rimpiangero niente. se non lei… la mia luce.. in realta penso che non rimpiangerei niente poiche una volta morti, al di fuori delle boiate del binomio paradiso\inferno, io ritengo non ci sia niente. e se la mia mente, la mia vita diventasse tutt’uno con il nulla, come potrei rimpiangere non essendo dotato di mente ed intelletto con cui rimpiangere? sarebbe quasi una soddisfazione. non pensare piu. non soffrire piu. non piangere piu. non sanguinare piu. e gia… le uniche certezze vere che posso affermare mi siano rimaste sono il sangue che mi scorre nelle vene e il dolore. nient’altro. “it feels bad to be alone… cryin’ by yourself livin’ in a broken home…” tanto per citare i Papa Roach. anche la famiglia e per me ormai un fantasma. per me i miei genitori non esistono piu. non voglio rivederli mai piu, ne semplicemente sentire la loro voce. e come se il mondo mi fosse crollato addosso. mi sento anche in colpa, perche so che facendo cio e scrivendo anche questo maledetto blog ferisco delle persone. come la mia migliore amica, che in questo spazio mi limitero a chiamare Kelly… lei capira… lei mi vuole bene. ma io non riesco a vivere con il suo affetto. non ce la faccio proprio. e mi arrabbio con me stesso anche per questo. perche so solo fare cazzate. non ho mai combinato niente in questa vita. alcuni di voi mi daranno del debole, mi insulteranno, si arrabbieranno perche in fondo ho degli amici che mi vogliono bene e quindi non dovrei essere cosi giu.. ma fate cio che volete. non mi importa. giudicatemi come volete. questo post serve come sfogo a me. non voglio dimostrare niente. non voglio compassione. non voglio pieta. voglio solo farvi sapere che anche nelle persone da cui meno ve lo aspettate si potrebbe nascondere un dolore insopportabile. magari lo stupido della classe… quello che se ne esce sempre con una battuta per far ridere i compagni… ma muore dentro. anzi… probabilmente e gia morto da molto tempo… concludo questo post nella stessa follia che lo ha caratterizzato per tutto lo svolgimento. a presto. riflettete. siete sicuri di dare il massimo a quelli che vi circondano? so che non e facile… ma cercate… voi che avete ancora della gioia racchiusa nel cuore e avete la forza di farlo… fatelo anche per me…

p.s. se sentite il bisogno di dire a qualcuno che gli volete bene, fatelo… perche ieri non tornera, e il domani potrebbe non arrivare…

ti amo…. per sempre tuo… anche nella morte…

FOU RIRE

Nella mia lezione odierna di latino in 2D ho avuto occasione di specificare che gli imperativi dei verbi “dicere” e “facere” presentano alla seconda persona singolare, rispetto alla coniugazione regolare, l’apocope della vocale finale. E’ esplosa una risata generale e irrefrenabile, che mi ha molto consolato: perché, in questi due anni di insegnamento del latino, ho molto insistito sulla linguistica comparativa. però mi sono chiesto: che razza di vocaboli fanno imparare, al giorno d’oggi, gli insegnanti d’inglese?

Il blog sta morendo?

il professor Paganini


Doppio annuncio funebre per il blog: l’intervento di Leo Missi il blog sta morendo ed un commento all’articolo.
Per carità, tutto ha un inizio e una fine. Sono durate poco glorie della letteratura come Il Conciliatore, potrebbe dunque durar poco anche il nostro blog. però non credo che ci sia veramente pericolo.
Mettiamo da parte ogni falsa modestia: il nostro è uno dei blog scolastici più vivi ed è spesso proposto come esempio da seguire.
La partecipazione è aumentata, il numero degli utenti registrati è significativo (205 – però molti di questi non hanno mai scritto né articoli né commenti).

Nessun problema allora? Nulla da migliorare?
Da migliorare c’è moltissimo:

  • sul piano tecnico sto studiando come aggiornare ad una versione migliore di wordpress
  • occorre coinvolgere maggiormente studenti e professori di Noverasco
  • bisogna consolidare la partecipazione di studenti e professori dell’Istituto Tecnico Commerciale

Ringrazio allora Leo Missi per aver posto il problema, lo invito a continuare con i suoi interventi e lo prego, se può, di cercare di coinvolgere amici e compagni. Possiamo fare meglio.

Il blog sta morendo

Qualche giorno fa mi sono ritrovato a scrivere quanto si sottovalutasse il blog, nessuno scrive, nessuno commenta, nessuno dialoga, ma poi mi son detto siamo nelle vacanze Pasquali e ognuno avrà da festeggiare o sarà partito, quindi ho eliminato quel commento. A distanza di dieci giorni mi devo ricredere. Tutto ciò mi fa credere che il blog stia morendo, e insieme con esso tutto ciò che rappresenta, la comunicazione, il dialogo, la burla, il commento, la vita e l’esser vivi. Che scempio. C’è gente che paga per essere ascoltata e per farsi ascoltare, oppure gli anziani che pur di scambiare qualche chiacchiera o avere la compagnia di qualcuno pagherebbero, e noi che abbiamo uno strumento di comunicazione così importante cosa facciamo? Lo ignoriamo, lasciamo che muoia e che si dimentichi. La mancanza di comunicazione e di scambio di opinioni sono brutti segni e non vorrei che fossero il presagio di una generazione spenta. Pensate agli anni settanta, pensate allora cosa avrebbero fatto di questo blog, sarebbe diventato, per gli studenti di allora, un tempio sacro e un mezzo di comunicazione unico. Penso che i nostri insegnanti, quasi tutti saggi, potrebbero iniziare dando il buon esempio anziché tirarsi fuori da ogni responsabilità, la comunicazione non è importante solo durante le interrogazioni, limitare le lezioni di vita solo nelle attività curricolari non è prescritto dal medico, parlare con i giovani, tenere delle conversazioni con loro, che non siano solo quelle riportate sul registro o sul programma annuale, non ha controindicazioni. Quindi svegliatevi anche voi dalla vostra quasi totale senilità e trasferite ai giovani quella forza e quell’esperienza che sono andate perdute, cosa state aspettando che una legge ve lo imponga ? o che tutto vada a scatafascio? Passiamo più tempo con voi che con i nostri genitori e penso che qualcosa voglia dire, o anche qui aspettate che sia un ministro a dirvi ancora che l’educazione alla vita, al dialogo, alla comunicazione, alla pace ce la dobbiate impartire voi?pensateci e per una volta fate vedere che avete quel qualcosa in più da trasmetterci, qualcosa che sui manuali scolastici non c’è.
Leo Missi