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COMMISSARI ESTERNI: ECCO I NOMI

Sezione B:
presidente Paiano Giacomo, proveniente da E.MATTEI
italiano e latino Costa Rosalia, proveniente da PAOLO GIOVIO
filosofia Deiana Giuseppe, proveniente da SALVADOR ALLENDE
scienze Sporchia Lorena, proveniente da LICEO ARTISTICO STATALE DI BRERA

Sezioni A e C:
presidente Abriani Adriana Ada, proveniente da VINCENZO BENINI
italiano e latino Moro Monica Eleonora, proveniente da P. BOTTONI
filosofia Schiavo Gianluca, proveniente da G.B.VICO
scienze Costa Nadia, proveniente da FERRARIS – PACINOTTI

Buona fortuna a tutti!

s-concerto di primavera

Venerdì 23 maggio, alle ore 21 -ma anche prima- comincia il concerto di primavera.
Mi ritrovo a fare i vocalizzi con il coro del Liceo che sono le nove meno un quarto.
Esco dall’aula professori e il Pigni, la Di Somma e Elisa Pini mi dicono che devo presentare… mi cambio e comincia la serata.
Aprono la serata l’ensemble della Civica di Rozzano, seguono due solisti della Civica con pianoforte e arpa.
Poi finalmente appare Simone, il presentatore che stavo sostituendo. La serata procede bene, suonano ben nove ragazzi quasi tutti brani di musica classica fatta eccezione per me e per Luca Cirio che abbiamo sempre portato un brano di musica leggera in versione acustica.
Poi tocca al Coro del Liceo insieme al Coro W.Byrd diretto dall’impeccabile Francesco Girardi: un successone.

fotografia del coro

Un solo dubbio e qui il mio sconcerto: ma dove sono finite le nuove leve? Cioè… io ho contato che su nove ragazzi che suonano/cantano/ecc… sette ragazzi sono usciti dal liceo l’anno scorso. E quelli nuovi?

Simulazione di seconda prova per le Quinte

Ore 8,15 circa: inizia la consegna delle fotocopie.
Svolgere uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti
Fase iniziale: “ma sìììì, qualcosa riusciremo a fare… Dai, sembra semplice! Bellaa spacchiamo tutto vaiiii”

Seconda fase: “Ehm…Non sembrava così difficile a leggerlo, questo problema. Ma sì, con un po’ di impegno riusciremo a farlo”

Terza fase: iniziano le prime risatine isteriche in classe. Ci si guarda un po’ intorno, cercando di capire se gli altri siano nelle stesse condizioni… ovvero nel pantano 😀

Quarta fase: ci si aggrappa al formulario come ad un salvagente in alto mare, sperando che qualche formula riesca a risollevare le sorti di questo compito -.-“

Quinta fase: Ormai sconsolati, consegnamo il foglio mezzo scarabocchiato, con un grafico di funzione moooolto fantasioso e la soluzione di qualche quesito qua e là.

Un successone, non c’è che dire! 😀

“RONDE ROSSE” A ROZZANO – LETTERA APERTA AL SINDACO MASSIMO D’AVOLIO

Rozzano, 19 maggio 2008
Egregio Signor Sindaco,

Essendo “domiciliato per la carica” a Rozzano in via Guido Rossa presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Italo Calvino”, mi sento Rozzanese per adozione: anche perché a questa Città ho dedicato già ben diciotto anni della mia vita professionale, prima come docente e poi come capo di istituto. In quest’ultima funzione, ho impostato e mantengo un rapporto di leale e fattiva collaborazione con l’Amministrazione Comunale da Lei diretta, da cui ritengo che tanto la scuola quanto l’Amministrazione abbiano ricavato evidenti benefici.
Tuttavia, proprio perché leale, il rapporto deve anche essere franco e diretto.
Per questa ragione non posso mancare di esternare la perplessità e la costernazione che ho provato nel leggere sul settimanale “Panorama” l’articolo intitolato “Una notte di primavera con le ronde di sinistra”.
Mi ha profondamente rattristato vedere la Città, i suoi Amministratori e un Ufficiale di Polizia Locale sottoposti al sarcasmo di un giornalista che, già in partenza, non poteva non essere sospettato di tale intenzione. Le suggerisco quindi, Signor Sindaco, di liberarsi sollecitamente del Suo collaboratore che l’ha fatta cadere in questa trappola.
Non so cos’abbia pensato Lei nel rileggersi, dipinto come sceriffo, nelle descrizioni di “Panorama”: “42 anni ben portati dentro un giubbotto sportivo (�)” “Si capisce che la parte dello sceriffo democratico comincia a piacergli”. Assai peggio, ai miei occhi, ne esce il Suo Assessore accompagnatore Stefano Apuzzo che – racconta “Panorama” – scherza con colpevole leggerezza con i cappucci del Ku-Klux-Klan senza minimamente tenere presente la doverosa prudenza suggerita dal famoso detto popolare “Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”. L’Assessore viene anche umoristicamente descritto nell’atto di apostrofare un Rumeno (dandogli del “tu”: perché agli stranieri non si dà mai del “lei”?) in dialetto napoletano, sulla base della presunzione di universalità di questo idioma. Nel quadro dell’inutile e rovinoso degrado d’immagine gratuitamente inflitto alla nostra “Rozzangeles”, non viene risparmiato dall’ironia del giornalista nemmeno l’incolpevole Vincenzo La Vecchia, descritto con “faccia e baffi da film poliziesco anni �70”. All’intento sarcastico del giornalista dà poi alimento la scarsa rilevanza delle operazioni di ordine pubblico poste in atto in quella notte brava: dieci Rumeni sloggiati da via Perseghetto, due famiglie accampate sotto un ponte allontanate fra l’abbaiar dei cani.
Nella mia fatica quotidiana, in cui, non diversamente da tanti altri docenti e presidi delle scuole di Rozzano, cerco di coniugare le politiche dell’accoglienza con la valorizzazione delle eccellenze che questo territorio sa esprimere, non mi sento certo sostenuto da un Sindaco e da un Assessore che del tutto impropriamente si improvvisano poliziotti e mettono in scena una scimmiottatura delle “ronde padane” (illudendosi che gli elettori preferiscano la brutta copia all’originale), esponendo al ridicolo una Città che disperatamente, con il faticoso lavoro quotidiano di molti, cerca di sottrarsi a una vecchia, negativa immagine stereotipata.
Restano fuori da questa mia lettera gli interrogativi di fondo, che meritano una discussione più ampia: per aumentare i livelli di sicurezza dei cittadini esistono veramente ricette semplici a portata di mano, come qualche interessato semplificatore vuol farci credere? E, se è vero che i problemi si risolvono solo con delle politiche di lungo respiro, perché ricorrere a inutili (anzi, dannose) operazioni di facciata? Quando saremo chiamati a farlo, sarà indifferente votare per l’uno o per l’altro, oppure continueremo ad avere la possibilità di scegliere fra chi semplifica artificiosamente problemi complessi e qualcun altro che, invece, si fa carico di questa complessità e sa tradurla in politiche credibili?

Cordialmente

Marco Parma