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Tra qualche giorno è Natale…

babbo natale con asinello, animazione
Tra qualche giorno sarà Natale, tutti pazzi per le spese, nonostante la fantomatica crisi di recessione, di cui tanto parlano i media, a vuotare le saccocce siamo sempre pronti. Da qualche anno va di moda regalare l’intervento di chirurgia estetica, il simpatico presente natalizio trova tra i suoi fautori molti genitori, che per l’occasione pagano la fattura per il rifacimento dell’impianto mammario delle figliole. Che soddisfazione trovare sotto l’albero due belle tette di silicone, attenzione però agli aghi dell’abete. Se invece preferite regalare qualcosa di più corposo, e se volete prendere due piccioni con una fava, potete acquistare il pacchetto famiglia, ovvero: una bella liposuzione per la moglie, che negli ultimi anni si è scofanata troppi panettoni, così da eliminare il superfluo, e ciò che avanza alla moglie lo usiamo per andare ad integrare le tette della figlia, bella idea no? Rimane tutto in famiglia e si risparmia un po’, in tempi di crisi non si butta via nulla. Veniamo ora ai regali per i maschietti, nella hit-list troviamo una bella serata al night o un bel incontro a luci rosse, di solito lo regala il papà, anche qui esistono dei pacchetti ad hoc, ma non scenderei nei particolari. Non ci si può fermare qui, il regalo ai genitori ?si sa- va fatto. Ed ecco che le fantasie si spengono, come ogni anno, dopo aver girato in lungo e in largo, i regali sono sempre gli stessi. Alla fine entriamo al centro commerciale, e senza addentrarci più di tanto nei reparti, infatti ci si ferma proprio davanti all’entrata dove c’è di tutto di più ammassato nei cestoni di ferro, le fantastiche ideone per i regali natalizi. Al papà confezione in plastica contenente: profumo, dopobarba ed un altro tubetto che non si capisce mai cosa cavolo ci sia dentro. Ovviamente il profumo è quello sfigatissimo che non compra nessuno, quello all’essenza di crisantemo. Per la mamma un classico, un libro di alta cucina, ma quest’anno prendiamo quello dei dolci, visto che è l’unico che manca alla collezione del “Cucchiaio d’Argento”, quarantasei libri di cucina, intonsi, vergini, mai usati occupano tutta la credenza, ed ovviamente ci stanno solo quelli. Per il pranzo di Natale quindi ci si aspetta un sacco di manicaretti, e invece niente, nonostante i 499? di collezione del “Cucchiaio d’Argento” a Natale il menù è fisso. Si comincia con gli antipasti, tartine confezionate formato famiglia, per intenderci quelle con la maionese bianca, che non ho mai capito dove cavolo la trovino, salumi misti serviti direttamente nelle vaschette usa e getta, Crodino rigorosamente da bere a canna nella bottiglina di vetro. Passiamo al primo, lasagne Buitoni congelate e pronte in 15 minuti di forno, non è vero! Ce ne vogliono almeno 30 di minuti perché si sciolga la besciamella. Il secondo è un classico, arrosto già confezionato, condito e con patate incorporate, lo si trova al supermercato, al banco “Pronti e via”. Il dolce per tradizione è il panettone, sotto l’albero ce ne sono 18, mandorlato, nocciolato, cioccolato, granellato farcito, impanato e con qualsiasi altra fantasia, e tua mamma quale apre? Quello con l’uvetta e i canditi che non lo mangia nessuno, e lei fa le fette da mezzo chilo l’una. Finisce il pranzo ed incominciano ad arrivare i parenti, la prima ad arrivare è la zia, quella sposata da vent’anni e senza figli. Ti porta il regalo, ed ovviamente anche il diciannovesimo panettone. Apri il regalo, è un pigiama, il pigiama a quadri no! Ne ho cinque uguali e non ne metto neanche uno perché pizzicano! Mi da fastidio la lana, lo sa, ma lei è stronza e te lo regala comunque. Tutti gli altri zii ti regalano vestiti, ma non quelli che piacciono a te, ti regalano tutti vestiti rigorosamente in lana urticante. Ma il migliore è lui, è tuo zio ma siete quasi coetanei, apre il portafoglio e ti caccia in tasca un bel bigliettone verde e ti dice: “così ti prendi quello che vuoi”, magnifico zio. Tra un regalo e l’altro si fa sera, i parenti corrono a casa per rimpinzarsi con gli avanzi del pranzo. Raccogli i regali, ed inizi a dividere quelli buoni e quelli da riciclare, perche i regali che non ti piacciono li ricicli. Nel frattempo la mamma sistema i panettoni sotto l’albero, ma la pigna dei panettoni è più alta e quindi formano la piramide di Cheope, li mangerò a colazione fino a Pasqua, perché da Pasqua in poi si va di colomba.

Buon Natale a tutti.

“Fatti il nome vai a rubare”

11/12 “toc toc” “chi è?”

– “FBI apra la porta”

Così inizia la lunga mattina di Bernard Madoff, un imprenditore statunitense, un simpatico settantenne che è riuscito a truffare banche e investitori istituzionali per circa 50 miliardi di dollari.

Madoff nasce a New York il 29 aprile 1938, lavora come bagnino a Long Island (spiaggia dei facoltosi statunitensi) e, incontrando le persone giuste, inizia negli anni sessanta un attività come broker. Crea una sua società la Bernard Madoff Investement Securities che cresce molto velocemente, l’ex bagnino ci sa fare… convince proprio tutti, inizia a essere conosciuto e stimato da tutta la comunità finanziaria, assume cariche nelle più importanti istituzioni culturali della città alla Sy Syms School of Business della Yeshiva University, al New York City Center e diventa membro del Cultural Institutions Group. Bernard ci sa fare con tutti, è spigliato, non sbaglia un investimento, riesce a diventare presidente del Nasdaq, listino dei titoli tecnologici statunitensi negli anni del “boom dei tecnologici”. La capacità di Bernard è proprio questa convincere tutti a fidarsi di lui, crea un hedge funds che rende il 10% l’anno indipendentemente da quello che fa la borsa, cosa alquanto difficile e rara perchè mediamente i rendimenti di un fondo sono la metà del suo; Inizia a prendere soldi dalle banche statunitense, londinesi, italiane, da investitori istituzionali, tutti vogliono il 10% l’anno fisso e nessuno si preoccupa come sia possibile, perchè il fondo lo gestisce Madoff vuoi che non ce la fa?

Testate giornalistiche esordiscono con “LA TRUFFA DEL SECOLO”

È incredibile quest’uomo riesce a rubare 50 miliardi di dollari con una catena di Sant’Antonio ideata per truffare i clienti con un sistema di piramidi finanziarie. Tale sistema è detto anche schema Ponzi, dal nome del suo ideatore Charles Ponzi; il signor Madoff prometteva il 10% l’anno d’ interesse, che riusciva a dare fino a che c’erano nuovi clienti che investivano e con i loro soldi pagava l’interesse dei vecchi clienti. Una semplicissima catena i nuovi arrivati finanziano i vecchi, quando i nuovi e i vecchi richiedono i soldi perchè c’è crisi di liquidità si verifica il CRAC. Era così difficile capire per i massimi sistemi di sicurezza della SEC che Madoff stava facendo una truffa? Visto che tutti i suoi concorrenti e gli analisti degli alti palazzoni di wall street continuavano a dire che i suoi risultati erano alquanto sospetti e a dir poco impossibili. Visto che dicono che in Italia facciamo i furbi e in America i controlli finanziari funzionano, guardate che bello scherzetto vi ha preparato Madoff.

E’ propio vero: una volta che ti sei fatto il nome puoi fare qualsiasi cosa, la cosa “divertente” è che non truffa il vecchietto facendogli fare investimenti rischiosi o gli vende le obbligazioni argentine facendogli perdere i suoi soldi, Madoff riesce a prendersi i soldoni dalle banche leggete qui:

Le società coinvolte nel crack di Madoff
società importo in fonte
Fairfield Greenwich Group 7,5 miliardi Comunicato sociale
Banco Santander 3,1 miliardi El Pais
Kingate Management 2,5 miliardi Bloomerg News
Access international Advisors 1,8 miliardi Bloomberg
Ascot Partners 1,8 miliardi Wsj/Bloomberg
Fortis 1,4 miliardi Comunicato sociale
Hsbc Holding 1 miliardo Financial Times
Tremont CapitaI Management 1 miliardo Wsj
Benhassat & Cie 935 milioni Le Temps/Reuters
Union Bancaire Privée 850 milioni Le Temps
Natixis 600 milioni Comunicato sociale
Royal Bank of Scotland 600 milioni Variety
Bnp Paribas 470 milioni Wsj
Fix Asset Management 400 milioni Comunicato sociale
Man Group 360 milioni Comunicato sociale
Reichmuth Matterhorn 327 milioni Le Temps
Nomura 303 milioni Wsj
Pioneer Alternative Investments 280 milioni Bloomberg
Maxam Capitai Management 280 milioni Wsj
Eim Group 230 milioni Le Temps/Wsj
Carland Ruth Shapiro Family 145 milioni Boston Globe
M&B CapitaI Partners 137,4 milioni El Mundo
Dexia 116,3 milioni Comunicato sociale
UniCredit 75 milioni MarketWatch

Parliamo di 50 miliardi di dollari, sarà pure uno dei più grandi truffatori del mondo, ma resta il fatto che è un GENIO.

Autogestione – Cogestione.

Salve!

Sono nuova di qui e vorrei richiamare l’attenzione dei rappresentanti d’Istituto o di chiunque voglia rispondermi in modo esauriente…

Prima di tutto, perchè da due anni a questa parte non si fa più autogestione quando è una cosa normale in tutte le altre scuole milanesi e non?

Ed avrei poi un ulteriore domanda, dato che i nostri rappresentanti vorrebbero indire una cogestione…

Esattamente di cosa si tratta?

E’ una buffonata discutere di argomenti di vario genere alla presenza di professori.

E’ la brutta copia dell’autogestione, giusto per sospendere le lezioni per qualche giorno.

L’essenza dell’autogestione sta nella parola stessa: AUTO – GESTiONE!

Noi in prima persona dobbiamo gestirci!

Con i professori discutiamo (e fin troppo) ogni singolo dì.

Con questo saluto e rimango in attesa di una risposta che possa soddisfare le mie curiostà.

Facebook

Nell’ultimo periodo sta impazzando la “Facebook-mania”. Studenti, genitori, professori e perfino politici sono stati attratti da questa community,? diventata ormai popolare in tutto il mondo . Pensate un pò che il signor Zuckerberg nel 2004, alla tenera età di 19 anni, decide di creare una community per gli studenti della sua università (Harvard). Il sito venne poi conosciuto da altre importanti università e, in seguito, in tutto il mondo. La rivista Forbes ha nominato Zuckerberg ” il miliardario più giovane del mondo”, con ricavi che si aggirano attorno agli 1.5 miliardi di dollari nei 4 anni di attività del sito. Secondo me è una community molto interessante, poichè permette di ritrovare amici con cui non si aveva più contatti, organizzare “rimpatriate” come “ai vecchi tempi” ( anche se si noterà qualche differenza fisica, purtroppo si invecchia! 🙂 ).
Ho creato un gruppo sul sito: “Italo Calvino Rozzano” . Siamo già in 111 tra studenti ed ex studenti. Invito chiunque avesse un account su Facebook ad iscriversi!

Saluti,
Luca Toccalini

Venerdì 12

Ebbene si ragazzi..Sono ancora quel facinoroso rivoltoso del Garavaglia..
E, anche se probabilmente lo sapete già, vi ricordo che venerdì 12 è prevista una manifestazione megalitica sempre con partenza Lgo Cairoli! Questa volta sarebbe carino fare uno striscione che rappresenti quei (pochi) del Calvino che vanno..

Spero di vedervi in tanti 🙂 Ciao a tutti!

2 pesi, 2 misure. Vergogna.

un commento in uno scorso post del blog mi ha messo la pulce nell’orecchio e sono andato a documentarmi.
A proposito dell legge 133 vi erano anche tagli sugli istituti paritari. Esattamente 1/3 del fondo.
Cos’è successo? La Chiesa si è pronunicata contraria a questo. Giustamente, come ci lamentiamo noi possono anche lamentarsi loro. Anche se hanno un sacco di soldi derivanti dalle quote di iscrizione dei loro allievi.
Il Governo che ha fatto? Ha detto “Scusate, è vero, avete ragione, ripristiniamo tutto”.

perchè a noi pezzenti dell’istruzione pubblica non è stato riservato lo stesso trattamento?
perchè ci tocca lottare e a loro basta dire “beh”?

VERGOGNA.

p.s.
Perfino La Stampa, mica cito Il Manifesto o Liberazione, dimostra perplessità a riguardo

Gli italiani conoscono la nostra Costituzione?

Ciao a tutti. Come sapete, Mercoledì scorso si è tenuto un incontro con il professor Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale e ora docente di Giustizia Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano.

Per prepararci a questo incontro, noi della 2a C liceo abbiamo condotto un’indagine mediante questionari per verificare la conoscenza della Costituzione Italiana fra i cittadini italiani.Il file allegato contiene i risultati della nostra indagine: INDAGINE

Ciao

Matteo de Pascale

il professor Onida parla agli studenti del Calvino

La rete dell’energia

La Finanziaria arresta lo sviluppo del nostro Paese in ambito ambientale ed energetico.
Mentre gli Stati più avanzati cercano soluzioni alternative al petrolio, all’incenerimento, al nucleare, il Governo Berlusconi punta esattamente su un modello che tra qualche anno escluderà l’Italia dal mercato dell’energia. Il taglio per le detrazioni fiscali sul risparmio energetico contenuto in Finanziaria è infatti uno dei tanti tasselli che impedirà al nostro Paese di sviluppare l’industria legata alla produzione di impianti e tecnologie del futuro. Una volta perso questo treno l’Italia non potrà, come accade già oggi per le vecchie forme di energia, che acquistare dagli altri Paesi impianti e forniture. Tra qualche anno cadrà la barriera artificiosa tra energia e energia rinnovabile perché l’energia utilizzata sarà prevalentemente rinnovabile, ossia non esauribile.
Il nucleare è fallito ancor prima di nascere, la Francia, il maggior sponsor in Europa dell’energia dell’atomo, la vuole dismettere e tenta di vendere ad altri Paesi una tecnologia obsoleta che gli ha generato ingenti perdite economiche. In Europa nel 2007 l’eolico ha prodotto più elettricità del nucleare, gli impianti eolici costruiti nel periodo 2008-2012 produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Il solare è sulla stessa strada.La risposta del centrodestra a queste previsioni di sviluppo è l’approvazione del 1441 ter, un disegno di legge approdato al Senato dopo essere stato approvato alla Camera, che espropria le Regioni della competenza di valutare l’impatto ambientale per impianti di estrazione petrolifera e di localizzazione di siti nucleari. In sostanza, sarà Berlusconi a decidere dove costruire pozzi di estrazione petrolifera e centrali nucleari alla faccia del federalismo.I motivi di queste scelte anacronistiche sono chiari: le lobby economiche dell’energia sono profondamente colluse con il sistema di controllo politico da cui ricevono agevolazioni.
L’Italia, grazie a queste scelte contrarie all’ambiente e allo sviluppo economico è sempre più isolata in Europa e nel mondo.

Questo post pubblicato sul blog dell’ IDV può essere un importante spunto per avviare una discussione sulle politiche energetiche.

Vi espongo ora i motivi per cui ho sostenuto l’assurdità del nucleare:

  1. se le centrali sono sicure perché nessuna assicurazione al mondo farebbe una polizza sul nucleare?
  2. Chernobyl è l’unico incidente nucleare? Si è verificato unicamente perchè i tempi erano tecnologicamente immaturi? controllate Tokaimura (Giappone 1999), paradossalmente anche se le centrali fossero di per se stesse sicure oggi si aggiungono problemi legati al terrorismo. Inoltre perché nessuno parla mai di dove metteremmo le scorie(non sappiamo dove mettere l’immondizia ordinaria)? Abbiamo pagato per smantellarle a causa di un referendum adesso paghiamo per ricostruirle perché lo vuole il parlamento?
  3. Con le corruttele che abbiamo in Italia pensiamo sia saggio investire sulle “grandi opere” ? Vogliamo creare altri scandali politici sommersi dalla disinformazione, con tanto di ruberie ai fondi europei? come quelli che stava portando alla luce De Magistris (ovviamente ingiustamente criminalizzato per questo)?
  4. Non è probabile che ci costerebbero un’infinità (come tutti i lavori pubblici in Italia) per poi finire filmati in abbandono da striscia perché inconclusi?
  5. Il nucleare è il futuro? ma se in Cina si costruiscono città che cedono energia alla rete. Basta rendere autosufficiente ogni condominio con le rinnovabili e mettere in rete l’energia in eccedenza ( si risolvono anche i problemi di abbrutimento della costa con le turbine eoliche…
    Abbiamo costituito la rete dell’informazione(web) non possiamo creare la rete dell’energia?

Chiesa e omosessualità

Visto che nei commenti partiti dall’articolo Berlusconi vs. Sky siamo finiti a parlare di Annozero e delle tendenze cattoliche in politica inviterei a riflettere su ciò che ha detto ieri sera proprio ad Annozero il Sig. Paragone (vicedirettore del quotidiano “Libero”) riguardo l’omosessualità nel mondo.
Ha giustificato la decisione del Vaticano di volersi schierare contro la proposta presentata dal governo fracese all’ONU (abolizione del reato di omosessualità) con queste parole esatte (le ho trascritte dal video della puntata): “Il numero dei Cristiani massacrati comunque non ha eguali nel mondo, cioè non facciamo adesso che la Chiesa è carnefice, eh beh… ” e poi ancora più raccapricciante: “MI FA PIACERE DIRE che il numero dei Cristiani massacrati uccisi nel mondo non ha eguali…” “Lo dico perchè se no dopo…”.

Finché ci saranno persone con questa mentalità ritengo che il Vaticano l’avrà sempre vinta. Ricordo che l’omosessualità è reato in 91 Paesi al mondo e in alcuni di questi è prevista la pena capitale.