Tre dirigenti di Google sono stati condannati dal tribunale di Milano per un video publicato, ovviamente, da un utente della nota piattaforma. L’accusa è quella di aver consentito la pubblicazione del video in cui un ragazzo autistico viene seviziato da alcuni coetanei. Personalmente ritengo la sentenza del Tribunale un gesto insensato e privo di ogni consapevolezza, in poche parole lo ritengo uno schifo. E’ difatti impossibile per Google, proprietaria di YouTube, visionare ogni singolo video caricato sulla piattaforma stessa; difatti YouTube cancella o intima la rimozione di video appena vi sono delle segnalazioni.
Porterei alcuni esempi tratti dal post sull’argomento sul blog di Beppe Grillo (beppegrillo.it): “Se viene scritto su un muro un insulto diffamatorio, non si può condannare il proprietario dello stabile per averlo permesso o non averlo cancellato immediatamente. Se si usa il telefono per diffondere notizie che dovrebbero essere protette dalla privacy non si denuncia la compagnia telefonica.”
In questi giorni ho sentito i ragazzi delle mie classi discutere tra loro delle più disparate amenità : le varie partite di calcio disputate e i risultati ottenuti dalle squadre coinvolte. Nessuno ha citato minimamente la trasmissione televisiva Presa Diretta di domenica 14 febbraio, in cui veniva denunciato lo stato di degrado della scuola pubblica italiana. Eppure questo argomento ci dovrebbe coinvolgere in prima persona più di una partita di pallone. Ritengo doveroso lasciare il collegamento al filmato del servizio trasmesso
Questo messaggio deve servire a tutti quelli che come me hanno preso la patente fra invidia e ostilità altrui.
1° regola: non farti vedere dalla polizia con qualcuno dietro. Se vedi una macchina della polizia liberati del passeggero. E’ preferibile dotarlo di un paracadute.
2° regola (nuova): non superare il rosso vicino all’edicola di Fizzonasco
La preservazione di un dogmatismo ferreo che avidamente gli automobilisti più anziani imparano nel tepore delle loro vetture è per noi giovani guidatori una condanna. Al raccordo fra via Fizzonasco e via Curiel un apparecchietto di dubbia utilità cattura fotografie, fino ad ora di pranzo, durante la permanenza del rosso. Se anche voi credevate che quel rosso fosse un rosso come un altro, un semplice segnale di precedenza, fareste meglio cambiare idea.
Chi frequenta questo blog abbastanza spesso di sicuro sarà in attesa di questo mio post. Il binomio “Sanremo”-“il Cirio sta zitto” non è realizzabile. Ebbene, stasera è andata in onda la prima puntata del Festival della Musica Italiana. Un festival in cui si sono celebrati i più celebri aforismi del filosofo premio No-Bèl Antonio Cassano, che se la ride affermando di non leggere mai libri. Un festival presentato da una grandissima Antonella Clerici insalamellata in abiti improponibili e con la professionalità di un animatore dell’oratorio di Quartoggiaro. Presentare Sanremo e non sapere cos’è un ear-monitor nè cosa sia il click è veramente una cosa fichissima. Un festival in cui i fonici si sono esibiti in voli pindarici impastando la musica come garzoni che stanno imparando a fare i panettieri. Un festival in cui Povia è riuscito a entrare nel guinness dei primati per la percentuale di note non prese: ha sfiorato l’amplein (non so bene come si scriva)…98%. Cazzo, se non fosse stato per quella nota leggermente calante ma accettabile. Un festival in cui un principe canta il suo amore per l’Italia quando è vissuto per tutta la vita in Svizzera, accompagnato da un nano famoso per aver cantato una canzone sulla bellezza del membro maschile afroamericano. Di fianco a loro, un tenore che si cantava la sua arietta convinto che fosse la Tosca. Un festival in cui viene recitata una strofa di Morgan come se fosse un sonetto del Guicciardini. Un festival in cui non ho mica capito perchè mi veniva da cantare una canzone di Caparezza sulla base della canzone di Fabrizio Moro (che ha perso la sfida con Povia: ha steccato solo il 96% della canzone).
Se questa è veramente musica, allora scusatemi amici, non ho mai capito un cazzo di nulla. Vado a dare fuoco alla mia Stratocaster e al mio caro basso Yamaha.
C’è stato un solo momento in cui ho visto musica, arte e professionalità: parlo dell’esibizione di Marco Mengoni, fresco di vincita a X-Factor. Quel ragazzo apre le chiappe al mondo, amici.
Imparate a farvi una vostra cultura musicale. Ascoltatevi tutto, anche quello che non vi piace. Il bello lo si riconosce solo se puoi avere qualcosa di brutto con cui paragonarlo. Ma tutto questo fatelo da soli, non fidatevi della Rai, nè di Mediaset. Forse ogni tanto di MTV e DeeJay TV, ma a notte fonda.
Aggiornare il blog (versione 2.9.1 di wordpress) questa volta non è stato semplice. La versione del database era superata, ma il trasferimento ad uno nuovo creava vistosi problemi di codifica, tanti punti di domanda in rombi neri. Le procedure previste per correggere la codifica non davano risultati apprezzabili. Così ho pensato di ricorrere, sul file del database, al vecchio “trova e sostituisci”. I risultati non sono completi, ma è già un passo avanti. Chi trovasse errori nei propri articoli vecchi, può correggerli direttamente oppure segnalarmeli. Grazie
13 Febbraio 2010: Milano, scontri fra gang: egiziani contro sudamericani.
14 febbraio 2010: Far West in autogrill ad Anagni. Maxi rissa tra stranieri.
Per l’ennesima volta nell’ultimo periodo tornano a far parlare di sè gli immigrati. Siamo davvero sicuri che costoro vogliano semplicemente integrarsi nella società? A me sembra proprio di no. Colui che vuole integrarsi nella nostra società rispetta la nostra cultura, lavora legalmente per garantire istruzione ai propri figli e per poter vivere una vita serena. Non spaccia, non si unisce in gang criminali e non risolve le questioni uccidendo, distruggendo macchine, ribaltando motorini e sfondando vetrine. Non è così che funziona. Grazie al cielo non sono tutti così.
scusate il ritardo comunque io penso che la giornata della memoria sia molto importante x tutti gli italiani ma anche per tutte le altre persone!!!! quello che è successo non deve essere dimenticato anzi deve continuare a farsi “sentire” così le generazioni future si rendono conto di quello che è successo a delle persone che nn c’entravano niente
Qualche giorno fa Giuso ha pubblicato una poesia su questo blog. «Volevo condividere con qualcun altro il piacere di leggere questa poesia» scrive nei commenti.
Chi è Giuso? Giuso è una persona che desidera condividere un pezzo di cultura (una poesia) con altre persone.
Cosa ci guadagna dal suo gesto? Sul piano economico e finanziario a Giuso non viene in tasca nulla. Tuttavia ha la consapevolezza di aver fatto conoscere quella poesia a persone che magari non l’avrebbero mai letta nè sentita.
Che male può venirne? A chi può nuocere una poesia? Chi la legge rischia di avere un arricchimento culturale o qualche minuto di noia, in ogni caso non sarebbe un gran danno. L’autore in questo caso è morto da più di quarant’anni e, per quanto ne possiamo sapere noi, la ripubblicazione di una sua opera non dovrebbe turbare il suo riposo. L’unica che potrebbe lamentare un danno è la casa editrice che pubblica il libro citato da Giuso per un presunto mancato guadagno.
Ritornando alla prima domanda, chi è Giuso? Giuso è un pirata.
Ieri sera ho trovato questo nella libreria che ho in corridoio. Spero vi piaccia.
Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch’io ci vado,e con dei fiori adorno il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.
St’anno m’é capitato ‘navventura… dopo di aver compiuto il triste omaggio. Madonna! si ce penzo,e che paura!, ma po’ facette un’anema e curaggio.
‘O fatto è chisto,statemi a sentire: s’avvicinava ll’ora d’à chiusura: io,tomo tomo,stavo per uscire buttando un occhio a qualche sepoltura.
“Qui dorme in pace il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l’11 maggio del’31”
‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto… …sotto ‘na croce fatta ‘e lampadine; tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto: cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore nce stava ‘n ‘ata tomba piccerella, abbandunata,senza manco un fiore; pe’ segno,sulamente ‘na crucella.
E ncoppa ‘a croce appena se liggeva: “Esposito Gennaro – netturbino”: guardannola,che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo… chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! Stu povero maronna s’aspettava ca pur all’atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero, s’era ggià fatta quase mezanotte, e i’rimanette ‘nchiuso priggiuniero, muorto ‘e paura…nnanze ‘e cannelotte.
Tutto a ‘nu tratto,che veco ‘a luntano? Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia… Penzaje:stu fatto a me mme pare strano… Stongo scetato…dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era ‘o Marchese: c’o’ tubbo,’a caramella e c’o’ pastrano; chill’ato apriesso a isso un brutto arnese; tutto fetente e cu ‘nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro… ‘omuorto puveriello…’o scupatore. ‘Int ‘a stu fatto i’ nun ce veco chiaro: so’ muorte e se ritirano a chest’ora?
Putevano sta’ ‘a me quase ‘nu palmo, quanno ‘o Marchese se fermaje ‘e botto, s’avota e tomo tomo..calmo calmo, dicette a don Gennaro:”Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna, con quale ardire e come avete osato di farvi seppellir,per mia vergogna, accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata, ma Voi perdeste il senso e la misura; la Vostra salma andava,si,inumata; ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso la Vostra vicinanza puzzolente, fa d’uopo,quindi,che cerchiate un fosso tra i vostri pari,tra la vostra gente”
“Signor Marchese,nun è colpa mia, i’nun v’avesse fatto chistu tuorto; mia moglie è stata a ffa’ sta fesseria, i’ che putevo fa’ si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento, pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse e proprio mo,obbj’…’nd’a stu mumento mme ne trasesse dinto a n’ata fossa”.
“E cosa aspetti,oh turpe malcreato, che l’ira mia raggiunga l’eccedenza? Se io non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza!”
“Famme vedé..-piglia sta violenza… ‘A verità,Marché,mme so’ scucciato ‘e te senti;e si perdo ‘a pacienza, mme scordo ca so’ muorto e so mazzate!…
Ma chi te cride d’essere…nu ddio? Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?… …Muorto si’tu e muorto so’ pur’io; ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.
“Lurido porco!…Come ti permetti paragonarti a me ch’ebbi natali illustri,nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali?”.
“Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!! T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella che staje malato ancora e’ fantasia?… ‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.
‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo, trasenno stu canciello ha fatt’o punto c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme: tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo, suppuorteme vicino-che te ‘mporta? Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive: nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”
Il blog della scuola ha quasi 500 utenti. Di questi circa 140 sono del tutto inattivi e non hanno completato la loro registrazione con nome e cognome. Chi vuole conservare la registrazione, la completi entro il 13 febbraio. Dal 14 febbraio rimuoverò gli utenti inattivi con registrazioni incomplete