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Serie riflessioni

Valentino Gallo


Finalmente il dolce far niente, il nulla mischiato con il niente… Sono felicemente sdraiato sul divano di casa mia, incollato contro lo schienale. L’unica fatica che mi permetto è quella di respirare, ma senza troppa fatica, ovviamente…
Poi decido di compiere uno sforzo estremo e mi lancio con la velocità di un bradipo tridattilo sulla poltrona distante da me ben 30 centimetri, al solo scopo di afferrare il telecomando.
Una volta preso, accendo la televisione senza la minima intenzione di guardare alcunché, perciò attivo il mediavideo sulle notizie sportive; comincio a leggere senza troppo interesse che la Federcalcio brasiliana, in occasione della Coppa America, ha vietato ai calciatori impegnati in tale rassegna, di utilizzare la Play Station, mentre l’unica cosa concessa era la visione dei DVD. Mi colpisce in negativo l’ultima frase dell’articolo:

Tra i più gettonati Blood Diamond, un film con Leonardo di Caprio che parla della guerra in Sierra Leone; non era meglio la play?

Ecco, ora sono veramente sveglio, disgustato da ciò che ho appena letto. Questo presunto giornalista compatisce i giocatori brasiliani perché anziché utilizzare la Play station, preferiscono guardare un film a mio parere interessante (anche se ammetto che non l’ho visto, ma l’argomento è comunque molto delicato).
Pensavo, evidentemente sbagliando, che schifezze di un certo calibro si trovassero solamente a Studio Aperto (che continuo a non ritenere un telegiornale), mentre a quanto pare anche TgCom ha deciso di darsi alle informazioni davvero importanti…
Non ho parole…

IL GRANDE ASSENTE

Ebbene sì, questo è un dovuto tributo al grande assente degli esami, il professor Aniello Colavolpe. Nonostante tutto però, è riuscito a darmi una mano ed un grande stimolo per portare su cartaceo quello che, fino al giorno prima dell’orale, altro non era che pura immaginazione…Grazie!
(Anche perché, diciamoci la verità, penso di aver fatto -almeno in questo- una buona impressione!)
Ed allora al Mitico “Cola”…

Colavolpe disegnatore di Dario Passaro

DarIO

PAGANINI NON RIPETE… TRAMA!

Quando il Paga ci si mette non è solo un arguto artefice di Internet ma bensì anche un abile burattinaio genio del male…
O che anche questo blog sia solamente un filo, o meglio una rete, in mano al professore?
Ovviamente scherzo… ma pensaci bene Valentino prima di liberare una forza eccezionale. Già il vaso di Pandora si abbattè con una furia letale sui suoi liberatori… … Attento!
ahahahh

Paga di Dario Passaro

DarIO

giunti al capolinea..

pensavo che non avrei mai scritto su questo blog.. davvero..anzi non mi sono mai troppo interessato nemmeno di leggere gli articoli delle altre persone.. ma oggi sembra incredibilmente tutto diverso!!! 😀 stamattina finalmente mi sono conquistato il tanto agognato pezzo di carta e come se non bastasse durante “il calvario” mi sono anche divertito un sacco!!!!!!!!!!!!!!!!! ( soprattutto durante matematica: non ho quasi aperto bocca :P).. ma lasciando stare ciò che è stato l’esame in sè… poi è stato davvero surreale oltrepassare il cancello e capire che è finito un periodo, un gran bel periodo, e rendersi davvero conto che tutte quelle domeniche passate in casa a studiare e maledicendo autori, teorie e peosie sono servite, perkè davvero, una soddisfazione così non l’avevo mai provata.. e che dire di più, volevo solo rendervi partecipi del mio pensiero ormai da EX-studente dell’ Italo Calvino… perciò grazie a tutti, dal primo all’ultimo.

Sono stanco, distrutto ma FELICE

2 luglio 2007
Sono le quasi le 8 del mattino, mi trovo a scuola pronto ad affrontare la mia ultima interrogazione da liceale… sarò l’ultimo dei 5 esaminati, perciò mi aspetto che prima delle 13 il mio calvario non sarà finito… sono quasi due ore che me la sto facendo sotto e sono teso come una corda di violino…
Sono le 8 e mezza… la tragedia ha inizio… il commissario esterno di arte non si è presentato per via di una misteriosa malattia che lo ha colpito all’ultimo secondo… passano i minuti, le ore… ormai sono le undici e mezza, quando la prof di italiano ci dice di tornare casa perchè la macchina burocratica del provveditorato è lenta e macchinosa e stare a scuola ad aspettare non servirebbe a nulla…desolati ce ne torniamo a casa…
Ormai sono quasi le 13… ogni mio pronostico è definitivamente saltato… non solo non ho ancora finito l’esame, ma tantomeno l’ho iniziato… arriva una telefonato dalla scuola che ci dice che gli esami orali inizieranno alle 14… menomale…
Mi presento a scuola per le 15 e mezza… sono ancora al secondo canditato… poi il tempo inizia a farsi incrediblmente più corto… via il secondo, via il terzo, via il quarto… la scuola è definitivamente vuota… ci siamo io, i prof e forse qualcun’altro…
Sono le 19 e un quarto… tocca a me… va tutto bene… sono stanco, distrutto ma FELICE… alla fine del colloquio il prof mi dice che avrò qualcosa da raccontare ai miei nipoti… proprio vero…
Sono oramai le 20 e trentadue minuti… con un ritardo stratosferico sulla ipotetica tabella di marcia ho finito… esco fuori da scuola, ancora ci credo… sono finiti 5 anni, è finito tutto… sono stanco, distrutto ma FELICE

Alessandro Bocci durante la prova orale
ancora Alessandro Bocci durante la prova orale

Agognata fine

Valentino Gallo


E’ ufficiale: non ce la faccio più: giorni e giorni che studio, che provo a capire argomenti che fino a poco tempo fa sapevo, e che pare si siano cancellati inesorabilmente dal mio cervello.
Qualcuno mi dice: – Dai resisti! Manca poco ormai! Studia! – ma sei giorni di una tale sofferenza sono difficili da affrontare… E meno male che i più dicono : – Che fortuna, siete gli ultimi! –
Non ne sarei così sicuro…
Spero solo che i miei prof non calchino eccessivamente la mano agli orali, perché la situazione tra noi ultimi è allarmante…

Carcere di Opera

Ho concluso oggi gli esami da commissaria esterna presso il carcere di Opera. Sapevo da colleghi che vi hanno insegnato che sarebbe stata un’ esperienza significativa, ma è andata oltre le mie più rosee aspettative.
Cinque studenti da 30 a 60 anni, con condanne da 30 anni a più ergastoli che per orgoglio, desiderio di essere ugualmente “persone” si sono impegnati per cinque anni con una costanza e serietà encomiabili. Dopo essere stata con loro trenta secondi non mi sono assolutamente resa conto della porta chiusa a chiave e di tutte le altre restrizioni a cui anche noi insegnanti siamo stati assoggettati, erano semplicemente degli adulti impegnati in una’aula torrida per il loro riscatto. Oggi hanno sostenuto il colloquio orale… come vorrei che alcuni miei studenti fossero a quel livello!!!
Al termine hanno consegnato ai loro docenti una lettera di commiato che mi hanno autorizzato a trascrivere
“Cari docenti,
non è semplice scrivervi una lettera senza rischiare di cadere nella banalità, in questi casi l’emotività prende il sopravvento e si finisce per accentuare sentimenti che, sì, sono profondi, ma sono anche pensieri sobri di gratitudine sincera e vanno detti senza enfasi.
Dopo cinque anni siamo approdati alla fine di un percorso molto bello e gratificante dal punto di vista scolastico e culturale, ma soprattutto dal punto di vista umano.
Oggi noi vogliamo testimoniarvi la nostra gratitudine per quanto di buono ci avete trasmesso.
Non vi consideriamo dei profeti e voi non vi sentite tali. Siete dei mediatori tra noi e la cultura, siete quell’entità che ci ha permesso di uscire dall’oscurità in cui siamo stati confinati.
La cultura non è un ornamento, essa è una fiamma nel cuore degli uomini che illumina e mette ordine nel caos interiore.
E’ grazie a persone come voi che riusciamo a sentirci persone anche noi, il vostro impegno è stato superiore alle nostre aspettative e ci auguriamo di avervi ripagato con il nostro impegno inorgogliendo il vostro lavoro.
Non è stato sempre facile operare qui dentro, nè per voi nè per noi, ma ciò nonostante siamo arrivati sino in fondo, sicuri di aver conosciuto e appreso cose nuove, ma certi di avervene trasmesse altrettante e se il vostro obiettivo era quello di portare al diploma anche uno solo di noi, il nostro è stato quello di portare, tramite voi, anche un nostro solo pensiero fuori di qui.
Grazie di tutto a tutti

L. Terruggia

SCRIVE UN ESTERNO

Visto che il ministero mi ha destinato per qualche giorno al Calvino , utilizzo questo vivace blog per esprimere i complimenti per la vostra scuola e per le persone accoglienti che ne fanno parte ; a proposito ringrazio il personale non docente che l’altro giorno mi ha permesso di tornare a casa , dando una spinta alla mia auto in panne.
Bravissimo anche il prof. Paganini che nonostante il lavoro impegnativo di questi giorni riesce a tenere aggiornatissimi il ricchissimo sito e il blog.
A tutti i maturandi del Calvino ‘un in bocca al lupo’

tre ex studenti-pionieri dell’Istituto Agrario

Siamo tre ex studenti-pionieri dell’ITAS di Noverasco (allora sezione staccata dell’ITAS di Codogno): vogliamo salutare tutti gli attuali studenti Itas , ma soprattutto ringraziare tre dei nostri ex professori che vediamo ancora in organico ,ai quali dobbiamo gratitudine per un sacco di motivi.
Abbiamo passati con Loro momenti indimenticabili di studio, lotte (per ottenere piu’ attrezzature , con presi’di davanti al provveditorato ecc.ecc.), amicizia e fratellanza!

Anche se al momento non sembrava, la formazione donataci ci ha permesso di trovare la nostra strada bellissima nella vita!!!

Inoltre per noi l’Itas ha rappresentato moltissimo (amicizie che tutt’ora permangono,nonostante ci siamo sparpagliati per il mondo, i nostri primi appassionati ed indimenticabili amori, musica, divertimento, noia, fatica???tutto!)

Salutiamo dunque con affetto:
Leopoldo Paratore
Gianni Altamura

Firmato
Paolo Binda (Spoleto (pg)
Luca Lamecchi (Milano)
Antonio Folla (London)

Nostalgia

Valentino Gallo


Dopo 2 mesi di assenza sono tornato finalmente. Mi ero ripromesso di scrivere un articolo alla fine di marzo, e mi rendo conto benissimo di essere in mostruoso ritardo.
Innanzitutto la prima parola che mi viene in mente adesso è GRAZIE: grazie ai miei cari compagni di classe di questi ultimi 2 anni e mezzo, grazie ai professori di questi ultimi due anni e mezzo, grazie a tutti gli amici che ho avuto modo di avere qui a Rozzano.
Non sono mancate le difficoltà, i momenti no, le arrabbiature, i classici “ce l’ha con me…”, ma dopo tutto questo iter lungo quasi tre anni, credo che mi mancherà tutto e mi mancheranno tutti. Tutti.
Mi mancherà la 5E, il mio banco in fondo nascosto nell’angolo di fianco a Scotti; mi mancherà il suono della campanella che annuncia l’inizio dell’intervallo; mi mancheranno TUTTI i miei compagni, da Ludovica ad Alessandro; mi mancheranno i vari Dario, Alessio, Ste, Demo, Peppo, Roby, Federica N, Chiara, Cito, Ricky, Annalisa e tutti quelli che adesso non riesco a ricordare.
Mi mancheranno i professori che mi hanno sopportato dalla terza e che (pochi) mi sopporteranno durante gli esami: dalla professoressa Acciavatti, al professor Paganini, al Cappellini (mitico) alla prof Salina, alla Glorioso, alla Oliva, al Metta, all’invincibile Caldarelli, alla Di Donato e alla Primo.
Vi devo qualcosa di più di questa ammissione agli esami (e speriamo anche alla promozione): vi devo la persona che sono o che perlomeno credo di essere, e la persona che sarò; vi devo la mia “cultura” (mi fischiano le orecchie!).
Prima di concludere allego questa foto che ho fatto in quel di Lovere (BG) con il gruppo di teatro.

Pilastro con grande scritta in rosso: «Paga libero»

Stia tranquillo prof! Non tratteremo con i terroristi!