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La “dolce morte”

Ieri anche l’ultima corte ha autorizzato il padre di Eluana a far morire sua figlia. In questo artiolo non voglio fare un discorso politico, perchè su questo argomeno la politica dovrebbe farsi un po’ da parte. Io non voglio assolutamente giudicare il padre o i giudici che hanno preso questa decisione, volevo solo sapere come la pensano persone della mia stessa età, un età in cui la morte viene vista come una cosa lontana.

Riguardo a questo caso volevo fare solo qualche appunto:

1) Siamo certamente sicuri che non ritornerà mai più cosciente? (mi faccio e vi faccio questa domanda perchè ci sono stati casi di persone che sono ritornate da coma irreversibile)

2) Siamo certi che il suo corpo, soprattutto la sua mente, non provi più nulla? (mi faccio e vi faccio questa domanda perchè ci sono stati casi di persone, che risvegliatosi, hanno raccontato di aver sentito tutto)

3) Più che una decisione della persona, non è quella di un padre che vuole smettere di soffrire per quella figlia?

4) Se adesso si pùò dargli la “dolce morte”, bisogna darla attraverso la morte per sete o per fame, una morte orribile?

Io mi sono posto queste domande, vorrei sentire i vostri sentimenti su questa vicenda.

Lettera alla 4C liceo

Cara 4C,

ho deciso di scrivere perchè lo ritengo il modo più semplice ed ordinato per esporre un problema, un’idea senza passare il tempo a zittire persone ed ad urlarsi contro. Mi affido al vostro buon senso per non ricevere critiche e frasi del tipo “Lo fai anche tu!” perchè non sono qui per processare nessuno di voi; nè tantomeno voglio fare la vittima vessata o quella che dall’alto della sua carica di rappresentante di classe [e dei suoi 183 cm :P] impartisce ordini. Non siamo ipocriti ed ammettiamolo: predichiamo bene e razzoliamo male! Tutti: dal primo all’ultimo; non ci sono buoni o cattivi né vittime e carnefici. Uno dei punti dell’O.d.g. della nostra assemblea di classe riguardava il nostro comportamento nei confronti dei professori.

Credo che il nostro sbaglio sia l’esagerazione. Nel momento in cui alcuni professori risultano ben disposti verso momenti in cui si ride, si scherza, si fa una battutina noi ce ne approfittiamo ed esageriamo dando poi la colpa a loro che “non hanno spina dorsale”. Ora, credo di esprimere un’idea abbastanza condivisa da tutti che le ore di lezione non siano sempre piacevoli. E noi? Cosa facciamo? Aggraviamo la situazione pretendendo professori severi ed inflessibili solo perchè noi non ci sappiamo gestire?

I discorsi generali a mio parere arrivano solo fino ad un certo punto, quando subentra il caso specifico che, sempre?secondo me, aiuta a visualizzare meglio una situazione [e forse nel nostro caso un problema]. Ci è stato fatto notare, e di sicuro noi non siamo caduti dalle nuvole, che nell’ora di matematica si esagerava alquanto. E’ innegabile che il professore abbia un accento abbastanza napoletano. E quindi? Vogliamo montare un patibolo perché dice “mo’” al posto di “adesso”? Ciascuno di noi, chi più chi meno, ha un suo accento ed un suo intercalare: io per prima a volte dico “mo’”. Lo stesso discorso riguarda il suo modo di disegnare ed il suo modo di scrivere. Se non passassimo il tempo a ridere e a commentare ciò, sentiremmo che quello che scrive lo dice a voce e quindi non ci sarebbe il bisogno di urlare ogni due per tre “Prof, là che ha scritto?” “Prof ma non si capisce niente: scrive male!!”. In fin dei conti è un prof di Matematica [qualificato] non importa se sa o non sa disegnare o se ha un po’ di accento napoletano.

Di per sè durante le prime lezioni una battutina sull’accento, sui disegni e sull scrittura ci poteva anche stare: rideva anche lui! Ma no! Noi esageriamo, e andiamo avanti per giorni e giorni creando in classe un atmosfera inadatta ad una lezione. E alla fine cosa succede? Le verifiche ci vanno male e di tutta risposta chiediamo un’ora in più pomeridiana perchè d’altronde, per noi, è colpa dei prof. Infatti l’ora pomeridiana è stata richiesta perchè, essendo indietro col programma [evidentemente colpa della prof dell’anno scorso], il prof. ?è obbligato ad andare veloce e noi di conseguenza non capiamo niente! Morale della favola ci troviamo con sei ore regolari che passiamo quasi tutte a parlare ridere e scherzare, ed un’ora pomeridiana per salvare la nostra media in matematica e fisica. E l’idea che magari, se stessimo zitti, sarebbe tutto può facile non ci ha sfiorato minimamente. Ma lamentarsi che martedì invece che alle 12.00 usciremo alle 13.00, quello sì che ci ha sfiorato, eccome! E ringraziamo che il professore non ci abbia mandato a quel paese perchè qualcuno lo avrebbe fatto!

E anzi! Prima o poi, se conituiamo così, i professori si stancheranno e non saranno più così ben disposti. E chi ne pagherà le conseguenze? Noi! Ma d’altronde chi semina vento, raccoglie tempesta o meglio chi è causa del suo mal pianga sè stesso.

Grazie per l’attenzione,

[per chi non l’avesse ancora capito] Irene.

Voglio far notare che tutti verbi sono rigorosamente alla prima persone plurale: NOI. perchè in fondo siamo una classe e il mio post è per tutti, me stessa compresa!

[Chiedo scusa per eventuali errori grammaticali xD]

Passiamo ai fatti…

Giovedi’ 13 novembre alle ore 14 si tenterà un Netstrike contro il sito del Ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca (MIUR) http://www.miur.it
All’ora stabilita il maggior numero di persone dovranno visitare il sito Internet; se saremo in tanti, il server che lo ospita sara’ bloccato e inaccessibile per diverse ore. E’ una manifestazione online pacifica, alla quale chiunque disponga di una connessione ad Internet puo’ partecipare usando il proprio browser (Internet Explorer, Firefox, Opera, Safari, ecc). E’ una azione di forza con cui vogliamo dare altro risalto sui media “ordinari” alla protesta contro la distruzione dell’istruzione pubblica, dell’universita’ e della ricerca. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito http://www.autistici.org/133strike.
Segnalate a chiunque questa iniziativa, se avete un sito o un blog promuovetela, diffondetela sui social network (Facebook, flickr, badoo, ecc), sui forum, dovunque. Più siamo e piu’ pesante sara’ l’impatto. Facciamoci sentire!

Collettivo Scolastico

Ciao ragazzi! Mercoledì prossimo (19/11) si terrà il primo incontro del collettivo scolastico.. L’incontro avrà inizio verso le 14.00, siete tutti invitati! Probabilmente io e Jo passeremo per le classi a informare tutti, però voi che frequentate il blog iniziate a spargere la voce.. Si discuterà di tutto quello che ci venga in mente, cogestione, giornalino, manifestazioni,attività extrascolastiche..tutto! Mi raccomando, partecipate in molti! Ciao 😀

Con Gasparri a Palazzo Madama chi è più contento?

E’ una posizione sconcertante quella sostenuta dal capogruppo del pdl al senato Maurizio Gasparri, “con Obama alla casa bianca Al-Qaida forse è più contenta”. Un’asserzione chiaramente fondata su elementi sommari, che accompagnandosi agli sproloqui leghisti sul terrorismo, concorrerà a fomentare negli Italiani un approccio superficiale alla politica ea produrre in loro un’ottica distorta sul tema sicurezza, ormai centrale nelle nostre campagne elettorali. L’affermazione del senatore si pone infatti in conformità con uno dei più logori atteggiamenti politici di facciata di questi anni; una corrente che ancora oggi pretende di associare la sicurezza dei cittadini occidentali con la presenza di un cospicuo contingente militare in afghanistan e in Iraq. Un ragionamento prettamente infantile, considerando che ci si propone di occupare militarmente nazioni straniere con l’obbiettivo di colpire pochi esponenti di segretissimi gruppi terroristici (che pertanto sono spesso tuttora latitanti). In secondo luogo sarebbe forse interessante notare come le rivendicazioni stesse dei terroristi riguardino il più delle volte il ritiro delle truppe occidentali stanziate in medio oriente. In effetti, considerando la recente politica interna adottata dal governo, si può facilmente cogliere come i fraintendimenti in materia di sicurezza da parte della maggioranza del senatore siano abituali. Il buon proposito di tutelare i diritti del cittadino ha finora prodotto leggi inconsistenti e reati a prova impossibile: un caso emblematico è stato il ” reato di immigrazione clandestina” . Pur ipotizzando un’efficienza minima nell’applicazione di una simile legge in materia si creerebbero almeno un milione di nuovi detenuti da stipare nelle sovraffollate carceri italiane, (capienza 45.000 persone). Poiché evidentemente nulla di simile poteva essere messo in atto, è nato un dibattito privo di fondamento su un articolo completamente differente dal punto di vista giuridico il “reato di ingresso clandestino in Italia”. Questo provvedimento è applicabile solo nel momento in cui la guardia costiera intercetta le barche dei profughi e riguarda quindi un’esigua minoranza di casi rispetto ai quali sarebbe opportuna una seconda riflessione: perché invece di rimandare i profughi direttamente indietro si procede intasando ancora una volta il nostro lentissimo sistema giudiziario con nuovi processi?

Quanto alle disposizioni concrete il capogruppo Gasparri è stato tuttavia molto più incisivo. In passato votò con la sua coalizione la legge ex Cirielli che dimezzava i tempi di prescrizione (ai reati veri), uno degli esempi più calzanti a riguardo è lo stupro: ricorrendo ai tre gradi di giudizio oggi si è quasi certi di non venir reclusi per questo crimine. Nell’attuale legislatura possiamo invece constatare come la maggioranza del senatore abbia già proposto per ben due volte una norma in grado di salvare dal carcere i responsabili dei più famosi latrocini finanziari a danno dei piccoli azionisti Italiani: Cirio e Parmalat. Non è inoltre possibile omettere una delle più grandi battaglie condotte in televisone dal Senatore : quella per l’abolizione di un ottimo strumento di indagine come le itercettazioni telefoniche.

In base a questi fatti, e a fronte delle calunnie immotivate mosse da questo politico sul futuro presidente degli Stati Uniti, potremmo di contro immaginare che i più contenti nel vedere Gasparri a Palazzo Madama sembrerebbero proprio i criminali.

“Rerum Novarum”

Leone XIII

così il 15 maggio del 1891, il mio omonimo, Papa Leone XIII intitolava una delle sue più importanti encicliche. Non mi dilungo nel dirvi di cosa trattasse, ma dal titolo Delle cose Nuove si capisce che la Chiesa volle intervenire sulle mutazioni socio-culturali che si facevano strada in quegli anni. Vi consiglio di leggervela. Di novità infatti vi voglio parlare.
In questi giorni, sul blog, ho seguito i vari commenti che si sono susseguiti sull’eliminazione dell’insegnamento della lingua latina. In alcuni ho notato l’enfasi alla sola idea che il latino andasse in pensione, in altri studenti, sicuramente più zelanti dei primi, ho riscontrato più riluttanza nell’accettare questa proposta.

Vorrei motivare il mio intervento in merito. Sono un ex studente di ragioneria, già nei primi anni dei miei studi mi accorsi di avere qualche anomalia, ovviamente culturale, mi resi conto appunto che nutrivo una passione molto accentuata per le cosiddette materie umanistiche, particolarmente per la letteratura, mentre per quelle tecniche o professionalizzanti che dir si voglia esibivo solo apatia. Questa passione andava crescendo di giorno in giorno, e venivo assuefatto dalle lezioni della Prof.ssa Mezzi, che ringrazio ancora e saluto. Mi accorsi però che nonostante l’ottima preparazione umanistica che ricevevamo ci mancavano alcune materie fondamentali. Il Latino e la Filosofia, che scrivo in maiuscolo non per errore. Mi guardai intorno e improvvisamente mi venne l’idea. Potrei “sfruttare” il liceo e suoi insegnanti. Raccolsi un gruppetto di compagni anch’essi culturalmente anomali come me e andammo dal Preside. Bussammo alla sua porta, era a colloquio con qualcuno, attendemmo il nostro turno. Dopo qualche minuto, ci fu un’apparizione voluta dal destino, infatti dall’ufficio del Preside Parma uscì il Prof. Cappellini. Un sorriso ed andò via. Entrammo, ed incuriosito dal nostro corposo numero, eravamo più o meno una decina, ci fece accomodare e con aria sospettosa ci chiese: “cosa posso fare per voi?”. Non entrammo subito nel merito delle richieste, partimmo da lontano. Dopo una serie di discorsi adulatori arrivammo al sodo. E chiedemmo la possibilità di far organizzare due corsi per noi studenti di ragioneria, uno di Latino e l’altro di Filosofia. Rimase sbigottito, quasi li caddero i baffi dallo stupore. Detto fatto, in poco meno di una settimana organizzò il tutto, nel frattempo venni a conoscenza della sua passione per la lingua latina, e sperai che fosse egli stesso a tenerci questo corso. Ci chiamò nel suo ufficio, ci portò in un’aula e ci presentò i nostri nuovi insegnanti. Il Professor Cappellini, il quale già ci apparve profeticamente prima della nostra richiesta, e la professoressa Mollo. Iniziammo così la nostra immersione, sia pur a livelli basilari, data la nostra provenienza, nel mondo delle due materie.

Morte di Socrate

Fu un’esperienza molto positiva, e che non so se mai si ripeterà, ma raccontarvela mi è servito per farvi capire che spesso le cose che abbiamo non le apprezziamo mai abbastanza. Certo direte voi, è facile voler studiare il Latino e la Filosofia quando non si è sottoposti a verifica. Forse quella componente mancava, ma vi assicuro che sono materie così utili ed appassionanti che il voto diventa una vera formalità. Ricordate che imparare non è mai una perdita di tempo. Avete inoltre la fortuna di vivere una realtà scolastica che vi permette di avere uno scambio culturale con gli altri indirizzi di studio, sfruttate queste occasioni.

Ringrazio ancora per quei corsi illuminanti il Professor Cappellini, la Professoressa Mollo, e l’inestimabile Preside Parma.

Gomorra a teatro

Ieri sera,08\118,ho avuto modo di vedere uno spettacolo teatrale (Gomorra)al teatro in piazza leonardo da vinci a milano…spettacolo tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano,ci vuol informare,e non solo,del pericolo della mafia in italia…volevo riportare una frase detta da uno degli attori(che suppongo sia tratta dal romanzo…)

Mio padre mi faceva ripetere sempre le stesse frasi…mi diceva:

”cos’è una persona con una laurea?”

“è solo uno stron*o con una laurea papà”
“e una con una pistola?”

“è solo uno stron*o con una pistola papà”

“e una persona con una laurea ed una pistola cos’è?”

“un UOMO papà”

appena ha detto uomo…la parola “uomo”…il silenzio è piombato sulla sala…o almeno io nn riuscivo a sentire nient’altro…è vero…in italia è cosi…

Manifestare: un diritto (o no?)

In queste settimane sento ripetere dalle alte cariche della scuola che non vengono accettate giustifiche con motivazione “manifestazione” perchè lo Statuto degli Studenti non prevede diritto di sciopero, obbligando le famiglie a mentire con le classiche giustifiche per “motivi di famiglia” o cose simili.

Con la voglia di capirci di più ho scaricato lo statuto degli studenti e, nella parte inerente alla disciplina, al comma 4 trovo:

In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.

A me sembra che le manifestazioni rientrino in questo articolo e quindi la mia domanda è: ma è davvero giusto impedire di mettere come motivazione”manifestazione”? bah..(sempre considerando il fatto che non cambia niente, giusto una questione di coerenza)

Questo è uno stralcio di un articolo della “Repubblica” riguardante gli scontri di ieri tra studenti e polizia..

“Giornalisti, siamo giornalisti, stampa stampa” ho gridato d’istinto con le mani alzate cercando di evitare le prime manganellate assieme ad altri due cronisti che si trovavano accanto a me. Ma quando ho visto la violenza con cui gli agenti colpivano gli studenti, circa una trentina di ragazzi e ragazze tra i 20 e i 26 anni chiusi in uno spazio di neanche 20 metri quadrati, ho tentato di scappare. “

Se andate sul sito dela repubblica potete trovare l’intero articolo.. Cosa ne pensate? Fanno bene a caricare? Fanno male? La motivazione della carica sarebbe il tentativo di bloccare una stazione.