Ragazzi vi invito ad esprimere il dissenso per la mancata chiusura della nostra scuola che per molti domani non potrà essere raggiungibile (perchè il diritto alla scuola deve essere uguale sia per lo studente che ha la scuola davanti casa, sia per chi abita nei comuni limitrofi).
Chiamate il numero 800.31.32.32 ed esprimete il vostro dissenso: più segnalazioni ci sono, più ci facciamo sentire!!!
Va bene scrivere su questo blog, ma il Preside non può fare troppo..
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ULTIMA COMUNICAZIONE SULL’APERTURA DELLA SCUOLA
Avendo contattato il Comune di Opera, posso confermare che anche il sindaco di quel comune non ha emanato e non intende emanare ordinanze di chiusura delle scuole per domani.
Quindi, concludendo:
NOVERASCO: APERTO
ROZZANO: APERTO
I Genitori si regoleranno a loro discrezione e, qualora decidano di tenere a casa i propri ragazzi, ne daranno giustificazione come di consueto.
DUBBIO AL PRESIDE
Ho sentito adesso sul TG3 Regione che l’assessore della provincia di Milano ha sospeso le lezioni per le giornate di giovedì 9 e venerdì 10 per tutte le scuole superiori di Milano e provincia. Preside lo può confermare o no?
8 GENNAIO: SCUOLE APERTE
Il sindaco di Rozzano non ritiene opportuno disporre la chiusura delle scuole della Città. Pertanto, domani la scuola sarà regolarmente aperta. Si terranno regolarmente anche le lezioni del corso serale, oggi sospese d’intesa con l’amministrazione.
Non risultano emesse ordinanze di chiusura nemmeno ad Opera; in caso di novità provvederò ad aggiornare nuovamente il blog.
Gas e Neve
Si, in effetti anche la neve è un problema..
Ma forse è un problema ancora più grosso il fatto che “dalle ore 01.00 di questa mattina stiamo registrando una sostanziale interruzione del gas proveniente dal gasdotto TAG.”
E’ quanto rende noto, in un comunicato, l’Eni in relazione al taglio delle forniture dalla Russia. (www.ansa.it)
Alle 12.21 di oggi sempre ANSA riporta la seguente notizia:
“L’Italia ha iniziato ad attingere alle proprie scorte di gas. E’ quanto riferiscono fonti che seguono la vicenda.L’Italia sta attingendo alle proprie scorte a seguito della sostanziale interruzione delle forniture di metano dalla Russia attraverso il gasdotto Tag.”
Questo episodio mette a nudo come sia fragile la situazione energetica del nostro paese. La Russia chiude i rubinetti del gas e l’Italia in meno di 12 ore è già in riserva…
E, come potete intuire, non è che se finisce il gas possiamo sempre usare il forno a microonde per cucinare..
Davide Currò
www.davidecurro.it
Guerra e Neve
Ragazzi, 89 messaggi per qualche fiocco di neve e solo 2 messaggi per le centinaia di missili che solcano i cieli di Israele e Gaza?
Immaginate che domani mattina alle 7.30 vi arrivi una telefonata dal Comune.
Ma non per dirvi che la scuola è chiusa.
Per dirvi che siete stati richiamati nell’esercito regolare per un’invasione di terra.
Dovete prepararvi e presentarvi alle 15.00 dello stesso giorno al vostro punto di raccolta.
Verificate l’equipaggiamento che avete nell’armadio della vostra stanza: zaino, mimetica, fucile mitragliatore.
Il tutto non ha lo stesso appeal della vostra Play Station, pesa maledettamente tanto e puzza di morte.
Verrete prelevati dai mezzi dell’esercito e non saprete quando e se tornerete a casa.
Solo qualche ora per dire ciao o addio alla vostra ragazza, ai vostri amici, alla vostra vita.
Molti giovani in medio oriente e nel mondo vivono così.
Non vi pare che siamo davvero fortunati a poterci lamentare per qualche fiocco di neve di troppo?
Buon 2009
Davide Currò
www.davidecurro.it
Scendi
Scendi neve, scendi neve, scendi neve…
massacro in terra santa
Sabato 3 gennaio alle 15,30 in Piazza San Babila ci sarà una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese. Questo articolo è stato scritto nei giorni scorsi da Mustafa Barghouthi, un parlamentare che non fa parte dei 2 partiti maggiori, Hamas e Al Fatah.
Ramallah, 27 dicembre 2008.
Leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua.
Non era un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento falciato dalla fame e dalla sete.
E da cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei morti?
I bambini consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano?
Chi muore perché manca l’elettricità in sala operatoria muore di guerra o di pace?
Si chiama pace quando mancano i missili – ma come si chiama, quando manca tutto il resto?
E leggerò sui vostri giornali, domani, che tutto questo è solo un attacco preventivo, solo legittimo, inviolabile diritto di autodifesa.
La quarta potenza militare al mondo, i suoi muscoli nucleari contro razzi di latta, e cartapesta e disperazione. E mi sarà precisato naturalmente, che no, questo non è un attacco contro i civili – e d’altra parte, ma come potrebbe mai esserlo, se tre uomini che chiacchierano di Palestina, qui all’angolo della strada, sono per le leggi israeliane un nucleo di resistenza, e dunque un gruppo illegale, una forza combattente? – se nei documenti ufficiali siamo marchiati come entità nemica, e senza più il minimo argine etico, il cancro di Israele?
Se l’obiettivo è sradicare Hamas – tutto questo rafforza Hamas. Arrivate a bordo dei caccia a esportare la retorica della democrazia, a bordo dei caccia tornate poi a strangolare l’esercizio della democrazia – ma quale altra opzione rimane? Non lasciate che vi esploda addosso improvvisa.
Non è il fondamentalismo, a essere bombardato in questo momento, ma tutto quello che qui si oppone al fondamentalismo. Tutto quello che a questa ferocia indistinta non restituisce gratuito un odio uguale e contrario, ma una parola scalza di dialogo, la lucidità di ragionare il coraggio di disertare – non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altra Palestina, terza e diversa, mentre schiva missili stretta tra la complicità di Fatah e la miopia di Hamas. Stava per assassinarmi per autodifesa, ho dovuto assassinarlo per autodifesa – la racconteranno così, un giorno i sopravvissuti.
E leggerò sui vostri giornali, domani, che è impossibile qualsiasi processo di pace, gli israeliani, purtroppo, non hanno qualcuno con cui parlare. E effettivamente – e ma come potrebbero mai averlo, trincerati dietro otto metri di cemento di Muro? E soprattutto – perché mai dovrebbero averlo, se la Road Map è solo l’ennesima arma di distrazione di massa per l’opinione pubblica internazionale? Quattro pagine in cui a noi per esempio, si chiede di fermare gli attacchi terroristici, e in cambio, si dice, Israele non intraprenderà alcuna azione che possa minare la fiducia tra le parti, come – testuale – gli attacchi contro i civili. Assassinare civili non mina la fiducia, mina il diritto, è un crimine di guerra non una questione di cortesia.
E se Annapolis è un processo di pace, mentre l’unica mappa che procede sono qui intanto le terre confiscate, gli ulivi spianati le case demolite, gli insediamenti allargati – perché allora non è processo di pace la proposta saudita? La fine dell’occupazione, in cambio del riconoscimento da parte di tutti gli stati arabi. Possiamo avere se non altro un segno di reazione?
Qualcuno, lì, per caso ascolta, dall’altro lato del Muro?
Ma sto qui a raccontarvi vento. Perché leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi leggerò solo, ancora, l’indifferenza.
Ed è solo questo che sento, mentre gli F16 sorvolano la mia solitudine, verso centinaia di danni collaterali che io conosco nome a nome, vita a vita – solo una vertigine di infinito abbandono e smarrimento. Europei, americani e anche gli arabi – perché dove è finita la sovranità egiziana, al varco di Rafah, la morale egiziana, al sigillo di Rafah? – siamo semplicemente soli. Sfilate qui, delegazione dopo delegazione – e parlando, avrebbe detto Garcia Lorca, le parole restano nell’aria, come sugheri sull’acqua. Offrite aiuti umanitari, ma non siamo mendicanti, vogliamo dignità libertà, frontiere aperte, non chiediamo favori, rivendichiamo diritti. E invece arrivate, indignati e partecipi, domandate cosa potete fare per noi. Una scuola?, una clinica forse? delle borse di studio? E tentiamo ogni volta di convincervi – no, non la generosa solidarietà, insegnava Bobbio, solo la severa giustizia – sanzioni, sanzioni contro Israele. Ma rispondete – e neutrali ogni volta, e dunque partecipi dello squilibrio, partigiani dei vincitori – no, sarebbe antisemita.
Ma chi è più antisemita, chi ha viziato Israele passo a passo per sessant’anni, fino a sfigurarlo nel paese più pericoloso al mondo per gli ebrei, o chi lo avverte che un Muro marca un ghetto da entrambi i lati?
Rileggere Hannah Arendt è forse antisemita, oggi che siamo noi palestinesi la sua schiuma della terra, è antisemita tornare a illuminare le sue pagine sul potere e la violenza, sull’ultima razza soggetta al colonialismo britannico, che sarebbero stati infine gli inglesi stessi? No, non è antisemitismo, ma l’esatto opposto, sostenere i tanti israeliani che tentano di scampare a una nakbah chiamata sionismo. Perché non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altro Israele, terzo e diverso, mentre schiva il pensiero unico stretto tra la complicità della sinistra e la miopia della destra.
So quello che leggerò, domani, sui vostri giornali. Ma nessuna autodifesa, nessuna esigenza di sicurezza. Tutto questo si chiama solo apartheid – e genocidio. Perché non importa che le politiche israeliane, tecnicamente, calzino oppure no al millimetro le definizioni delicatamente cesellate dal diritto internazionale, il suo aristocratico formalismo, la sua pretesa oggettività non sono che l’ennesimo collateralismo, qui, che asseconda e moltiplica la forza dei vincitori.
La benzina di questi aerei è la vostra neutralità, è il vostro silenzio, il suono di queste esplosioni.
Qualcuno si sentì berlinese, davanti a un altro Muro.
Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?
Ripensare la vita
Una presentazione in powerpoint da vedere: votado como el mejor mail del año
Auguri
Eh sì, dopo i soliti auguri in classe e dopo il fantastico “Corteo Natalizio” improvvisato oggi, mi sembravano d’obbligo porgere i miei più sentiti auguri di buone feste anche a tutti voi che frequentate questo blog. Dagli studenti al Preside, passando per gli ex-studenti, i professori e gli esterni alla scuola.
Auguri a tutti!!
Un augurio particolare al mio compagno Joaquin. Ti stimo Cotechinho 🙂