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MA A NOVEMBRE FA COSÌ CALDO?

Alessandro Zangara

Ma l’ho notato solo io o oggi a scuola faceva un freddo boia?!
No perchè come ogni mattina, entrato in classe, ho iniziato la quotidiana lotta col mio ritrovato compagno di banco (Mattia Cerri) per accaparrarmi il posto di fianco al calorifero…con molta fatica vi riesco e… cavolo (penso) il calorifero è spento…
Ma si dai, ci vuole sempre un po’ (è giusto qui l’apostrofo signor preside???) di tempo perchè si scaldino…
Ma il problema è che alla fine delle cinque ore i caloriferi erano ancora spenti…
In seconda ora volevo andare a chiedere spiegazioni in segreteria, dato il mio ruolo di rappresentante di istituto, ma la professoressa Della Corte non me lo ha permesso, vabbè…
Poi una sconvolgente confessione da una bidella: l’uomo della caldaia (così lo ha definito) è passato già ieri!!!
Wooooooow… siamo messi bene…
Nella speranza di non dover portare in classe anche noi dei bidoni con dentro del combustibile per accendere dei fuochi a mò di lucciole sulla pavese per scaldarci, chiedo delucidazioni…
Bella
zac

CONVOCAZIONI CONVOCAZIONI CONVOCAZIONI

Alessandro Zangara

Anche quest’ anno al 20 di Novembre si sono tenuti i temutissimi consigli di classe, dove si è parlato della situazione della classe.
Classe 5 B, liceo, 3 ora.
La professoressa Strati, la coordinatrice, consegna le temutissime convocazioni.
Ma io dico, siamo in quinta, abbiamo 18 anni (vabbè io 20 ma fa niente), e credete sia ancora necessario convocare i genitori?
I professori si riempiono la bocca da almeno un anno ormai con parole come “responsabilità”, oppure con discorsi quali “ormai siete grandi, se volete studiare studiate se no fatti vostri” e poi?!
Inoltre, e parlo per esperienza personale, è (purtroppo) il settimo anno che durante la consegna delle lettere ci siano lamentele (giustificate) sul fatto che non si possano creare allarmismi a Novembre con una situazione in alcune materie rispecchiate solo da un voto.
Allora mi chiedo se sia ancora necessario dover allarmare molte famiglie per delle situazioni recuperabilissimissime, soprattutto tenendo conto del fatto che non tutti i genitori sono uguali, comprensibili e aperti mentalmente, molti genitori vedendosi arrivare convocazioni da parte della scuola, si preoccupano, si arrabbiano e tirano conclusioni a volte esagerate.
Pensateci,
Bella
Zac.

Vite Ribelli (graffitari e giornalisti)

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“Noi dobbiamo fare i giornalisti, nient’altro. Dobbiamo essere veri cani da guardia. Dobbiamo scrivere quel che ci risulta” – “Bisogna (..) osare di più, battersi per far uscire le notizie”

Lirio Abbate
cronista dell’Ansa a Palermo
da sei mesi sotto scorta perché minacciato di morte dalla mafia
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Leggo queste frasi e penso come queste affermazioni si coniughino con i giornali locali che in questi giorni hanno dedicato ampi spazi a una “banda di graffitari” fermati dai Carabinieri mentre, “armati” di bombolette spray, compivano “efferati delitti” come imbrattare alcuni muri di abitazioni in un quartiere di Rozzano.

Non discuto l’azione dei Carabinieri che stimo e che ritengo abbiano fatto il loro dovere.

I miei complimenti vanno invece a giornali e giornalisti che come avvoltoi si sono scagliati su questa notizia facile e gratuita.

Bravi, BRAVI ! Sbattere sui giornali 5 studenti è sicuramente qualcosa che li aiuterà a comprendere meglio i propri errori. E’ certamente il metodo migliore per “dialogare” con loro e con le loro famiglie.

Prima li copriamo di vergogna e poi vogliamo avviare un dialogo con loro. Non fa una piega.

E’ curioso e ironico come, poi, gli stessi stessi giornali si “dimentichino” di parlare di ciò che accade in Consiglio Comunale a Rozzano, ad esempio!

Se questa è l’informazione che ci circonda, cari studenti, allora viva le “Vite Ribelli” !

Davide Currò

NOTA: “Vite Ribelli” è il titolo del libro di Lirio Abbate, presentato a Roma agli inizi di Novembre, che racconta le storie di dieci italiani anticonformisti. Quattro su dieci sono giornalisti uccisi perché, come dice Lirio, “facevano i giornalisti, nient’altro”

FONTE: www.ansa.it

LA MAFIA INVISIBILE…

Cari ragazzi,
vi segnalo questo convegno, secondo me molto interessante, organizzato da OMICRON (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord).

Il convegno è aperto anche alle scuole ed è gratuito. Forse, dato che siete in “vantaggio” con i giorni di lezione rispetto ad altre scuole milanesi, potreste chiedere a qualche vostro prof. di portarvici..

Investite nel vostro futuro.. investite nella legalità!

Davide Currò

(Vi invito anche a visitare il sito web dell’osservatorio: www.omicronweb.it )

CONVEGNO “LA MAFIA INVISIBILE. CRIMINALITÀ ORGANIZZATA AL NORD.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E POTENZA ECONOMICA”

Milano, 9 e 10 novembre 2007
Palazzo Marino
Sala Alessi, Piazza della Scala

Programma

Venerdì 9 novembre 2007

ore 9 – Presentazione e saluti

Sen. Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano

Avv. Giuseppe Santagati, presidente Associazione Saveria Antiochia
Omicron

ore 9.10 – Introduzione

Prof. Carlo Smuraglia, Università Statale, Milano

ore 9.40 – Primo modulo: MAFIE E TERRITORIO

Chairman: Prof.ssa Jole Garuti, Direttrice Associazione Saveria Antiochia Omicron

On. Francesco Forgione, Presidente Commissione Parlamentare Antimafia

Mafie al Nord: Prof. Enzo Ciconte, Consulente Commissione parlamentare antimafia

Piemonte e Valle d’Aosta: Dott. Maurizio Laudi, Procuratore aggiunto, Torino

Lombardia: Dott. Alberto Nobili, Procuratore aggiunto, Milano

Liguria: Dott.ssa Anna Canepa, Procura della Repubblica, Genova

Veneto: Dott. Vittorio Borraccetti, Procuratore della Repubblica, Venezia

Emilia-Romagna: Dott. Silverio Piro, Procuratore aggiunto, Bologna

Le indagini: Dott. Raffaele Grassi, Sco Polizia di Stato

Le indagini: Col. Mario Parente, Vicecomandante Ros Carabinieri

ore 15.00 – Secondo modulo: INFILTRAZIONI E UTILIZZO DEL SISTEMA ECONOMICO

Chairman: Dott. Marco Arnone, Università Cattolica

La situazione: Dott.ssa Laura Barbaini, Procura della Repubblica, Milano

Beni confiscati: Dott. Lorenzo Frigerio, Presidenza Nazionale di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Metodi di riciclaggio: Prof. Donato Masciandaro, Università Bocconi, Milano

Infiltrazioni nell’economia legale: Col. Virginio Pomponi, Guardia di Finanza

Una proposta di contrasto: Prof. Giuliano Turone, Università Cattolica, Milano

Sabato 10 novembre

ore 9.00 – Terzo modulo: STRUMENTI DI CONTRASTO

Chairman: Prof. Vittorio Grevi, Università Statale, Pavia

Dott. Enrico Di Nicola, Procuratore della Repubblica, Bologna

Dott. Maurizio Romanelli, Procura della Repubblica, Milano

Dott. Pierpaolo Romani, Coordinatore di Avviso Pubblico
Prof. Ernesto Savona, Università Cattolica, Milano

ore 10.30 – TAVOLA ROTONDA: Mafie al Nord. Realtà e rappresentazione

Coordina: Gianni Barbacetto, direttore Omicron

Dott. Gian Carlo Caselli, Procuratore generale della Repubblica, Torino

Prof. Nando dalla Chiesa, Università di Milano, Sottosegretario di Stato

Dott. Marco Minniti, Viceministro dell’Interno

Dott. Roberto Morrione, Fondazione Libera Informazione

Prof. Virginio Rognoni, già Ministro dell’Interno

Dott. Luca Squeri, Confcommercio

Patrocinio Comune di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia, Cgil Milano

Ingresso libero (per i gruppi scolastici è richiesta la prenotazione)

Per informazioni e prenotazioni:

csd.saveria@fastwebnet.it – tel. 02 3656.3480 e 338 6099.559

L’infaticabile Calvino

Noi, gli Infaticabili del Calvino, non ci concediamo pause! Al contrario di quasi tutte le scuole milanesi, chiuse fino a Lunedì, oggi noi eravamo nelle nostre classi a seguire il consueto svolgersi delle lezioni.
Perdere due preziosi giorni, svegliandosi tardi e poltrendo a casa? Giammai!
Non è molto meglio passare questi due giorni chiusi nel nostro edificio rosa (o alla Luini), con il freddo di Novembre che entra dalle finestre e che i termosifoni non riescono a neutralizzare, in compagnia di interminabili spiegazioni e abbondanza di interrogazioni?
E poco importa se, uscendo la mattina presto per andare a prendere l’ autobus, vediamo i nostri genitori, ancora sotto le coperte in piena fase REM, che si godono questo piacevole “ponte” o se, parlando con amici di altre scuole, scopriamo che sono TUTTI in vacanza fino al 5…perchè noi siamo l’Infaticabile Calvino e nulla ci fermerà! 🙂

[è consigliata una lettura in chiave ironica di questo post XD]

hip-hop

Ho deciso di scrivere questo breve commento,perchè spesso tutti confondono il vero significato del termine hip-hop e lo immaginano come semplice genere musicale.
In realtà l’hip-hop è un tipo di cultura che si sviluppa intorno agli anni ’70 nelle comunità afroamericane d’America. Inizialmente è un modo per queste persone di esprimere i loro pensieri e disappunti su una situazione sociale molto disagiata, a causa delle discriminazioni razziali che penso tutti conoscano. Successivamente, comincia ad acquistare sempre più estimatori ed ora è famoso e apprezzato in tutto il mondo. Questa corrente si basa su quattro forme di espressione, entrambe molto diverse tra loro:

  • il rap,stile musicale nel quale il cantante,sopra a un sottofondo musicale,canta in modo “parlato”e in rima;
  • la breakdance,una forma particolare di danza molto acrobatica e spettacolare(vero nome Bboing);
  • i graffiti,cioè l’espressione del disegno sui muri con le bombolette;
  • il turntbalism,cioè l’arte del giradischi.

Proprio per questo quando vediamo scritto sui generi musicali di mp3 o iPod HIP-HOP, non vuol dire niente… Al massimo può essere rap il genere. L’hip-hop è solo una corrente….

Oggi a teatro

Oggi, al teatro Fellini di Rozzano, è andata in scena la replica dello spettacolo teatrale Sebben che siamo donne tratto da Lisistrata di Aristofane.
Devo dire che è stato piacevole ritrovare tutti i miei vecchi compagni di teatro, ma non ho gradito – io come tutti gli altri che erano venuti a guardare lo spettacolo – l’atteggiamento di molti ragazzini che si sono distinti per un vero e proprio “casino organizzato”.
Ma è in momenti come questi che mi ricordo di una celebre frase che mi disse il professor Paganini durante il mio esame orale:

Ha da veni’ baffone!

Un saluto da Simone

io veramente avevo già scritto un articolo due mesi fa circa ma quando ho fatto per publicarlo ho sbagliato qualcosa e siccome a scrivere ci metto tanto quanto ci mette una tartaruga a fare un km è passato tutto questo tempo…vorrà dire che scriverò meglio perchè di testa sono migliorato…beh ringrazio i professori, il preside e gli studenti del Calvino…adesso in casa vado senza essere guardato e senza bastone, fuori più o meno anche ma col bastone…a detta del fisioterapista e comunque me ne accorgo per la prima parte di Novembre il bastone anche per il fuori lo abbandono, all’inizio per essere facilitato devo essere toccato, da Natale circa basta andare con qualcuno poi neanche più quello…il braccio destro lo uso male ma come il sinistro…di irrecuperabile non c’è niente quindi anche sempre a detta del fisioterapista potrò correre …e sciare…cavolo prima sciavo…io mi sto impegnando al massimo…domani inizio la piscina…un grosso saluto a tutti

SIMO

….

Riguardo tutta la vicenda dei picchetti davanti alla scuola, degli scioperi creativi e delle meno creative assenze ingiustificate…vorrei porre un simpatico problema all’attenzione di tutti. Nella sua circolare intrisa di moralità il preside ci ricorda che “Non entrare a scuola è una scelta dello studente, che quindi se ne assume la piena e diretta RESPONSABILITA’ ” . Giustissime considerazioni, anche se mi pare di ricordare che il tema della responsabilità dello studente non è nuovo nella nostra scuola. Ricordo infatti che gli anni passati la scelta di mandare solo quarte e quinte nel distaccamento di viale Liguria era stata giustificata dicendo “Non possiamo paragonare il senso di responsabilità di un ragazzo di quinta con quello di un ragazzo di prima per il quale ci vorrebbe il doppio della sorveglianza”. Dunque ritengo molto curioso che un ragazzo di prima venga considerato sufficientemente responsabile per decidere di entrare a scuola (nonostante il picchetto di ragazzi più grandi e grossi di lui che, non dico mettano paura ma di certo intimoriscono un quindicenne) ma non abbastanza maturo per passare qualche giorno alla settimana in una sede a duecento metri da quella ufficiale. Questa riflessione mi è venuta in mente pensando che in questa vicenda dei picchetti sono stati coinvolti non solo studenti degli ultimi anni ma anche quelli del biennio e che forse compito della scuola è assicurare a tutti di poter entrare in classe la mattina senza dover decidere se arruolarsi o fare obiezione di coscienza.
Senza volontà di polemica, la riflessione è libera.

Decreto Fioroni

propongo un articolo tratto da: “il Sole 24 ORE”.

Scuola: addio debiti formativi. Da quest’anno si torna all’esame di riparazione.

Finisce l’era dei debiti formativi trascinati da una classe all’altra. Già da questo anno scolastico si torna all’esame di riparazione, che dovrà necessariamente essere superato entro il 31 agosto. Altrimenti lo studente dovrà ripetere l’anno.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha presentato questa mattina il suo piano per il recupero delle lacune nell’apprendimento, che dovranno essere colmate con lo studio estivo. Si accorciano, quindi, le vacanze per gli studenti “somari”, costretti sui libri sotto l’ombrellone come i loro fratelli maggiori: fino 1993, infatti, le materie in cui si era insufficienti venivano ripassate durante l’estate per poi presentarsi a settembre davanti a una commissione.
La scelta di tornare agli esami di riparazione nasce dall’allarme lanciato dal ministro: “Quarantadue studenti italiani su cento – afferma Fioroni – vengono ammessi con debito alla classe successiva. Solo uno su quattro lo recupera, gli altri vanno avanti comunque”. Una differenza rispetto ai vecchi esami di riparazione c’è: saranno le scuole a organizzare i corsi di recupero e le verifiche durante tutto l’anno scolastico. I corsi potranno essere tenuti sia dai docenti dell’istituto sia da soggetti esterni. “Una scuola seria ed esigente – sottolinea il titolare di Viale Trastevere – garantisce tutti ma soprattutto i più deboli: i ragazzi che non hanno alle spalle famiglie e condizioni sociali in grado di aiutarli a farcela comunque. Deve farlo la scuola”.
La novità sul recupero dei debiti formativi è contenuta in un decreto firmato dal ministro. “Come in campo economico – spiega Fioroni – i debiti si devono saldare. Attualmente invece a scuola questo non accade più per unaserie di motivi che questo decreto cerca di affrontare”.
Che la maggior parte degli studenti delle scuole superiori italiane non siano delle “cime” lo dimostrano i dati dello scorso anno scolastico: il 42% degli studenti delle superiori sono stati ammessi con debito alla classe successiva. Di questi il 43,4% aveva lacune in matematica, il 31,9% in lingua e letteratura straniera, il 18% in materie tecnico-professionali.
Fare arrivare all’università o sul mercato del lavoro uno studente senza basi solide per andare avanti é un danno irreversibile prima di tutto per il debitore, cioé i nostri ragazzi che non avranno più l’opportunità di colmare lacune vecchie e stratificate”.

Non posso che essere pienamente d’accordo con il Ministro della Pubblica Istruzione in quanto la scuola è un luogo che fornisce una formazione per il futuro di ciascuno di noi. Non mettere il giusto impegno in un’attività così importante, credo sia controproducente per ciascun studente.
Ricordo una frase che ripeteva spesso una mia prof: “Faber est suae quisque fortunae“! (Ciascuno è artefice della propria sorte).

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.