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Ce la meritiamo? Forse sì…

Stamattina, dopo uno sfiancante esame teorico di patente, ovviamente ho deciso di aggregarmi ai ragazzi della nostra scuola per esprimere il mio dissenso riguardo ai pazzi tagli previsti dal nuovo governo. Ebbene, appena emerso dalla fermata della Metro in Largo Cairoli ho assistito ad uno spettacolo maestoso: decine di migliaia di manifestanti fra ragazzi, docenti ed anche qualche bambino. Eravamo tutti lì per lo stesso motivo. Far sentire la nostra voce contro un governo-regime che rappresenta solo gli interessi di poche centinaia di persone.

Dopo molte chiamate al cellulare della Rossella, mia compagna di classe che sapevo essere presente in piazza (e parecchi soldi volati di scatto alla risposta…), per poter raggiungere volti conosciuti in quel marasma generale, sono riuscito a incontrari i ragazzi della nostra scuola. Erano in 15!. E la cosa che mi ha sconvolto maggiormente è stata l’assenteismo quasi totale delle classi quinte: oltre ai candidati rappresentanti d’istituto di Liceo e ITC, eravamo in tre appartenenti alla 5^C, due presenze per la 5^D, una presenza per la 5^B e i pochi restanti erano di classi terze o quarte che non saprei definire con precisione.

Nessuno impone una presenza massiccia in una manifestazione ma l’assenza è conseguenza dell’adesione a tale legge?
Da quanto mi era sembrato di capire durante l’assemblea d’Istituto del triennio circola un largo dissenso per quanto riguarda i nuovi tagli ai fondi.
I ragazzi favorevoli alla “riforma” con professori presenti in classe si sarebbero dovuti presentare regolarmente in classe invece di stare a casa a dormire. Per quanto riguarda la mia classe solo in tre hanno frequentato le lezioni.

Durante il corteo abbiamo incontrato alcune grandi personalità di ieri e di oggi del nostro istituto come il grande “Cito” Caracciolo e il Prof. Colavolpe.

Ho allegato le foto più belle della mattinata!

foto di gruppo
piazza Duomo affollata

Saluti!

Mande

la strategia del terrore

2 citazioni dall’articolo di Repubblica di Curzio Maltese 30 ottobre 2008

“Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. “Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!” protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: “E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!”. Il funzionario urla: “Impara l’educazione, bambina!”. La professoressa incalza: “Fate il vostro mestiere, fermate i violenti”. Risposta del funzionario: “Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra”. C’è un’insurrezione del drappello: “Di sinistra? Con le svastiche?”. La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: “Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un’azione di violenza da parte dei miei studenti. C’è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c’entra se sono di destra o di sinistra? É un reato e voi dovete intervenire. Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: “Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra”. Monica, studentessa di Roma Tre: “Ma l’hanno appena sentito tutti! Chi crede d’essere, Berlusconi?”. “Lo vede come rispondono?” mi dice Laura, di Economia. “Vogliono fare passare l’equazione studenti uguali facinorosi di sinistra”. La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: “Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov’è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l’avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto”. (…)

“É il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo”.

 

potete leggere qui l’intero articolo? http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/camion-spranghe/camion-spranghe.html

E SE IL NOSTRO PRESIDE VENISSE ELETTO??

La notizia era nell’aria da qualche settimana.. voci e indiscrezioni avevano già portato all’attenzione delle mie orecchie la notizia.. il preside della nostra scuola Marco Parma si candiderà come sindaco di Rozzano alle prossime elezioni comunali. Anzi, sindaco per Rozzano, come scritto nel volantino che ho ricevuto proprio oggi nella cassetta delle lettere e che mi ha dato la spinta definitiva per scrivere qualcosa anche qui nel blog della scuola.

Serve un ventata d’Aria Pulita, come dice lo slogan, e come ho sentito dire e ripetere più volte un paio di settimane fa dal prof. Cappellini mentre sfogliava l’ultimo numero della rivista “Vivi Rozzano” insieme al Colavolpe…

E che Aria Pulita sia, almeno si spera. Premesso che il mio voto sarà sicuramente per questa lista, e di certo non andrà a mr. D’Avolio (tra poco tra l’altro andrò ad ascoltare l’assemblea che ha convocato per parlare con i residenti della zona di Cavallotti per sentire un pò che cos’ha da dire…) ….. beh, se la maggioranza delle persone la pensa o la penserà come me e quindi il nostro preside verrà eletto sindaco di Rozzano (facendo fin da ora tutti gli scongiuri possibili..) …. riuscirà anche a rimanere a capo della scuola o abbandonerà la carica di preside a qualche altro professore, come tra l’altro aveva chiesto forse Zangara qualche tempo fa?

Signori, abbiamo anche qui una sfida degna di Obama-McCain.. he vinca il migliore!

Maestri di idiozie

«Sciopero generale della scuola. Maestri di idiozie» Titola a tutta pagina Vittorio Feltri. Saremmo idioti perché scioperiamo a decreto approvato. Non c’è che dire, il signor Feltri è davvero un fine argomentatore. Strano dover spiegare ancora cose note da secoli: non sempre le leggi son giuste, qualche volta, come diceva Tommaso d’Aquino, sono prepotenze. E contro le prepotenze bisogna indignarsi e protestare. Troppo complicato da capire?
Del resto il 26 ottobre il signor Feltri, con la consueta eleganza, aveva titolato «La scuola degli sprechi. Papponi in cattedra». Grande il doppiosenso, degno di un maestro della penna.
Sarà forse perché sono miope? Di sprechi a scuola ne vedo proprio pochi. Mi sembrano più evidenti, macroscopici oserei dire, quelli di Palazzo Chigi o del Senato. Ah, dimenticavo, a proposito di sprechi: quanti soldi prende dallo Stato il giornaletto del signor Feltri?

Articolo de “La Repubblica”.. sconvolgente

cronaca? della manifestazione di oggi a roma:

[…]A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida “Né di destra né di sinistra”. E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. “Sfondano” la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte.

Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino “non venire, ci stanno caricando”, a uno gli rompono la testa e se lo porta via l’ambulanza. Un’altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l’hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice “scusa ma mi devo sedere”. In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar.

Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, “tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo – gridano al megafono – non rispondete alle provocazioni fasciste”. Nella fascia ovattata, l’Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, “qui oggi succede un casino” dice il senatore Pd.

Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent’anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del “Bar gelateria Navona”, volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un’edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli “Al Sogno” ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l’ok dice “occhio ai ragazzini, che quelli non c’entrano niente”, lo sanno chi è che c’entra.

Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. “Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare – dice Stefano, 23 anni, dell’Unione degli studenti – erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev’essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti”.

Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. “No, torniamo a scuola”, perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano “i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico”.

latino facoltativo?!?

oggi sono venuto a conoscenza di una cosa accaduta terribile!Latino…facoltativo?!?Una delle materie piu odiate,rinnegate e interessnti potrebbe diventar facoltativa?!?ma stiamo scherzando?il liceo scientifico senza il latino sarebbe molto piu facile!e se me lo sono studiato IO il latino dovranno farlo anche i miei figli!io mi rifiuto di credere una cosa del genere!nonostante io ora come ora detesti questa materia(come taaaaaaaaaaaaanti altri alunni) non trovo giusto che non vada piu studiata…cioe…in fondo anche a me piace studiarla e mettermi alla prova con quest’intricata analisi logica!

Il ritorno della Curiera?

Cavolo… è molto che non scrivo! Vorrà dire che approfitterò della riunione che si è tenuta Sabato in auditorium per scrivere.

Ebbene si, come già scritto qualche giorno fa, si è tenuta una riunione libera a tutti in cui si è parlato del possibile ritorno de “La Curiera”, giornalino che in molti ancora presenti a scuola conoscono. Si è discusso per molto giungendo alla conclusione che l’ impresa che ci eravamo dati era possibile e che per organizzarci meglio, ci sarebbe voluto un altro incontro. Ora, siccome sappiamo che ci sarebbe qualcun’ altro disposto a venire, rinnovo l’ invito a tutti quanti vogliano resuscitare il nostro caro mensile. però, non so quando e dove ci si potrebbe riunire la prossima volta. A voi e soprattutto a Leo Missi, Sofial, Palla, Knifeinthedark e Peppo la decisione.